Due anni dopo il primo capitolo di questa nuova serie prequel, torniamo al cinema con Newt Scamander e le sue bestiole bizzarre in Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, seguito diretto dell’ottimo successo critico (la nostra recensione!) e commerciale del primo film, capace di rigettarci di petto nell’universo di Harry Potter dopo la naturale conclusione della eptalogia (o octalogia, se vogliamo considerare solo le pellicole) dedicata al ragazzo che è sopravvissuto e ai suoi amici. Abbiamo come l’impressione che il neonato “Wizarding World”, espansosi anche ai videogiochi recentemente, sia mobile che prossimamente a quanto pare su console, sia qui per restare e accompagnarci in una potenziale caterva di seguiti, prequel e spin-off sul mondo portato in vita da J.K. Rowling. Quanto mancherà in fondo a un film d’animazione su Dobby?
Ma torniamo a noi, per quello che al momento è il secondo film di quella che probabilmente sarà almeno una quadrilogia: Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald riparte poche settimane dopo il finale di Animali Fantastici e dove trovarli, con Newt Scamander (Eddie Redmayne) separato dai suoi nuovi compari (inclusa Tina, dopo l’impacciato bacio nel finale) e rispedito in Gran Bretagna per apparire davanti a un’udienza per rispondere del “casino” combinato a New York, mentre Grindenwald (Johnny Depp) rimane in custodia presso il ministero della magia americano. Come potete immaginare questa pace apparente è destinata a rimanere tale per poco tempo, con le vicende di Newt sempre più incastrate in un gioco politico e di guerra imminente dall’alta posta in palio.
Meno animali, più Auror
È ormai chiaro in questo secondo film, il quale concentra l’attenzione più sul cast e sullo sviluppo della storia, che la presenza di Newt, degli Snasi e degli altri animali fantastici sia ormai un pretesto per raccontare gli anni dell’ascesa di Grindelwald – sviluppi fondamentali anche per gli avvenimenti della saga di Harry Potter e la genesi di Voldemort – e delle tensioni tra uomini, maghi, mezzosangue e via discorrendo, un qualcosa di molto attuale anche nella società reale di oggi. Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald perde un po’ della brillantezza del primo episodio in favore di un tono più dark, un ritmo più compassato (forse anche troppo in certi casi) e un ampliamento del cast, con elementi nuovi come Nagini (scopertasi recentemente essere un Maledictus, quindi una persona, prima di diventare il serpente da compagnia del Signore Oscuro), Leta Lestrange e soprattutto l’introduzione di Jude Law nel ruolo di un giovane Silente.
Questo mutamento funziona, ma in parte: diciamo che il film non annoia assolutamente e che soprattutto visti alcuni colpi di scena nel finale lascia con una grande curiosità di sapere cosa succederà, ma allo stesso tempo perde parte dello charme del primo, ricordato non solo per le scene d’azione e la storia, ma anche e soprattutto per gli Snasi, gli Avvincini e tutte le altre creature, in grado di donare anche una vena “leggera” ai comunque pesanti avvenimenti su schermo. Sebbene avremmo forse desiderato di vedere più scene “intense” (quelle che ci sono sono spettacolari) e magari più momenti topici dal climax ascendente, l’intreccio sembra quello giusto per un capitolo forzatamente di congiunzione nella struttura di una serie di questo tipo, in grado di farci riflettere sulle vere motivazioni di uno scontro meno chiaro-scuro di quello che potevamo aspettarci.
Scende la lacrimuccia
Dove certamente Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald ci ha convinto appieno è nelle prestazioni attoriali di alcuni dei suoi protagonisti, in particolare Depp nei panni del cattivone (che poi forse tanto cattivone non è), ammaliante e sinistro ma allo stesso tempo comprensibile, lontano dal puro male di Voldemort. Riuscitissimo esordio è quello di Jude Law (avevate dei dubbi?) come un giovane e sbarazzino Silente, i cui momenti a schermo saranno anche quelli più ricchi di riferimenti alla serie principale dedicati ai fan più appassionati, incluso il tanto atteso ritorno tra le mura di Hogwarts.
Sebbene forse manchi di pathos o di avvenimenti topici per aspirare all’entrata nell’Olimpo del cinema, Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è un buon seguito a una delle sorprese del 2016, forse meno “magico” ma più impegnato e dai risvolti davvero interessanti per il proseguo della storia. Il suo suddividere le vicende tra tantissimi attori, togliendo dalla lente d’ingrandimento almeno parzialmente da Newt Scamander gli fa perdere di originalità in alcune parti, tuttavia resta un lungometraggio imperdibile per i fan di uno dei migliori cercatori della storia di Grifondoro.