Le terrificanti avventure di Sabrina targato Netflix riporta dopo anni il personaggio di Sabrina Spellman sullo schermo. Non tutti sanno che la mezza-strega più famosa degli States nasce nel 1962, nell’universo fumettistico della Archie Comics (lo stesso di Riverdale); da lì il suo personaggio ha ispirato diverse serie di fumetti, un film, una serie tv, dei cartoons anche se la sua incarnazione più famosa è legata alla serie tv del 1996, Sabrina – The teenage witch, interpretata da Melissa Joan Hart.
Nel 2014 Archie Comics tinge in chiave dark questo universo, con il fumetto Chilling Adventures of Sabrina dal quale la serie Netflix (che avrà due stagioni) si ispira ed è già disponibile sulla piattaforma dal 26 ottobre.
Dimenticate le avventure slice of life tra sospiri romantici e simpatici guai, con il gatto Salem a fare da spalla comica a una protagonista un po’ imbranata; questa serie potrebbe davvero farvi venire i brividi.
Desiderando amore e potere
Sabrina Spellman (Kiernan Shipka) è una ragazza prossima al suo sedicesimo compleanno, il 31 ottobre, Halloween. Nella sua cittadina, Greendale, sembra essere Halloween tutto l’anno, ma soprattutto nella vita di questa ragazza conosciuta in città perché zie e cugino sono nel business delle onoranze funebri. Quello che Greendale, le amiche di Sabrina e il suo ragazzo, Harvey Kinkle (Ross Lynch), non sanno è che Sabrina è una mezza strega e al suo sedicesimo compleanno non potrà festeggiare con loro perché sarà battezzata come strega, entrando a far parte ufficialmente della Congrega della Notte. Poco male, se non fosse che quel giorno dovrà abbandonare ogni suo aspetto mortale ed entrare nell’Accademia delle Arti Occulte, dicendo addio soprattutto ai suoi amici e al suo amore.
Sabrina non è disposta però a rinunciare all’amore, quanto ai suoi poteri, lei li vuole entrambi e la sua ambizione – quanto il suo talento magico – destano fastidio in streghe purosangue come le Sorelle Sinistre che vorrebbero scoraggiare Sabrina nell’entrare all’Accademia. A dispetto però di ciò che vogliono delle voci fuori dal coro, il Sommo Sacerdote (Richard Coyle), la zia Zelda (Miranda Otto), la zia Hilda (Lucy Davis) e soprattutto il Signore Oscuro vogliono che Sabrina si battezzi e segua il suo cammino da strega, sulle orme di suo padre, l’ex Sommo Sacerdote e Preside dell’Accademia delle Arti Occulte.
Nel dubbio, Satana ha mandato un’emissaria a guidare Sabrina, prendendo il corpo della professoressa di educazione fisica Mary Wardell (Michelle Gomez) ed intervenendo nella vita di Sabrina ed i suoi amici, per far si che la ragazza si fidi di lei a poco a poco.
Fortuna vuole che Sabrina, oltre ad essere una forte strega, può sempre contare sul cugino Ambrose (Chance Perdomo) e sulla protezione del suo famiglio Salem.
Controversie e sorprese
Riti satanici, battaglie femministe, infrazione tabù, lotta contro il patriarcato, esorcismi, esplorazione della sessualità… Le terrificanti avventure di Sabrina non si fa mancare proprio nulla, intrecciando problematiche umane a sovrannaturali, apre – neanche velatamente – una critica alla religione, ai poteri forti, per parlare del diritto di essere liberi e scegliere.
Abituati alle storie in cui si fa una scelta tra amore e potere, Sabrina sorprende: non rinuncerebbe mai al suo ragazzo, lo ama, ma non per questo è disposta a sacrificare per lui le sue qualità, le capacità che la rendono unica ed orgogliosa della sua duplice natura. Per il suo Harvey, Sabrina è disposta ad altri tipi di sacrifici, ma vivere nella menzogna non è facile, quanto è difficile non avere un crollo nervoso perché tutto sembra contro di lei, senza darle un attimo di tregua.
