Once Bitten, il quinto episodio dell’apprezzatissimo show HBO, Big Little Lies, rappresenta un punto di rottura con i tabù così fortemente protetti dalle bugie . Se fin qui ciascuna delle protagoniste aveva tergiversato, mentito a se stessa, cercato di tenere insieme i pezzi di una facciata che si è scoperta sempre più falsa e precaria, lo stesso non potrà dirsi dopo le urla, l’auto spinta a tutta velocità, i colpi vibrati sul clacson e forse dalla canna di una pistola.
Madeline ammette di provare dei sentimenti per Joseph e di avervi rinunciato solo per non distruggere la propria famiglia, Jane guida dritta e armata verso il proprio stupratore, Celeste si ritrova quasi senza volerlo ad ammettere di subire violenze dal marito, Renata perde il controllo davanti all’ennesimo segno di violenza sul corpo della sua piccola Amabella. E tutto precipita.
Il riuscitissimo montaggio audio-visivo meravigliosamente confezionato per questa puntata ci conduce attraverso i ricordi, le emozioni, l’accrescersi del turbamento che esplode, e drammaticamente si scioglie sul rock’n’roll psichedelico di Janis Joplin.
L’atmosfera onirica e surreale delle prime inquadrature si snoda a ritmo serrato e mette a fuoco una successione di dettagli semplici e dalla disarmante eloquenza fino a lasciare tutto sospeso davanti alla scuola dei bambini, una stasi in slow motion fatta di baci e carezze, una bolla distaccata dalla sequela martellante dei pensieri di sesso, di morte, dalla realtà. Poi gli spari e di nuovo, alla fine della puntata, le sirene della polizia.
La regia di Vallée approda ancora più in profondità, nella testa delle sue donne, svolgendo una narrazione a doppio filo che in questo capitolo più che mai mette in evidenza le menzogne e il modo in cui vengono raccontate, attraverso il confronto diretto tra le parole delle protagoniste e i loro ricordi, in un’alternanza di ritmo e movimenti di macchina che sembra fatta di quegli stessi e incalzanti flussi di coscienza.
Tra tutte le brillanti interpretazioni non si può non notare lo stato di grazia di Nicole Kidman, che riesce a straziare dal divano dell’analista attraverso le movenze nervose delle mani, le tristi farneticazioni sull’innocenza di Perry, una recitazione di non detti e frasi smorzate che dicono ancor più delle percosse e delle violenze sbattute con prepotenza davanti agli occhi dello spettatore.
In Once Bitten si sentono le urla, lo stridore dei freni, l’infrangersi delle onde sulla scogliera. La fatidica notte incombe e ne abbiamo finalmente qualche altro stralcio in luce stroboscopica.
Le cinque donne ci sfilano davanti, una dopo l’altra nelle loro versioni di Audrey Hepburn come le solite sospette, indossando marmoree e persino beffarde facce da poker. Non si può che accettare la sfida e rimanere avvinti in ogni singola piega della storia, fino alla fine.