La Marvel cerca il colpo da novanta per mettere alle corde la DC Comics, e il prodotto che sarà chiamato a farlo è Captain Marvel. Si potrebbe correre il rischio di trattare l’uscita dell’ennesimo capitolo del Marvel Cinematic Universe come quella di un film qualsiasi, commettendo un errore di fondo però. Non strettamente legato a quanto vedremo su pellicola. Nell’epoca del Movimento Metoo ecco che arriva un film a guida interamente femminile, capitanato da Brie Larson, fresca di Oscar vinto con Room. La nostra ex Envy Adams si è cucita addosso il vestito della supereroina. Si erge a ruolo modello per le ragazze di oggi, ed ha messo in piedi una vera e propria battaglia per la parità dei sessi dentro e fuori lo schermo.
Vers (Brie Larson) è parte della StarForce Kree, ultima recluta del commando di Yonn-Rogg (Jude Law). I Kree sono una razza di nobili guerrieri ed eroi che combattono indefessamente per arginare la minaccia Skrull. questi mutaforma Verdi stanno invadendo la galassia assumendo le sembianze degli abitanti dei vari pianeti. In questo viaggio di lotta e difesa della galassia, Vers si troverà a fronteggiare non solo i propri nemici ma anche il suo passato.
Il film muove i propri passi da una solida base supereroistica, il canovaccio potrebbe, a primo impatto, ricordare il classico cinecomic, tuttavia è proprio nella struttura che Captain Marvel innova e rinnova il proprio format. Costruendo una struttura originale per una Origin Story, il film accantona i canoni già percorsi da questo universo cinematografico, consegnandoci una storia spaziale che gioca su più fronti. Captain Marvel si divide tra un Buddy Cop movie, un’avventura sci-fi e un film di supereroi. Il risultato è un po’ meno chiaro delle intenzioni, con una pellicola che non trova mai veramente il proprio ritmo, forse anche penalizzata dall’eccessiva durata.
Questa ricerca di identità del film stesso si riflette in quanto narrato, con una donna che si fa largo in un mondo di uomini, senza bisogno di aiuto. Una donna che si fa in quattro, sgomita e si carica sulla schiena il peso della responsabilità. Questo aspetto è strettamente connesso ai protagonisti del film, con Brie Larson avvocata di questo movimento. L’attrice si è esposta in prima linea nel combattere questa battaglia, mettendo sul piatto il successo stesso del suo film, con orde di haters pronti a gettar fango su un film che ancora non avevano visto. Il film stesso, diretto da Anna Boden e Ryan Fleck, non si risparmia, lasciando una forte impronta femminista senza neanche doversi impegnare.
Una struttura insolita che si riflette, però, su un montaggio ed una struttura piuttosto innovativi. Una ricostruzione delle origini in medias res, che apre a colpi di scena assolutamente inattesi ed interessanti. Questo dipanarsi dell’intreccio è sostenuto dalle prove assolutamente convincenti della Larson in primis, che ci crede tantissimo, ma anche di Ben Mendelsohn, l’uomo del momento. Samuel Jackson e Clark Gregg sono due ritorni assolutamente graditi e Nick Fury non disdegna mai le attenzioni che è in grado di rubare.
Donne al Potere
Gamora, Valchiria, Vedova Nera, Scarlet Witch, Okoye, Nebula e Wasp. I personaggi femminili apparsi ad oggi nel MCU si contano su pochissime dita, ed erano, ad oggi, spalle, personaggi secondari o co-protagonisti; Captain Marvel ha cambiato le carte in tavola. Il film consegna alle bambine e ragazze di oggi una vera e propria eroina action a cui guardare con ammirazione. Un role-model che non si risparmia senza però risultare forzato. Il film è in tutto e per tutto un action movie declinato universalmente ed assegnato a grandi protagoniste donne.
I took this shot for my daughter and it’s the coolest picture I’ve ever taken! #BadassLadiesOfMarvel 💪@MarvelStudios @Avengers @Guardians @Antman @theblackpanther @captainmarvel @thorofficial #AvengersInfinityWar pic.twitter.com/u36x1SB0zN
— Craig Kyle (@MrCraigKyle) November 27, 2017
Il pregio delle ottime intenzioni e del buon messaggio non riesce però a cancellare i difetti di Captain Marvel. Nel suo cercare di imboccare più strade contemporaneamente (comedy, action, sci-fi e superhero), il film non si riconosce forse in un nessuna categoria. Una generale mancanza di ritmo e di forza lo cassano, oltre a qualche scivolone che rischia di minare la continuity, salvo future spiegazioni. In definitiva, il film riesce ad intrattenere, forse sacrificandosi come episodio “filler” dell’Universo Marvel, ma comunque portando a casa una sana dose di divertimento nostalgico.