Bird Box, film di Susanne Bier, uscito in esclusiva su Netflix il 21 dicembre 2018, è un thriller/survival movie fantascientifico. Con questa premessa e anche quella del romanzo da cui è tratto (di Josh Malerman), e con protagonisti Sandra Bullock e John Malkovich ci si aspetta un vero e proprio dramma che tenga sulle spine tutti gli spettatori. Tuttavia, non è così.
Il Film
Bird Box è la storia di Malorie (Sandra Bullock) , che essendo una delle poche persone sopravvissute ad una vera e propria piaga, deve risalire un fiume con i suoi due figli per raggiungere un luogo sicuro. Ma la storia inizia cinque annni prima, quando appunto, la nostra protagonista è una donna sola, incinta e asociale. Ha una sorella, una madre che non vede mai, e una vita tranquilla. Proprio in questi attimi di tranquillità, delle creature invisibili, arriveranno sulla terra e contringeranno chiunque le guarderà o solo aprirà gli occhi in loro presenza a suicidarsi. Inizierà così, l’epopea della nostra eroina per la sopravvivenza ad occhi chiusi. Ma c’è comunque speranza, perché laddove gli esseri umani non si accorgono quando le creature si stanno avvicinando, gli uccelli, in gabbia, con la loro agitazione fungono da allarme.
La dichiarazione del film
Il film vuole essere, sin da subito, un classico survival movie dalle tinte post-apocalittiche. Tuttavia, la regia della danese Sussan Bier (Una folle passione), con camera a spalla per scene d’azione, ampie carrellate laterali e dolly, non entusiasma più di tanto. Colpa delle inquadrature? Forse no. La fotografia è messa a punto da tinte molto fredde e spente, in modo da risaltare l’angoscia e la tensione (?) che si respira nel film. Sicuramente non accrescono l’empatia con la storia, due elementi: la sceneggiatura e l’interpretazione degli attori. Partiamo da quest’ultimi, che sono marionette messe al serizio della storia. Sandra Bullock e John Malkovich (qui un rifugiato in un casa insieme ad un gruppo di persone), svolgono il loro compitino dandoci un’interpretazione all’altezza delle aspettative per un film del genere. Ma niente di più, nulla lasciato all’improvvisazione, all’immaginazione e nessuna esaltazione della situazione. John Malkovich prova mantenere la stessa espressione per quasi tutto il film. La storia invece, cerca di farci immergere con i personaggi in quello che sembra il giorno del giudizio. Siamo portati ad assitere ai soliti cliché in cui, quando si fa gruppo per la sopravvivenza, cade la maggior parte delle sceneggiature.
Metafore?
Le creature che invadono la terra e spingono le persone a suicidarsi, sono invincibili e inarrestabili. Siamo di fronte ad un vero e proprio richiamo, in questi tempi dopo A Quiet Place, all’uso dei sensi come mezzi di sopravvivenza. Se infatti nel film di Krasinski non si poteva far rumore e bisognava sviluppare il più possibile la vista, qui bisogna sviluppare per bene l’udito e muoversi al buio. Non sapremo mai da dove vengono le creature. A prescindere da chi abbia letto il romanzo o meno, nel film non è chiaro il perché le creature spingano la gente al suicidio di massa né perché Malorie non venga subito “infettata”. Forse perché incinta? Forse solo i pazzi (come si vede nel film), possono essere messaggeri di queste creature? I curiosi che aprono gli occhi vengono puniti per la loro impazienza? Queste pseudo-metafore, sono campate in aria da chi ha visto il film, o da chi vuole fare delle elucubrazioni. Mentre, ci si rende conto benissimo che il film non si dilunga né in spiegazioni né ambisce a darle tramite lo sviluppo della storia.
Evidenze sullo schermo
È chiaro che Bird Box aveva intenzioni molto profonde, ma con la messa in scena fallace che non va a colpire i punti giusti della tensione e dell’intenzione, il film si scava la fossa da solo e dichiara la sua apparteneza ad un genere che, purtroppo, non rappresenta a pieno. La regia e la fotografia, vengono schiacciate dal piattume del racconto e dei personaggi. Gli stratagemmi e plot-twist sono abbastanza evidenti da essere anticipati dallo spettatore più attento, la risoluzione di drammi e l’esaltazione della speranza sono molto superficiali. Tutto questo rende Bird Box un classico film godibile, fino al momento in cui ci si pongono le prime domande e a dare le risposte non arriva nessuno.