Si è conclusa con una sontuosa cerimonia a Brisbane la decima edizione del festival Asia Pacific Screen Awards, manifestazione di grande importanza visto il coinvolgimento di ben 70 Paesi con l’obiettivo comune di riconoscere e promuovere le eccellenze cinematografiche provenienti da diverse aree culturali, portando sugli schermi storie che raccontano realtà e culture diverse che, almeno in occasioni simili, diventano un momento di scambio, comprensione e arricchimento.
A presentare la serata – che nulla ha avuto da invidiare agli Accademy Awards – sono stati la conduttrice televisiva Anjali Ra e l’attore David Wenham (ai più conosciuto per il ruolo di Faramir in Il Signore degli Anelli) che ritroveremo presto nelle nostre sale in Lion – La strada verso casa e nell’atteso Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazarand.
La giuria, presenziata dal produttore ed insegnante Lord David Puttnam (che ha collezionato nella sua carriera 10 oscar, 25 BAFTA e una Palma d’Oro), è stata composta da Kim Dong-Ho (ideatore e co-fondatore Busan International Film Festival), Nansun Shi (prolifica produttrice di Hong-Kong), Jan Chapman (produttore di film di grande successo da Cannes agli Accademy Awards) e il famoso regista indiano Shyam Benegal.
A trionfare su 24 film in gara è stato il lungometraggio turco-ungherese Cold of Kalandar (Kalandar Soğuğu) di Mustafa Kara, il quale è stato insignito del prestigioso premio APSA Young Cinema Award, categoria inaugurata quest’anno e premiata dal NETPAC (il Network for the Promotion of Asian Cinema) e dalla Griffith Film School, al fine di supportare e riconoscere i giovani talenti e promuovere il loro lavoro.
Tra gli altri premi, Cold of Kalandar ha anche vinto il premio come Miglior Fotografia (premio andato a Cevahir Şahin, e Kürşat Üresin),
Il film sud-coreano The World of Us (Woorideul) di Yoon Ga-eun, ha vinto invece come Miglior Film realizzato da giovani per un target di ragazzi.
A vincere il premio come Miglior Film d’Animazione è stato un altro film del Sud Corea, Seoul Station (Seoul-yeok) di Yeon Sang-ho, prequel animato di Train to Busan, film che è arrivato anche al nostro Festival del Cinema di Roma.
Premiato come Miglior Documentario Starless Dream (Royahaye Dame Sobh) di Mehrdad Oskouei, documentario iraniano pluripremiato che porta luce all’interno di un carcere minorile femminile in Iran.
Gli altri premi, da menzionare, li troviamo in una pratica lista che raccoglie pellicole di nazionalità e culture profondamente diverse tra loro.
MIGLIOR REGIA:
Feng Xiaogang per I Am Not Madame Bovary (Wo Bu Shi Pan Jinlian), dalla Cina.
MIGLIOR SCENEGGIATURA:
Ryusuke Hamaguchi, Tadashi Nohara e Tomoyuki Takahashi per Happy Hour dal Giappone.
MIGLIOR ATTRICE:
Hasmine Killip in Ordinary People (Pamilya Ordinaryo) dalle Filippine.
MIGLIOR ATTORE:
Manoj Bajpayee in Aligarh, dall’India.
MENZIONE SPECIALE PER LA MIGLIOR PERFORMANCE:
Nawazuddin Siddiqui in Psycho Raman (Raman Raghav 2.0) dall’India.
PREMIO PER LA DIFFERENZA CULTURALE, SOTTO IL PATROCINIO DEL UNESCO:
Hussein Hassan for The Dark Wind (Reseba) produzione tra Iraq, Qatar e Germania.
APSA FIAPF AWARD (per la miglior produzione di Film nella zona asiatico-pacifica):
Il produttore iraniano Manoochehr Mohammadi.
GRAN PREMIO DELLA GIURIA:
Condiviso tra Youn Yuh-jung nel film sudcoreano The Bacchus Lady (Jug-yeo-ju-neun yeo-ja); e Mark Lee Ping-Bing nel film cinese Crosscurrent (Chang Jiang Tu).
GRAN PREMIO DELLA GIURIA: MENZIONE SPECIALE.
Sunny Pawar in Lion, dall’Australia.
Infine il fondo della MPA APSA ACADEMY FILM è stato dato a quattro registi: Haifaa Al Mansour dall’Arabia Saudita per Miss Camel; Joo Young Park dalla Corea del Nord per Morning Star (Yeonbaek); Rolf de Heer dall’Australia per Mr Ward’s Incredible Journey e Emir Baigazin dal Kazakhstan per The River.
Fonte: Variety.