Quattordici anni dopo Gli Incredibili, si riunisce la famiglia di supereroi della Pixar in un film assolutamente all’altezza del primo capitolo. Sebbene Gli Incredibili 2 non sia originale come Inside Out, profondo come Wall-E o innovativo come Toy Story, conferma – se mai ce ne fosse stato bisogno – tutti i pregi della della casa cinematografica co-fondata da Steve Jobs. Ancora una volta troviamo una storia semplice ma non banale, capace di catturare i più piccoli e conquistare allo stesso tempo gli adulti, grazie alle molteplici chiavi di lettura del film. Il tutto accompagnato da una CGI che ha raggiunto ormai un livello tecnico pressoché perfetto.
Gli incredibili precursori
Nel lontano 2004 il regista Brad Bird metteva in scena un cinecomic stile Marvel prima che la stessa Casa delle Idee concepisse quella ricetta che da circa 15 anni non sbaglia un colpo: il MCU. Gli Incredibili poteva contare infatti su protagonisti sfaccettati e immediatamente riconoscibili, personaggi secondari non solo di contorno alla storia, una trama fresca e una narrazione coinvolgente. Il sequel, che uscirà nei cinema italiani il prossimo 19 settembre, calca i pregi del predecessore, ripartendo esattamente da dove questo ci aveva lasciato.
Vi ricordate di Bob, Helen, Violetta, Flash e Jack-Jack? Li ritroviamo a fronteggiare il Minatore, che aveva fatto la sua comparsa appena prima dei titoli di coda de Gli Incredibili. Dopo aver sventato la minaccia, i coniugi Parr vengono contattati da Winston ed Evelyn Deavor che li vogliono in prima linea per intraprendere una campagna a favore del ritorno alla legalità dei supereroi. Nel frattempo i componenti della famiglia, supportati dal glaciale Siberius, dovranno quindi per far fronte alle macchinazioni brillanti ma estremamente pericolose di un nuovo, temibile nemico: il machiavellico Ipnotizzaschermi.
Un film molto più profondo di quel che sembra
Nonostante le premesse siano le medesime del primo film, le conseguenze e lo sviluppo della trama sono totalmente differenti. Inizialmente troviamo infatti i supereroi ancora banditi dalla società ed un loro fan pronto a tutto pur di rimetterli in gioco. Ma se ne Gli Incredibili era il capofamiglia Bob ad essere al centro dell’azione, questo sequel ribalta gli equilibri della famiglia e a dominare la scena troviamo Helen, alias Elastigirl: protagonista di un film molto femminile. Gli Incredibili 2 non è semplicemente un mix brillante di azione e commedia. Il film fa riflettere sul nostro mondo ponendoci delle domande molto più complesse di quello che possono sembrare, e lo fa quasi di nascosto, come quando il bellissimo monologo dell’Ipnotizzaschermi viene trasmesso fuori campo, mentre viene ripresa Elastigirl in azione. Il messaggio trasmesso è una profonda riflessione sul modo di vivere delle persone, sulla pigrizia di chi desidera un supereroe ossia qualcuno su cui scaricare le responsabilità. Lo schermo con il quale il nemico ipnotizza la gente non è altro che una metafora con la quale il regista condanna la dipendenza da qualsiasi tipo di schermo che sia la televisione, il computer o il cellulare.
Animazione è il mio secondo nome
Dopo il frizzante Mission: Impossible – Protocollo Fantasma e l’ambizioso, ma confusionario e a tratti incomprensibile, Tomorrowland – Il mondo di domani, il regista Brad Bird torna nella sua comfort zone: il lungometraggio d’animazione. Gli Incredibili 2 ha davvero tutte le carte in regola per giocarsela con il suo predecessore anche se, purtroppo, pecca in prevedibilità. Nonostante questo, e le quasi due ore di durata, non si avverte mai pesantezza durante la visione, grazie ad una narrazione molto scorrevole accompagnata da una bellissima colonna sonora, composta da Michael Giacchino. Certo, la regola vuole che si preferiscano pellicole pionieristiche come Inside Out o Coco rispetto a qualcosa di già visto, ma con sequel come questo come si fa a non chiederne ancora?
Menzione a parte per lo splendido corto proiettato prima del film. Bao, di Domee Shi, è una splendida riflessione sul rapporto madre-figlio che, come ogni cortometraggio animato Pixar, meriterebbe una recensione a parte.