I primi due episodi di American Horror Story: Roanoke hanno presentato agli spettatori i perseguitati, i restanti due hanno svelato i carnefici. Chapter 4 dà l’impressione che ogni pezzo sia stato finalmente posizionato sulla scacchiera e che, dalla prossima puntata, la stagione possa entrare davvero nel vivo.
Arriva la luna piena
Apprezzabile la trovata dei sei giorni di sangue, in cui i morti hanno la possibilità di uccidere. Murphy e Falchuk sono stati ispirati da una superstizione popolare, secondo la quale, durante il plenilunio di ottobre, il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottiglia.
La libertà che Roanoke concede agli spiriti ricorda molto quella di cui godevano i fantasmi di Murder House nella notte di Halloween (proprio nel quarto – e quinto – episodio, tra l’altro). Un’ulteriore connessione tra prima e sesta stagione, dunque.
Verso l’orrore
Se la svolta narrativa della Blood Moon rimanda a quella di Halloween (Part 1), la struttura del re-enactment, in Chapter 4, richiama quella di una tragedia: un dramma un po’ anomalo, in cui ogni atto si conclude con un climax che annuncia il peggio, senza però prospettarlo prima della fine dell’episodio. Allo shock per la morte del professor Cunningham si sostituisce, così, una rinnovata speranza, viste le promesse di Cricket; alla preoccupazione per la sparizione del sensitivo si affianca un pizzico di sollievo per la salvezza di Flora; lo sventramento di Marlowe, però, spazza via tutto per lasciare spazio al terrore: i Miller si ritrovano nell’occhio del ciclone completamente soli.
Un castigo divino
Tra la morte di Cricket e le uccisioni mostrate nei flashback, The Butcher si rende protagonista delle scene più cruente della puntata, portando un po’ di splatter, di solito immancabile nella serie targata FX, anche in Roanoke, che finora aveva preferito non ricorrervi.
A differenza di altri assassini incontrati in American Horror Story, tuttavia, si percepisce come per Thomasin uccidere non costituisca un sadico piacere, quanto piuttosto un dovere. Attraverso la sua mannaia cala la giustizia degli antichi dei: la morte è punizione necessaria e il sangue versato assume una valenza sacra.
Il vero potere
Indipendentemente dalle motivazioni della Macellaia, è indubbio che, almeno fino a questo punto, il ruolo di villain sia stato riservato alle donne, in questa stagione.
Accanto alla leader dei coloni, a tramare nell’ombra, si colloca la potente strega interpretata da Lady Gaga.
Difficile capire, al momento, che ruolo giocherà in My Roanoke Nightmare. Il suo personaggio, in ogni caso, risulta piuttosto lascivo, come pure era The Countess di Hotel.
L’augurio è che la somiglianza tra le due donne si fermi qui e che Murphy non sia caduto nello stesso errore commesso in passato con Jessica Lange, cui finiva per assegnare sempre parti fotocopia.
Senza considerare la story-line di Gaga, per adesso solo abbozzata, Chapter 4 è una buona puntata, che riesce a preparare il terreno per la prossima senza annoiare mai lo spettatore.