Kapiushon, la puntata delle rivelazioni datate quattro stagioni troppo tardi.
In questa diciassettesima puntata, troviamo forse i migliori 40 minuti di tutta questa quinta stagione di Arrow – nonostante di fondo ci sia praticamente una rivelazione senza basi e fondamenta, svelata circa tre/quattro stagioni troppo tardi e che non ha alcun senso – soprattutto per la trama.
La puntata è composta prevalentemente da flashback. In essi vediamo finalmente Oliver divenire un Capitano della Bratva e di come abbia ucciso Kovar, onorando la promessa fatta a Taiana. Il percorso, però, non è semplice: Anatoli diviene Pakhan dopo che Oliver uccide Gregor ed insieme scoprono che Kovar vuole mettere in atto un piano per un colpo di Stato con l’aiuto di – udite, udite – Malcolm Merlyn, cercando di uccidere militari e capi di governo con del gas nervino. Oliver lo sventa, e salva Anatoli dopo che i suoi compari si rivelano in combutta con Kovar.
Kovar, però, non è così morto come sembra…
Nel frattempo, tornando al presente, Adrian continua a torturare il nostro Oliver, dicendogli che il suo scopo non è ucciderlo, no: lui vuole che gli riveli un segreto, ciò che ha troppa paura di rivelare ai suoi amici e se stesso.
Oliver subisce le torture fino alla fine quando compare una Evelyn distrutta che verrà messa nella cella con lui; la giovane, se vuole vivere, dovrà uccidere Oliver. Evelyn non vi riesce e Chase le spezza il collo davanti ad Oliver, come promesso.
Questo spezza anche Oliver, che grida così il suo segreto: lui uccideva poiché gli piaceva.
Gridato ai quattro venti il suo segreto, Evelyn si rialza da terra svelando la messa in scena, Chase brucia il tatuaggio della Bratva di Oliver e lo lascia libero.
Dopo sei giorni di torture, Oliver torna nel covo dove fa sapere ai suoi amici che non vestirà più i panni dell’eroe di Starling.
Ora vi starete chiedendo… Ma Felicity? Dopo aver venduto l’anima al Diavolo-Helix, nemmeno con quelle risorse è riuscita a trovare Oliver? Ecco, questo me lo chiedo anche io.
Non è comunque la prima volta che Felicity non riesce a fare ciò che è tanto famosa per, ossia hackerare.
In questa puntata vediamo anche più sfaccettature di Adrian Chase, però. L’uomo sembrerebbe poi non così psicopatico e nemmeno tanto pazzo.
Sin dall’inizio, egli pare aver compreso la natura di Oliver, quella che si cela sotto al cappuccio. Il problema? Oliver è veramente maturato dalla prima stagione a quest’ultima. Tra tutti i personaggi, il suo è quello che più è cambiato, quasi in modo totale.
Ora, che Adrian Chase torturi il nostro Queen fino a fargli confessare che sì, lui uccideva perché gli piaceva, a noi davvero non serve.
Punto primo, questo lo sapevamo già dalla prima puntata della prima stagione.
Punto secondo, tutti gli indizi nei flashback che ci fanno intuire quanto Oliver si sia fatto prendere la mano dalla filosofia “nel momento in cui metto questo cappuccio, non sono più Oliver Queen e lascio che la mia oscurità sia libera senza così intaccare il mio lato pubblico e vita privata” avevano già dato allo spettatore l’idea che al ragazzo piacesse poter uccidere chi, secondo lui, sbagliava. In psicologia, però, caro Oliver, questo fenomeno di sdoppiamento delle personalità ha un nome ed in quel nome compare “disturbo“. Io mi farei due domande.
Dover uccidere per sopravvivere come sull’Isola, o poiché minacciato da una potente Agenzia Segreta non fa di una persona un killer spietato. Certo, lo cambia, ma la bontà del cuore può rimanere intatta. Allora tutti i soldati che sono in zone di guerra e vedono ed infliggono morte tutti i giorni?
Oliver Queen è Oliver Queen sia sotto quel cappuccio che con un tre pezzi di Armani.
Punto terzo, che senso ha rivelare tutto questo quando sono anni che Oliver non uccide più come faceva all’inizio e ricorre a quella “ultima spiaggia” solo quando non ha davvero scelta?
Io sono confusa.
E secondo voi? Cosa farà la nostra banda di eroi ora che Oliver sembra aver gettato la spugna?