Harvey Weinstein arrestato oggi a New York, è questa la notizia che rimbomba sui media e sulle riviste dedicate alla cinematografia.
Il noto produttore, nato proprio nei pressi della Grande Mela, è stato preso in custodia dal dipartimento di polizia locale con l’accusa di molestie sessuali ai danni di Lucia Evans e di stupro nei confronti di un’attrice che ha preferito rimanere nell’anonimato, la parabola discendente di un magnate che ha fatto dell’intimidazione e del controllo il proprio modus operandi. Tutto ciò dopo l’annuncio di bancarotta da parte della Weinstein & Co., azienda fondata dai fratelli Weinstein nel lontano 2005 e che dovrà ricominciare affidandosi a una nuova proprietà per continuare a produrre film.
Al momento la cauzione per Weinstein è fissata a 2 milioni di dollari con inoltre l’obbligo di indossare un braccialetto e di consegna del passaporto: che sia davvero la fine della carriera per il produttore americano?
Questa è solo una delle tante accuse di molestie che sono state rivolte ad attori, registi e produttori negli ultimi mesi, ultimo dei quali Morgan Freeman qualche ora fa. Da qui è nato il movimento Time’s Up, presentato ai Golden Globes 2018, che incita le donne ad alzare la voce e a combattere contro il dilagante fenomeno delle molestie sul lavoro.