La settima puntata di Fargo, The Law of Inevitability, si muove sulle pagine del romanzo di Charles Dickens, Canto di Natale, accennando la storia fin dalle prime immagini. La storia del vecchio ed egoista signor Ebenezer Scrooge visitato dal Natale del presente, del passato e del futuro, la conosciamo tutti e soprattutto conosciamo le tematiche sociali che, all’epoca, si era prefissata di portare alla luce.
La storia di Dickens torna in Fargo sulla scia di una critica sociale legata al vil denaro che corrompe gli animi, portandoli all’egoismo e al cinismo, e facendosi movente dei più efferati omicidi, anche tra consanguinei. Le parole di Nikki “seguite i soldi” sono un altro segno del fatto che sono proprio i soldi a muovere le pedine in campo, causa di tutti i mali.
Nelle prime sequenze risalta una fotografia spettacolare dove l’ironia torna con un canto natalizio pieno di sentimento che fa da sfondo al cinico Varga intento a scartare tutti i regali (non suoi) sotto l’albero di Natale addobbato a festa. Il contrasto dell’immagine e della musica è a tratti inquietante visto che il protagonista non incarna certamente lo spirito del Natale, ma è più che altro una iena pronta a spolpare la carne dalle ossa delle vittime.
Dopo la morte del fratello, Emmit (Ewan McGregor) corre alla cena d’affari con Sy e la vedova Goldfarb, intenzionata a comprare la Stussy Lots, per avere così un alibi. I nervi di Emmit però non riescono a stare calmi, prima inizia un’invettiva contro gli sciacalli che si approfittano del suo duro lavoro chiedendo soldi senza vergogna e poi la paura lo tradisce quando la poliziotta lo informa della morte del fratello, incolpando subito Nikki (Mary Elizabeth Winstead).
La donna invece si trova al distretto accusata di omicidio, ma anche per lei la lotta per la sopravvivenza non è finita, perché gli scagnozzi di Varga (David Thewlis) non mollano l’osso e tentano di farla fuori in tutti i modi.
Il sentimento che prevale per quasi tutta la puntata è senza dubbio la frustrazione per la condizione di Gloria Burgle (Carrie Coon). Il Capo di Eden Valley sta cercando in tutti i modi di risolvere il caso, ma viene perennemente intralciata dalla polizia stessa che non crede, o gli fa comodo non credere, alla sua teoria sul caso dei tre omicidi (tre, per il momento).
In tutto questo caos tra omicidi, tentati omicidi, arresti ed interrogatori, si erge l’ombra aguzzina di Varga che tira i fili del gioco a suo piacere.
La puntata si colora di azione lasciando poco tempo ai siparietti ironici ed tristemente esilaranti. Il ritmo è molto più intenso per il rapido susseguirsi di scene clou una dopo l’altra, ma Fargo non si nega neanche questa volta il gusto di raccontare storie, l’elemento fondante di tutta la serie. Oramai tutte le strade dei protagonisti si sono incrociate e siamo quasi agli sgoccioli di questa terza stagione, la storia quindi si fa sempre più avvincente e siamo curiosi di sapere cosa riserverà loro il destino inevitabile.