Taboo è una miniserie composta di otto episodi creata da Tom Hardy stesso, dal padre Edward “Chips” Hardy e Steven Knight (questi ultimi due anche sceneggiatori), e diretta da due diversi registi, Kristoffer Nyholm e Anders Engström. Il primo episodio è stato trasmesso dalla BBC One il 7 gennaio nel Regno Unito e dalla FX il 10 gennaio negli Stati Uniti (ancora non si conosce la data dell’uscita in Italia).
Chi è veramente James Keziah Delaney?
Londra 1814. Un uomo creduto da tutti morto, James Keziah Delaney (Tom Hardy) si presenta al funerale del padre tra lo stupore generale dei presenti, compresa la sorellastra, Zilpha Geary (Oona Chaplin). Tutti sembrano domandarsi perché, dopo tanti anni, sia tornato: alcuni spettegolano sul fatto che dopo essere stato in Africa per dodici anni abbia perso un po’ il senno, come la madre scomparsa da tempo; altri che nel continente nero gli sia successo qualcosa che lo ha reso più simile a una bestia infernale che a un uomo; altri ancora che il defunto padre abbia lasciato la sua eredità solamente a lui.
Come stiano realmente le cose, nessuno lo sa o forse hanno tutti un po’ di ragione in quel che si dice sul conto di James. In effetti, sembra essere venuto proprio per l’eredità, una terra situata sulla costa occidentale di Vancouver (Canada), Nootka Sound, contesa tra britannici e statunitensi. Il suo comportamento, però, non lascia nemmeno dubbi sulla sua integrità mentale, ha reazioni violente contro le persone (sa di essere temuto dalla gente e sfrutta questa loro debolezza per i propri scopi), talvolta pare non trovarsi sullo stesso mondo delle altre persone e ha frequenti allucinazioni. Il suo ritorno, comunque, non sembra essere legato solamente a questa eredità. James, infatti, appare agli occhi dello spettatore come un uomo freddo e pericoloso intenzionato a vendicarsi di qualcuno o qualcosa per rimettere apposto le cose.
Un primo episodio ricco
Episode 1 si presenta agli occhi dello spettatore subito ricco di vicende, intrighi, suggestioni, che possono all’inizio far storcere il naso per la troppa carne messa sul fuoco in questi primi 50 minuti. Tutto ciò, però, ha un senso.
L’intera storia ruota attorno alla misteriosa figura di James, che appare come un personaggio già ben strutturato, costruito, la cui crescita emotiva, psicologica si è già svolta e non ha a che fare con gli eventi narrati dagli autori. Quello che interessa veramente mettere, dunque, non è tanto l’approfondimento psicologico quanto il contesto, le vicende che hanno reso tutti i personaggi della storia così come sono ora, freddi, cinici, opportunisti. L’elemento chiave che pare accomunarli tutti sono i propri segreti o taboo. In particolare di James, apprendiamo subito qualche cosa. Oltre ad avuto una dura infanzia e un rapporto incestuoso, intuiamo che è fortemente legato alla madre scomparsa e che questo cordone ombelicale tra i due è unico nel suo genere, sembrerebbe soprannaturale. Sarà per questo che è considerato da tutti pazzo? Lo scopriremo andando avanti nella storia.
Gli autori, oltre ad offrirci questo punto di vista diverso sui protagonisti della storia, descrivono allo spettatore nei minimi dettagli la Londra di inizi Ottocento, le strade affollate di gente, gli umili mestieri che si svolgevano, gli intrighi di potere, la tipologia di famiglia patriarcale esistente allora, il faticoso lavoro nei campi. Insomma, il tutto è ben contestualizzato anche storicamente. Non mancano, infatti, riferimenti storici alle contese tra britannici e statunitensi sull’isola di Nootka, strategicamente importante soprattutto per i commerci della Compagnia delle Indie.
Effettivamente, è veramente una serie ricca dal punto di vista scenografico, narrativo e storico. E se anche a prima vista possa sembrare sovrabbondante, non possiamo che perdonarglielo considerando che si tratta del primo episodio, e andare avanti con la visione.