Dopo la conclusione della strepitosa Trilogia del Cornetto (L’alba dei morti dementi, Hot Fuzz e La fine del mondo) e il sofferto abbandono alla regia di Ant-Man, il britannico Edgar Wright (prossimo giurato a Venezia 74) torna alla ribalta con Baby Driver – Il genio della fuga, un adrenalinico action movie a ritmo di rock che ha già conquistato i botteghini di mezzo mondo e si prepara a fare altrettanto anche in Italia. Per la sua prima grande produzione hollywoodiana, il regista britannico si è affidato a un cast di primissima scelta, comprendente i giovani Ansel Elgort (Colpa delle stelle) e Lily James (Cenerentola), l’emergente Eiza González (Dal tramonto all’alba – La serie), la star di Mad Men Jon Hamm e i premi Oscar Kevin Spacey e Jamie Foxx.
Baby Driver – Il genio della fuga: un musical a quattro ruote
Baby Driver – Il genio della fuga racconta la storia di Baby (Ansel Elgort), un ragazzo reduce da una difficile infanzia costretto a fare il pilota durante le rapine organizzate da Doc (Kevin Spacey) per estinguere il suo debito con lui. Il protagonista vive in uno stato di costante estraniamento dal mondo, utilizzando la musica del suo iPod per concentrarsi alla guida e per limitare il suo cronico dolore a un orecchio. Tutto cambia nel momento in cui Baby conosce Deborah (Lily James), dolce cameriera che lo fa uscire dal suo guscio e gli mostra le potenzialità di un vita normale, lontana dalla criminalità. A separare il ragazzo dalla fase successiva della sua esistenza ci sono però i colpi di Doc e della sua banda di scagnozzi: Buddy (Jon Hamm), Darling (Eiza González) e Bats (Jamie Foxx).
Dopo aver rielaborato in chiave umoristica l’horror (L’alba dei morti dementi), il poliziesco (Hot Fuzz) e la fantascienza (La fine del mondo), Edgar Wright si cimenta questa volta con l’action movie, in quello che a tratti si configura quasi come un musical a quattro ruote, con la musica che non sottolinea solamente i passaggi più enfatici, ma diventa il mezzo espressivo per dare il tempo alla narrazione e alle numerose scene d’inseguimento.
La fusione dell’immagine con il sonoro
Le cuffie del suo iPod e i pezzi storici di Queen, Commodores, Damned e Beach Boys diventano per Baby un metodo per filtrare il male che lo circonda, mantenere il distacco dalle azioni che è costretto a compiere e al tempo stesso alimentare il ricordo della madre, in maniera simile a ciò che fa Peter Quill con i suoi Awesome Mix nei mai troppo elogiati Guardiani della galassia. Intorno a lui, un universo di personaggi folli e spregevoli, magistralmente caratterizzati da interpreti di classe come Kevin Spacey, Jamie Foxx e Jon Hamm, ma anche la purezza e la dolcezza di Deborah, l’unica insieme al padre adottivo Joseph a fare filtrare un raggio di luce nella barriera che Baby ha scelto di porre fra sé e il resto del mondo.
Alla maniera dei suoi mentori Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, Edgar Wright non inventa nulla di nuovo, ma rimaneggia in modo fresco e originale punti fermi del cinema classico e contemporaneo. Baby Driver – Il genio della fuga è infatti una rilettura in chiave moderna del soggetto di un cult degli anni ’70 come Driver l’imprendibile di Walter Hill (non a caso presente con un cameo vocale nel film), a sua volta rielaborato in tempi recenti da Nicolas Winding Refn nel suo acclamato Drive. Divergendo dal cineasta danese, che fa dei contrasti cromatici e della saturazione dei colori i propri marchi di fabbrica, Edgar Wright trova i suoi punti di forza in un montaggio frenetico e calibrato al decimo di secondo e soprattutto nella totale e perfetta fusione dell’immagine con il sonoro.
Gli ultimi 50 anni di cinema e cultura americana si fondono pregevolmente all’interno di un solo film
Durante Baby Driver – Il genio della fuga sembra di trovarsi di fronte a un lungo videoclip, che spazia con invidiabile disinvoltura dall’heist movie alla commedia e dall’azione al dramma sentimentale, in cui ogni scena è coreografata esplicitamente e in modo del tutto insolito con la musica ascoltata dal protagonista.
Fra azzeccate citazioni e apprezzabili omaggi, gli ultimi 50 anni di cinema e cultura americana si fondono pregevolmente all’interno di un solo film: il James Dean di Gioventù bruciata strizza così l’occhio al Michael Myers della saga di Halloween, il cinema di Walter Hill incontra Monsters & Co., i musical della Golden Age di Hollywood trovano il loro punto d’incontro con la saga di Fast & Furious. Il merito è certamente di Edgar Wright, abile a rendere ogni inquadratura uno sfoggio di tecnica registica e di conoscenza cinematografica, ma anche dei grandi interpreti a disposizione del cineasta britannico, fra i quali si distingue un monumentale Jon Hamm, il cui personaggio sempre in bilico fra follia, charme, decadentismo e collera è probabilmente quello più riuscito dell’intera pellicola.
Baby Driver – Trailer internazionale
Finalmente è online il primo trailer ufficiale di Baby Driver, il nuovo film di Edgar Wright in uscita il prossimo agosto in America. Con Ansel Elgort, Kevin Spacey, Lily James, Eiza Gonzalez, Jamie Foxx e Jon Hamm.#BabyDriverMovie
Pubblicato da MovieSource.it su Domenica 12 marzo 2017
A due terzi di film pressoché perfetti per calibrazione di tempi, narrazione e personaggi, fa seguito un’ultima parte dai tempi eccessivamente dilatati e fiaccata da alcune svolte narrative prevedibili e forzate. Ciò non può però inficiare il giudizio più che positivo su quello che possiamo già definire uno dei film di punta di questo primo scorcio di stagione cinematografica.