A quindici anni di distanza dall’uscita di Harry Potter e la Pietra Filosofale e a ben diciannove dall’arrivo nelle librerie del romanzo, ci troviamo nuovamente all’inizio di una meravigliosa avventura che ci catapulta di nuovo nel mondo della magia scaturito dalla geniale penna di J.K. Rowling. La trama ormai sarà nota ai più: Newt Scamander, mago inglese, approda a New York con una valigia piena di creature magiche. Incappa quasi subito però nelle ferree leggi che disciplinano il mondo magico in America, che si discostano da quelle inglesi, più flessibili. Nello stesso momento, in città, si stanno verificando fatti misteriosi ed oscuri che mettono in allerta la comunità magica e in pericolo i non maghi. Animali Fantastici e Dove Trovarli è liberamente tratto dall’omonimo libro della scrittrice, come spin off della saga che l’ha resa milionaria e che ha fatto sognare grandi e piccini di tutto il mondo. La mole di denaro che ruota attorno al personaggio di Harry Potter è inimmaginabile e il rischio che la nuova saga fosse un deludente fan service era alto. Siamo lietissimi di potervi assicurare che non è così.
Il tocco magico di J.K. Rowling
Non vi nascondo che l’emozione, per i fan di Harry Potter, sarà una componente che vi accompagnerà per tutta la durata del film. Vedere di nuovo maneggiare una bacchetta, sentir pronunciare quegli incantesimi ormai piacevolmente noti produce un’immediata scarica di endorfine. Ma la godibilità di questo film non è assolutamente legata, né limitata, all’effetto nostalgico che scatenano queste componenti. I fattori sono molteplici e orchestrati alla perfezione.
In primo luogo il tocco di J.K. Rowling è ben riconoscibile in ogni dettaglio della trama. Sono messi in gioco temi importanti e forti, affrontanti con la commovente delicatezza che contraddistingue ogni storia legata ad Harry Potter e visti attraverso la lente della magia che dona una colorata e brillante originalità a tutto. Temi come l’inclusione, il rispetto per la natura di ogni essere vivente e delle sue caratteristiche in quanto tale, l’integrazione degli emarginati, la gestione del potere e delle leggi create per contenerlo, sono solo alcuni dei punti che vengono toccati dal soggetto di questo prodotto di alta qualità.
Un mondo da favola, ma non troppo
L’ambientazione gioca un ruolo fondamentale nella riuscita del film. Questo è uno dei dettagli che più allontana Animali Fantastici e Dove Trovarli da Harry Potter ed è anche ciò che lo rende un progetto addirittura più ambizioso. Il punto di partenza è diverso; in Harry Potter lo spettatore veniva guidato nella scoperta di un mondo nuovo, governato da regole e leggi magiche, attraverso gli occhi del famoso mago che come noi doveva imparare tutto. Per questo una scuola è stata l’ambientazione perfetta. Adesso lo spettatore sa già quali sono le regole, ma allo stesso tempo è stato perso il vantaggio della novità, per questo la sfida nel soddisfare un pubblico che ha aspettative altissime è ancora più ardua. Per affrontarla viene scelto il suolo americano e non più quello inglese, altra scelta rischiosa, ma che riesce ad essere all’altezza. Altra novità è che non si viene completamente immersi in una realtà totalmente magica come quella di Hogwarts. La New York che fa da palcoscenico alle avventure dei maghi è più non magica che magica e risulta essere il perfetto sfondo a una vicenda che è strettamente legata al rapporto conflittuale ed estremamente delicato fra comunità magica e babbani (o come vengono chiamati negli USA nomag).
Tutta questa “normalità” ci fa apprezzare ancora di più le spettacolari scene in cui veniamo a contatto con tutte le creature di Scamander, tenerissime e divertenti creazioni in una perfetta computer grafica, che popolano un cosmo tutto loro colorato e favoloso, nel senso letterale del termine.
Come sarebbero potuti essere i film di Harry Potter
Animali fantastici è l’esemplificazione di come sarebbe potuto essere Harry Potter trasposto in pellicola se non fosse stato così vincolato a romanzi eccezionali e a una dimensione imprescindibilmente infantile.
Una menzione speciale va all’eccezionale cast che il regista David Yates ha radunato. Un bravissimo (anche se sempre un po’ uguale a se stesso) Eddie Redmayne, la cui particolarissima espressività si adatta alla perfezione al timidissimo ed introverso Newt, molto più a suo agio con gli animali che con gli umani. Al suo fianco troviamo un divertente Dan Fogler che interpreta l’unico protagonista non mago, e una bravissima co-protagonista femminile, Alison Sudol, che mette un po’ in ombra la protagonista femminile Katherine Waterston sia a livello di caratterizzazione del personaggio che di interpretazione. Bravissimi e maestosi nei panni di due personaggi in bilico fra luce ed ombra sia Colin Farrel che Ezra Miller.
Non è il solito film nostalgico
Come avrete già capito, questo primo capitolo della saga di Animali Fantastici intraprende una strada che può essere considerata parallela a quella di Harry Potter, ma non convergente, se non in poche occasioni (Silente sarà presente nei prossimi film).
Anche l’atmosfera è leggermente diversa, per i motivi di cui sopra, ma le basi che hanno reso il maghetto famoso in tutto il mondo sussistono. Per questo Animali Fantastici e Dove Trovarli è un film perfetto sia per i fan di vecchia data più affezionati, che ritroveranno alcuni dettagli che hanno amato nella saga ambientata ad Hogwarts, ma non avranno mai la sensazione che la partita sia giocata in un campo “safe” perché le novità portate sono molte e assolutamente promettenti. Allo stesso modo, sempre per questa sua unicità il film è perfettamente godibile anche per chi dell’universo di Harry Potter non sa quasi nulla. David Yates e la Rowling sono quindi riusciti laddove molti prequel, sequel e spin off hanno fallito.