Mentre nella season premiere, puntata introduttiva per natura, si era data maggiore rilevanza a Shelby e Matt in quanto protagonisti della storia, in Chapter 2 My Roanoke Nightmare concede ampio spazio anche a Lee (Adina Porter) e ai suoi problemi familiari.
L’imprevisto
Estremamente fragile, schiava di dipendenze che le stanno portando via tutto, la sorella di Matt è un personaggio sfumato e complesso, il tipo che più di frequente si incontra nell’universo di American Horror Story.
Le sue azioni mal ponderate fanno precipitare gli eventi fino alla scomparsa della figlia Flora: la sottotrama confluisce così nella trama principale, divenendone pure il – temporaneo? – fulcro.
Il modo in cui lo show gestirà questa situazione costituirà, forse, il primo banco di prova per Roanoke, che dovrà offrire uno sviluppo della vicenda capace quantomeno di tenere alta la tensione, affinché l’espediente della sparizione della bambina non lasci allo spettatore soltanto un senso di già visto.
Scoperte e misteri
A differenza di Lee, in questo episodio Matt e Shelby sembrano marionette nelle mani di forze soprannaturali che ne pilotano gli spostamenti. Non è un caso, allora, che i Miller continuino a perdersi nel bosco: è il luogo stesso che dà l’impressione di prendere vita e divertirsi non solo a turbare gli intrusi, ma anche a condurli dinanzi a un probabile nemico: la misteriosa congrega che pratica sacrifici umani e strani rituali.
Sempre indirizzata, questa volta dallo spirito di una bambina, la coppia scopre anche la preziosa video-testimonianza del professor Cunningham (Denis O’Hare). Il racconto dell’uomo, la parte più potente e d’effetto dell’episodio, si sofferma dapprima sui crimini commessi in vita dalle infermiere Bridget e Miranda Jane; per la storia delle sorelle assassine, Roanoke ha preso spunto da veri fatti di cronaca, di cui, verso la fine degli anni Ottanta, si resero protagoniste le amanti Gwendolyn Graham e Catherine Wood.
La parte fondamentale del filmato, tuttavia, è l’ultima, poiché permette a Shelby e Matt di venire a conoscenza dell’esistenza di un’altra minaccia, la più pericolosa in quanto ancora indefinita. L’alone di mistero che gravita intorno a questa entità maligna è funzionale a tenere viva la curiosità dello spettatore.
Al momento, però, a catturare maggiormente l’attenzione sono i numerosi riferimenti al maiale presenti in questi primi due episodi. A cosa rimanda questa continua riproposizione? Magari a quelle credenze popolari che associano l’animale al diavolo. Del resto, i componenti della congrega pongono sul capo del peccatore da purificare proprio la testa mozzata di un suino, così ricreando le fattezze dell’inquietante ibrido della zona: che ritengano il mostro una creatura demoniaca?
Oltre a lasciare aperti diversi interrogativi, Chapter 2 conferma le buone aspettative della season premiere, con una puntata dal giusto ritmo, sapientemente costruita, priva di scene superflue e impreziosita dalla brillante interpretazione di Angela Bassett. Le aspettative crescono, al prossimo episodio il compito di non deluderle.