Tagliamo corto: cos’è Bumblebee? Semplicemente è il film che Transformers avrebbe dovuto essere dall’inizio. Ed è “bastato” liberarsi di Michael Bay, dopo cinque film dalla qualità altalenante accompagnata tuttavia da successo commerciale, culminati con il disastroso Transformers – L’ultimo cavaliere, uscito nel 2017. Un anno e qualche mese dopo diamo il benvenuto quindi nei cinema dell’italico stivale a Bumblebee, prequel della serie nata nel 2007 con il comunque godibile esordio di Shia LaBeouf e (soprattutto) Megan Fox e finalmente il lungometraggio più semplice, più concreto e decisamente più affine al materiale originale e all’epoca alla quale si ispira.
Diretto da Travis Knight, al suo primo tentativo con un live action dopo il buon Kubo e la Spada Magica (candidato anche agli Oscar come miglior film d’animazione), Bumblebee racconta la storia dell’arrivo del primo Transformers (sì, tecnicamente la storia della serie ci ha mostrato come addirittura i robottoni fossero arrivati sul nostro pianeta già nella preistoria, ma avete capito cosa intendiamo… ndr) sulla Terra: il giallo Bumblebee infatti è l’unico Autobot in grado di sfuggire alla grande battaglia di Cybertron con una missione importante, quella di difendere il pianeta scelto da Optimus Prime come nuovo nascondiglio per la sua fazione, in attesa di sconfiggere una volta per tutte i Decepticon. Nelle prime battute del film si scopre subito come il piano non abbia funzionato come da programma (che sorpresa!). B-127 (il nome di Bumblebee originale) si ritrova subito a scontrarsi contro le – giustamente sconvolte – forze militari americane (capitanate dal tenente Jack Burns, interpretato in maniera convincente dal wrestler John Cena), per poi imbattersi nel Decepticon Blitzwing, il quale lo sconfigge facilmente, lasciandolo in fin di vita, cancellandogli la memoria e togliendogli l’uso della parola.
Charlie: anche i cyborg vanno in paradiso
È il 1987. Nei dintorni di San Francisco la ribelle Charlie è una ragazza ancora devastata dalla perdita del padre, osteggiata dagli amici ma alimentata dalle sue due passioni: la musica rock e la meccanica. È proprio cercando di riparare una vecchia auto che Charlie si imbatte nello spaventato Bumblebee, sopravvissuto e trasformatosi in un Maggiolone Volkswagen giallo. L’incontro cambierà la vita di entrambi, mentre una nuova minaccia incombe sul pianeta…
In questo incipit si nota benissimo il canovaccio di Bumblebee, il quale segue quello di innumerevoli storie su pellicola per ragazzi degli anni ’80 come Navigator, Giochi Stellari e Corto Circuito: la storia di un teenager incompreso, spesso colpito da un lutto o una situazione familiare disagiata, che incontra un animale, un amico, un robot in questo caso, e ritrova la sua strada dopo una fantastica avventura. Bumblebee non si inventa assolutamente nulla, ma è un film con sentimento, che prova a far ridere di qua e di là e inserisce scene d’azione di qua e di là, ma risulta principalmente la storia di una ragazza (Hailee Steinfeld, già vista ne Il Grinta e ascoltata in Spider-Man: Un Nuovo Universo) e della sua amicizia con un giallo e sbadato robottone. E questo basta per dare a Bumblebee più empatia e carattere di tutta la serie di Transformers diretta da Bay messa insieme, facendoci sorridere nei suoi momenti divertenti o ricordare con nostalgia quell’era magica del cinema con le sue innumerevoli citazioni e cliché, in grado di rendere il lungometraggio godibile non solo per i più piccoli ma anche per i loro genitori, quelli veramente cresciuti con i robot di Hasbro.
La forza ma anche il limite
E tutto questo si rivela il punto forte del film ma anche il suo più debole allo stesso tempo. Perché sebbene non ci siano difetti evidenti in Bumblebee e l’omaggio all’epoca di Gremlins, Free Willy e La storia Infinita sia adorabile, resta una strada abbastanza “sicura” e poco rischiosa da intraprendere (una critica che si può anche estendere al comunque bellissimo Stranger Things) per un regista che con Kubo ci aveva regalato una fiaba decisamente originale. D’altro canto però, dopo cinque film che avevano decisamente troppo complicato un progetto che alla fine era nato solo per portare finalmente una linea di amatissimi giocattoli sul grande schermo, Bumblebee, pur nella sua relativa semplicità, è esattamente quello che serviva a questa serie: farci tornare a sorridere e divertire al cinema facendoci vivere una storia di amicizia e azione senza troppe pretese o eccessivi effetti speciali.