In questo oscuro quadro Sabrina è un personaggio d’ispirazione: sorridente, sempre con il cervello in movimento, senza mai avere un momento d’esitazione va avanti, lotta e cerca di fare la cosa giusta; ma Sabrina non è perfetta, ha debolezze e soprattutto un lato oscuro la rende una protagonista affascinante.
Non solo Sabrina, ma tutti i personaggi della serie sono complessi, hanno un profondo character development anche se alle prime impressioni possono risultare parecchio stereotipati, ma l’ottimo cast invece è l’elemento che impreziosisce la serie. La famiglia di Sabrina, le sue zie, sono probabilmente i personaggi più interessanti e controversi, legate da un rapporto malsano che devono risolvere e che incide molto nella vita di Sabrina.
Riguardo il cugino di Sabrina, Ambrose, uno stregone agli arresti domiciliari, ricopre un po’ il ruolo del vecchio provocatorio Salem, per cui in molti hanno storto il naso sapendo che non avrebbe parlato. Salem infatti non è uno stregone, ma il famiglio di Sabrina e pur senza voce, trova comunque il modo di conquistare l’affetto dello spettatore. In una serie ricca di plotwist però è possibile anche che Salem non sia quello che sembra, ma solo la seconda parte potrà districare ogni nodo.
La storia ha ritmo serrato, ricca di problematiche che si susseguono e legano, creando tensione e coinvolgimento, regalando anche qualche jump scare ai più sensibili all’horror. Sì, perché Le terrificanti avventure di Sabrina è indubbiamente una serie horror, distante da serie come The Vampire Diaries, Le Streghe dell’East End, Supernatural che corrono più sulla falsariga e sulle suggestioni del sovrannaturale.
Pur avendo un target principalmente adolescenziale, Sabrina ha contenuti maturi e si avvicina a serie come True Blood, Salem o American Horror Story, anche se tanta serietà – quanto drammaticità – fa un effetto straniante, quanto potenzialmente di poca credibilità in alcuni punti.
È facile che la serie divida il pubblico: si può essere delusi se si avevano aspettative, se si attendeva solo una versione più seria di Sabrina – the teenage witch e non un radicale cambiamento; si può essere delusi se si è letto il fumetto e ci si aspettava una totale fedeltà o, ancora, la delusione può arrivare se la carrellata di aspetti formali politically correct finiscono per distrarvi dal cuore della storia. Se si sorvolano tutti questi elementi, considerando la serie a sé, diventa una piacevole sorpresa che può incatenare allo schermo. Oltre a storia e personaggi accattivanti, c’è dietro un bel lavoro di orchestrazione registica tra un’ottima fotografia, buoni effetti speciali (trucco e CGI), belle scenografie, il tutto supportato da una distinta sceneggiatura che fa la differenza.
Ottimo non solo per Halloween
Le terrificanti avventure di Sabrina ha il grandissimo potenziale di sorprendere anche i più scettici, è uno show diverso da qualsiasi cosa ci si aspetta, non rivoluzionario (come qualcuno ha voluto falsamente pubblicizzare) e neanche particolarmente originale, ma che ha trovato la formula per un intrattenimento di qualità. Ideale è non farsi aspettative o ricercare legami con una serie diversa per concept ed intenzioni; questa produzione è qualcosa di nuovo, che preferisce piuttosto suggestionare un richiamo al mondo fumettistico ed essere alla pari di Riverdale e ciò non stupisce visto che Roberto Aguirre-Sacasa è il creatore di entrambe le serie telefilmiche, nonché uno sceneggiatore più legato al mondo dei fumetti che delle serie tv.
Accattivante e con uno stile che porta a differenziarsi, Le terrificanti avventure di Sabrina è la sorpresa autunnale ideale per Halloween, ma non solo. C’erano tutte le premesse perché lo show si rivelasse una parata di costumi e maschere che potevano seguire un percorso abbastanza trash, invece lo show ha vinto queste difficoltà trasformandosi in una bella fiaba dark.
Probabilmente si aspetterà la seconda parte della serie con una certa impazienza una volta arrivati al decimo episodio, che si conclude aprendo promesse molto interessanti.