La prima stagione di The Umbrella Academy è stata una vera e propria rivelazione, riuscendo a mettersi alla pari con serie come Stranger Things e La Casa di Carta. La miniserie in 10 episodi ispirata all’omonimo fumetto di Gerard Way e Gabriel Bà ci ha stupito e divertito in tutti i sensi. Nonostante qualche piccola pecca, la prima parte è riuscita a catapultarci nelle dinamiche di una delle super famiglie più strane viste in TV. Sarà riuscita la seconda stagione a rimanere sullo stesso livello o a far di meglio? Scopriamolo insieme nelle nostra recensione.
Dove eravamo rimasti
Dopo aver sventato l’apocalisse e aver fermato i potentissimi e ingestibili poteri di Vanya (Ellen Page), Numero Cinque (Aidan Gallagher) ha dovuto prendere una decisione drastica: compiere un viaggio nel tempo coinvolgendo tutti i suoi fratelli ma lasciando la terra alla distruzione. Questo accade perché i colpi provocati dalla sorella numero sette hanno frantumato la luna e generato una pioggia di enormi meteoriti. Tutto sembra risolto al meglio ma invece Cinque non ha fatto altro che portare con sé l’apocalisse anticipando il giorno del giudizio dal 2019 al 1963. Questa volta non è Vanya a causare la distruzione della Terra, ma una crudele guerra nucleare tra i sovietici e gli americani. La missione di Cinque è quindi la medesima: tornare indietro di qualche giorno e riunire la sua famiglia (dispersa tra il 1960 e il 1963) prima che il disastro si compia e soprattutto capirne la causa.
Un maggiore focus sui personaggi
The Umbrella Academy 2 straripa di personaggi e situazioni folli. Catapultati ognuno in un anno diverso degli anni Sessanta, gli Hargreeves si sono creati una vita differente da quella precedente. Luther (Tom Hopper) si è dato alle risse clandestine usufruendo della sua prodigiosa forza; Allison (Emmy Raver-Lapman) si è sposata ed è diventata attivista in un movimento per diritti alle persone di colore; Klaus (Robert Sheehan) ha fondato una sua setta e continua a convivere col fantasma del defunto fratello Ben (Justin H. Min); Diego (David Castañeda) è finito in un manicomio dopo aver cercato di diffondere la notizia di un futuro assassinio al Presidente John Fitzgerald Kennedy; Vanya (Ellen Page) ha perso la memoria e ha trovato lavoro come tata di un bambino acustico in una fattoria texana. In tutto questo intreccio si inseriscono anche il ritorno della Handler (Kate Walsh), intenzionata a prendere il comando della Commissione, e l’introduzione degli Svedesi, tre fratelli inviati dalla commissione per uccidere i sei fratelli. In tutto questo grande intreccio la protagonista è solo una e si chiama sottotrama. Tramite quest’ultima si scopre l’animo profondo di ogni singolo protagonista della famiglia e soprattutto come sarebbe stata la loro vita senza dover esser legati all’obbligo morale di salvare sempre il mondo e al dover usare i loro super poteri. Insomma quello che vogliono farci vedere gli scrittori sono semplici umani e non supereroi. Riteniamo inoltre molto importante ai fini della trama, l’approfondimento del legame tra Ben e Klaus e il rapporto tra Allison e il marito.
Un prodotto a dir poco perfetto
Prendete tutto ciò che c’è di buono della prima stagione, dategli un’ulteriore iniezione di follia e di umorismo ed impreziosite il tutto inserendolo in un contesto storico più marcato. Insomma The Umbrella Academy 2 è un prodotto nettamente superiore al suo predecessore sotto tutti i punti di vista: trama, ritmo, azione e narrazione. Quest’ultima ha una costruzione perfetta, che riesce a tenerci incollati allo schermo e soprattutto ci presenta colpi di scena magistrali e di grande impatto. Uno in particolare è quello della scena finale che oltre a lasciarvi senza parole, vi metterà una gran voglia di avere subito la terza stagione. Un cliffhanger di grande impatto!
Tirando le somme
A differenza della prima stagione possiamo assolutamente affermare che qui i dieci episodi che compongono The Umbrella Academy 2 non sono troppi ma anzi secondo il nostro parere uno o due in più avrebbero agevolato ancor di più la narrazione. Il viaggio nel tempo ormai è oggetto di tanti film e serie e molto spesso è usato in maniera errata o annoia troppo. In questa seconda stagione invece viene inserito perfettamente nel contesto della trama riuscendo ad essere un mezzo importantissimo per il prosieguo di quella che sicuramente è diventata una serie cult di Netflix.