Peppe e Francesco sono due Falchi, poliziotti della sezione speciale della Squadra Mobile di Napoli. In sella alla moto combattono il crimine tra i vicoli della città, adottando a volte metodi poco ortodossi. La loro è però una vita difficile, crudele e violenta e vivendo nel marcio non si può fare a meno di sporcarsi. Con Fortunato Cerlino, Michele Riondino e la partecipazione straordinaria di Pippo Delbono e Stefania Sandrelli, Falchi, diretto da Toni D’Angelo, non può essere definito un vero poliziesco, ma la storia di due poliziotti e la loro vita in un mondo dal quale non possono e non vogliono scappare. Nei cinema dal 2 marzo.
Due uomini e una moto
Peppe (Fortunato Cerlino) e Francesco (Michele Riondino) fanno coppia nei pattugliamenti in moto per le strade di Napoli, in quella che viene denominata la Squadra Antiscippo. I due sono come fratelli, specie dopo uno sfortunato incidente che ha segnato profondamente il più giovane, Francesco, trascinandolo in un abisso dal quale fatica a riemergere. Il loro lavoro si dimostra però essere solo il contesto in cui si svolgono le vicende, dato che in effetti il fulcro della storia è in realtà la vita dei due poliziotti e in particolar modo il “lato oscuro” che nascondono. Entrambi hanno un segreto “illegale” che non possono rivelare all’altro, che sarà motivo di conflitti e complicazioni sia nel rapporto tra loro che nella rispettiva vita privata.
Peppe dovrà rivedere i suoi principi dopo che avrà a che fare con il cane di un amico ed ex collega, mentre Francesco si immischierà in una situazione molto più grande di lui una volta che incontrerà Mei (Xiaoya Ma), una massaggiatrice cinese, unica testimone di un grave reato.
Melodramma suburbano
Teatro delle vicende è la città di Napoli, una Napoli intesa però come non-luogo in quanto città cosmopolita, a tratti generica, universale. Non abbiamo di fronte le tipiche atmosfere partenopee, ma il cielo grigio sulle strade, le notti illuminate dai neon, una tipica atmosfera noir con solo piccoli frangenti peculiari della capitale campana. Anche il parlato degli attori si uniforma all’italiano standard, in pratica non si parla di Napoli, si parla della città nel senso più romantico del termine. Il regista non intende cercare una visione neorealistica della verità, piuttosto una ricostruzione spettacolare, ma comunque credibile, della realtà. Oltre all’ambientazione noir troviamo alcuni tratti che citano il cinema di Hong Kong anni ’90, con tanto di inquadrature alla John Woo.
Il film punta molto sulle valenze metaforiche piuttosto che sulle rappresentazioni strettamente realistiche, tuttavia non si scivola mai nel surreale o nell’assurdo. La storia parla di amicizia, amore, tradimento e redenzione, grandi tematiche che prendono forma però in maniera piuttosto originale.
Le verità non dette compongono il filo d’Arianna che farà confluire gli eventi sino all’inesorabile finale. Alcuni personaggi risultano un tantino stereotipati e non sempre i colpi di scena colgono nel segno ma nel complesso il film è scritto in maniera lineare e precisa, anche i flashback sono ben calibrati così da poter chiudere abbastanza bene il ciclo narrativo. I due protagonisti sono ben rappresentati e interpretati, pecca un po’ il personaggio di Mei, che rimane nel complesso un po’ piatto, cosa che non porta lo spettatore a provare una particolare empatia nei suoi confronti.
Chi sono i Falchi?
I Falchi sono una divisione delle forze di polizia realmente esistente, fondata a Catania nel 1974 come 5a sezione della Squadra Mobile preposta esclusivamente alla repressione dei crimini di strada. Oggi conformate nella sezione “criminalità diffusa”, le Squadre Falchi operano in borghese in sella alla moto raggiungendo vicoli della città in cui le volanti non possono arrivare. Tale servizio è attualmente operativo a Palermo, Napoli, Bari, Taranto, Roma e Milano. Questo insolito metodo per combattere il crimine ha trasformato i Falchi in figure, a modo loro, leggendarie.
Tra il bene e il male
Tema cardine della vicenda è la difficoltà di essere nel giusto quando la propria vita è completamente immersa in un mondo corrotto, ma non soltanto per ciò che riguarda la dicotomia assoluta dei polizieschi legge – criminalità, ma per ciò che riguarda la morale che riguarda strettamente la propria sfera personale. Le situazioni con le quali hanno a che fare i nostri protagonisti mettono costantemente alla prova il loro “codice personale” che va al di là del semplice rispetto della legge ma di ciò che è giusto secondo il loro parere personale e che quindi non sempre percorre la via della legalità. Falchi non è quindi una storia di poliziotti che combattono il crimine ma di poliziotti in costante conflitto con loro stessi, trascendendo Bene e Male nel senso assoluto del termine.