L’ultima puntata della terza stagione di Fargo, Somebody to Love, mette in scena l’arringa finale dei nostri protagonisti che cercano di chiudere finalmente molte questioni lasciate aperte.
Questo finale inizia da una lettera di dimissioni redatta da Gloria Burgle che vuole lasciare il suo posto di lavoro, ma proprio quando sta per uscire dal suo ufficio il fato bussa alla porta sotto forma di un telefono che squilla. Un uomo dell’Agenzia delle entrate si è ritrovato in possesso di documenti finanziari della Stussy Lot con in allegato il numero di Gloria. La donna sta per riattaccare ma sentir pronunciare il nome di V.M Varga cambia tutto e si riaccende in lei il desiderio di voler risolvere il caso una volta per tutte.
Emmit invece è costretto a firmare la cessione della compagnia, ma in un momento di coraggio, o se vogliamo di follia, ruba la pistola a Meemo e la punta contro il famelico Varga. Ancora una volta però Emmit, che dice di non voler essere “cibo”, diventa preda del predatore.
Nel frattempo Nikki Swango insieme al suo ormai compare Mr. Wrench, armata fino ai denti, si prepara a ricevere Varga e il suo esercito privato che sembra più un corpo di ballo, quasi coreografico nei suoi spostamenti. Una trappola è quello che li aspetta che porterà ad una carneficina dalla quale solo Varga riuscirà a scappare, l’istinto di sopravvivenza del lupo affamato salva il criminale da una fine certa.
Nikki continua a dare la caccia ad Emmit colpevole della morte del suo uomo, ma ancora una volta le cose non vanno come ci si aspetterebbe. Sembrerebbe che niente possa impedire a Nikki di attuare la sua vendetta, ormai ha Emmit in pugno, ma le cose cambiano in pochi secondi e la ragazza si ritrova stesa a terra con un proiettile nel cranio.
Con un salto temporale di cinque anni i nostri protagonisti sembrano essere tornati alle loro tranquille vite, una tranquillità però solo apparente. Infatti i conti lasciati aperti da Nikki vengono saldati da Mr. Wrench che finisce quello che la donna aveva iniziato, e con un colpo secco mette fine alla vita di Emmit che pensava ormai di essere al sicuro nella sua casa circondato dalle persone care.
Ma il bello deve ancora venire perché per il gran finale Fargo ci ha riservato una scena direi perfetta, degna conclusione di questa stagione. Gloria e Varga si ritrovano di nuovo faccia a faccia, il bene e male seduti allo stesso tavolino di una sala di interrogatori della polizia. Chi vincerà la guerra? Beh non lo sapremo mai, il cliffhanger conclusivo, una ripresa fissa su una porta chiusa, ci lascia ad un finale aperto. Fargo dopo averci raccontato un’infinità di storie più o meno credibili, più o meno vere, dà a noi la possibilità di far finire questa storia, di immaginare un finale che non vedremo mai.
Protagoniste sono sempre le donne, che in diversi modi rappresentano la giustizia, i sentimenti onesti e la forza, Gloria e Winnie con il loro lavoro e la loro tenacia, ma anche Nikki che lasciando tutti i soldi al suo socio fa vedere quanto tenesse più a Ray che al denaro. Mentre alle figure maschili è riservato il ruolo di criminali spietati e cinici o uomini senza spina dorsale vittime del loro status di prede e travolti da eventi non alla loro portata.
Questo finale di stagione è stato sicuramente memorabile come lo è stata l’intera stagione, una fotografia magnifica ed un uso della colonna sonora sarcastica, irriverente e maestosa quasi bastasse solo questa a raccontare la storia, per non parlare del cast davvero ben fornito tra un duplice Ewan Mcgregor, un viscido David Thewlis, un’accattivante Mary Elizabeth Winstead e un’integerrima Carrie Coon, perfetti nei loro ruoli.
Fargo in questi tre anni non ci ha mai deluso, il chiaro marchio Coen è onnipresente rendendo lo show unico, provocatorio, inaspettato e riconoscibile, caratterizzato da black humor, fatalità, violenza, personaggi iconici, atmosfere fredde e dalla facilità con cui ogni uomo sulla terra, anche il più innocuo, può trasformarsi in un assassino. Tutti questi elementi mettono in chiaro che non esiste niente come Fargo, sempre più stretta nei suoi panni seriali e più incline invece ad un largo respiro cinematografico.
Non sappiamo se ci sarà una quarta stagione della serie, il regista Noah Hawley non ha ancora preso una decisione, ma il finale aperto di questo terzo capitolo lascia sperare i fan in un proseguo, d’altronde l’eterna lotta tra bene e male non avrà ma fine, e chi meglio di Fargo può raccontarci questa storia?