Dopo il successo di Assassinio sull’Orient Express (2017), Kenneth Branagh, fresco di candidature agli Oscar, si dedica per la seconda volta all’adattamento di un romanzo di Agatha Christie, Assassinio sul Nilo. La sceneggiatura è di nuovo firmata da Michael Green, la fotografia di Haris Zambarloukos, ma la storia, stavolta, avrà un esito molto diverso dalla precedente.
Il ritorno di Poirot
Durante l’indagine precedente Poirot doveva fare i conti con un dilemma morale, che lo aveva portato a scegliere fra giustizia e legalità; il mistero in Egitto lo porterà a mettersi in discussione in modo ancora più profondo.
La ricchissima ereditiera Linnet Ridgeway (Gal Gadot) è abituata ad ottenere tutto ciò che vuole: non ha fatto eccezione il marito, Simon Doyle (Armie Hammer), un uomo gentile e di bell’aspetto, anche se di rango inferiore e molto meno benestante. I due hanno deciso di fare un viaggio in Egitto per la luna di miele insieme agli amici e ai parenti più stretti. Ma un’ombra si staglia sulla coppia di neo sposi: Jacqueline de Bellefort (Emma Mackey), ex migliore amica di Linnet ed ex promessa sposa di Simon. Jacqueline, sentendosi tradita da entrambi, ha iniziato a seguirli ovunque dal giorno della cerimonia. I due, terrorizzati, si rivolgono a Hercule Poirot, che consiglia loro di allontanarsi il prima possibile e tornare a casa. Linnet e Simon, insieme agli amici, si imbarcano su un battello che attraversa il Nilo prima di rientrare, sicuri che lì Jacqueline non li troverà. Il numero di passeggeri che scenderanno con le loro gambe a fine viaggio sarà inferiore rispetto a quelli che sono saliti.
Un sentimento démodé
Una fuoriclasse
Chi riesce a brillare nell’interpretare il suo personaggio è senza alcun dubbio Emma Mackey nei panni di Jacqueline, non a caso il personaggio più interessante di tutta la storia, nonché quello a cui Poirot si avvicina di più. La sua performance è l’elemento più memorabile di Assassinio sul Nilo: Mackey ha dimostrato una bravura degna della grandissima professionista che è.
Il resto del cast è azzeccato, la storia è avvincente e il look pop e dinamico del film tiene alta l’attenzione. Alcuni personaggi però sono troppo positivi e alcune sottotrame hanno contorni troppo netti per essere interessanti, come la storia di Bouc (Tom Bateman) e Rosalie (Laetitia Write).
Sotto i baffi
Il film ha alcune sequenze molto suggestive: il piano sequenza iniziale dietro alle trincee (a qualcuno deve essere piaciuto molto 1917), la conoscenza tra Linnet e Simon, la risoluzione del caso. È senz’altro un film divertente da seguire per gli estimatori del genere, non indimenticabile ma capace di restare impresso.
In conclusione, Assassinio sul Nilo è un buon film per passare una serata fra amanti del giallo. Il film è ben realizzato, rende giustizia all’opera originale ed in linea con il primo film del 2017. Per chi non conosce il libro è un buon modo per scoprire la storia, per chi lo conosce può essere un modo per riscoprirla raccontata al giorno d’oggi, specialmente in sala.