Sono passati solo tre mesi dall’uscita di Avengers: Infinity War, film che ha avuto un’importanza colossale all’interno del Marvel Cinematic Universe, poichè frutto di vent’anni di aspettative (ampiamente ripagate) e tanto maestoso e coinvolgente nella realizzazione da lasciare a bocca aperta gran parte dei fan e della critica. In attesa di dare una conclusione alle vicende di Infinity War con la sua seconda e ultima parte, la Casa delle Idee ha deciso di rilasciare due nuovi film: Ant-Man and the Wasp, in arrivo nelle sale italiane il prossimo 14 Agosto, e Captain Marvel, eroina che avrà certamente un ruolo fondamentale nel MCU.
Viene da chiedersi quindi che ruolo abbia questo Ant-Man and the Wasp, non solo all’interno della storia, ma del progetto stesso di casa Marvel.
Se la scelta di inserire un film dai toni decisamente leggeri rispetto alle atmosfere dark di Infinity War poteva avere un senso, cercando in qualche modo di “stemperare” gli animi degli spettatori, dall’altra non si poteva certo tralasciare l’attesa che i fan di questo filone avrebbero avuto. Ed è qui che Ant-Man and the Wasp ha fallito. Risulta infatti impossibile riuscire ad analizzare questo film come opera a sé stante, ed allo stesso tempo l’unica sensazione che riesce a trasmetterci è che sia stato concepito come film “tappa-buchi”, con risvolti così marginali da poter essere inseriti in un cortometraggio di 15 minuti.
Non parliamo poi del fatto che questo film sarà il ventesimo della saga, per cui ci si sarebbe aspettati una maggiore enfasi nella presentazione di questo evento – avrebbe avuto molto più senso che questo ruolo fosse stato lasciato alla stessa Captain Marvel. Ma cerchiamo di “distaccarci” dal grande progetto Marvel e di parlare del film in quanto tale, anche se l’ombra di Thanos tornerà inevitabilmente a perseguitarci (e capirete dopo perché…).
La trama in sintesi
Sono passati due anni dalle vicende di Civil War e Scott Lang (Paul Rudd), deciso a collaborare con le autorità, sta scontando ormai gli ultimi giorni di libertà vigilata, cosa che sembra non turbarlo grazie al profondo legame con la figlia Cassie.
Proprio quando le cose sembrano ormai risolte per sempre, Scott verrà rapito da Hope van Dyne (Evangeline Lilly), che insieme al padre, il dottor Hank Pym (Michael Douglas), lo convincerà ad aiutarla nella ricerca della madre, dispersa nel regno del Quantum ormai da decenni. Scott e Hope, nei panni di Ant-Man e della nuova Wasp dovranno però scontrarsi con un misterioso nemico, Ghost, desideroso di impossessarsi a qualunque costo dei progetti del dottor Pym.
Ant-Man and the Wasp non convince
Ciò che salva il film da una totale disfatta, sono le interpretazioni convincenti di Michael Douglas e Paul Rudd che riescono a spiccare più che per la loro bravura, per il fatto di essere accostati a personaggi estremamente bisdimensionali, poco curati e a volte superflui: basti pensare che fra loro troviamo anche interpreti di talento come Laurence Fishburne e Michelle Pfeiffer.
A salvarsi sono le scende d’azione, particolarmente interessanti grazie allo stile di combattimento coinvolgente e dinamico dei personaggi, che ripagano in parte l’aver vandalizzato i pochi momenti drammatici, spesso stemperati da una comicità inadeguata e fuori luogo. C’è una bella differenza infatti fra il dare un tocco di leggerezza e il lasciarsi andare alla più completa superficialità ed è così che sentiamo di dover putroppo definire questo film: superficiale.
Il Villain
Se c’è una cosa che in un film d’azione sui supereroi non può mancare, e anzi andrebbe curata in maniera maniacale, è la figura dell’antagonista, spesso più importante del protagonista stesso, in quanto rappresenta il male, l’ostacolo fondamentale che l’eroe dovrà affontare per superare i propri limiti. Ed è qui che torna il problema della vicinanza delle date di uscita di Infinity War ed il sequel di Ant-Man: ci piange il cuore doverlo ammettere ma Ghost, davanti alla magnificenza ed al carisma di Thanos, risulta un vero e proprio “fantasma”, con un background spicciolo e buttato lì tanto per. Un vero peccato, poichè dalle aspettative dei trailer, potevamo immaginarci un nemico tutt’altro che banale, esteticamente impeccabile e con poteri che permettevano un ampio margine di libertà registica.
Possibile che nel 2018, dopo 20 film, la Marvel pensi ancora di poter tirare fuori dal cilindro nemici piatti e con giustificazioni talmente ridicole da non dare allo spettatore un minimo di empatia?
A dare il colpo di grazia a Ghost ed al film stesso è stata, a nostro parere, la scelta di aggiungere ulteriori antagonisti che risultano però semplici filler e che nulla aggiungono alla trama ma anzi, evidenziano l’incapacità degli sceneggiatori di rendere il villain principale una reale minaccia.
In conclusione, pur essendo un film di puro intrattenimento e talvolta godibile, che non si avvicina agli abissi di Thor: Ragnarok, Ant-Man and the Wasp non è in grado di raggiungere gli standard a cui casa Marvel ci ha abituato, soprattutto dopo il successo indiscusso di film come Avengers: Infinity War o Guardiani della Galassia.