La serie animata Castlevania, prodotta da Adi Shankar, scritta da Warren Ellis e diretta da Sam Deats è ispirata alla storica collana di videogames di Konami che dagli anni ottanta ha intrattenuto i giocatori con le avventure dei Belmot, stirpe di cacciatori di vampiri da secoli in lotta contro il Conte Dracula.
La prima stagione di Castlevania risale al 2017 ed è riuscita a gettare le basi per qualcosa di grande e imponente che sarebbe venuta poi con le serie successive. Siamo arrivati alla terza stagione e Warren Ellis ha dovuto proporre una soluzione narrativa nuova.
Una trama complicata che stenta a decollare
Dracula è morto per mano del cacciatore di mostri Trevor Belmont, della parlatrice Sypha Belnades e per mano di suo figlio Alucard. Quest’ultimo si ritrova a vivere nella solitudine nel castello di suo padre. Mentre si sta abituando alla sua nuova vita incontra nel bosco due ammiratori: Sumi e Taka. I due giovani gli raccontano che sono stati prigionieri nella corte della vampira Cho e che hanno bisogno dei suoi insegnamenti per ucciderla al suo ritorno in Giappone.
Belmont e Sypha vagano per la Valacchia a caccia di demoni della notte. Si fermano a Lindenfeld, una città insolita e misteriosa dove incontrano il mago Saint-Germain e il Giudice (una specie di nostro sindaco). Quest’ultimo racconta loro che nel monastero della città il priorato, capitanato dallo stralunato Sala, sta architettando qualcosa di strano e correlato forse con i demoni e l’inferno.
Ci sono poi le storie correlate ai villain. Carmilla torna a casa dalle sue tre sorelle Lenore, Morana e Striga in Stiria portando con se Hector, uno dei due mastri fabbri alla corte del defunto Dracula. Il piano delle quattro vampire è quello di conquistare in tutti i modi la sua fiducia, metterlo al loro servizio, controllare il suo potere di forgiatore e fargli creare un esercito di demoni fedeli per conquistare grandi appezzamenti di terra.
Infine troviamo Isaac, il secondo mastro fabbro di Dracula. Il forgiatore sta tornando in Europa e sta trasformando gli umani in mostri per portare a termine il piano del suo defunto padrone, annientare l’umanità.
L’evoluzione dei personaggi: da protagonisti a comparse e da secondari a protagonisti
Le dieci puntate della terza stagione di Castlevania seguono queste quattro storyline distinte, senza intrecciarle in alcun modo, tant’è che a fine season si resta con un vago senso di incompiutezza e una gran voglia di rivolgersi allo schermo del TV ed esclamare: e quindi?!
In ogni caso Ellis riesce alla perfezione a descrivere i nuovi personaggi, scavando profondamente nella loro psiche e a raccontare i loro tormenti. Questo però penalizza tutti quei personaggi che già conosciamo e che quindi vengono messi completamente da parte. Trevor e Sypha per esempio vengono mostrati saltuariamente. Il loro rapporto viene trattato superficialmente e le loro battute risultano più noiose che divertenti. Le vicende legate alla storia di Alucard sono invece mal gestite e accorpate tutte insieme creando un minestrone sciapo e impresentabile. I personaggi che però prima erano secondari subiscono in questa terza stagione un notevole “upgrade” e riescono a diventare punto focale delle storie. Esempio culminante sono Isaac con i suoi dialoghi riguardanti l’umanità, la vita e l’essere in generale e Carmilla con le sue sorelle, intente a creare i loro piani di conquista e il futuro della loro specie.
Una terza stagione da…. Dimenticare!
Era normale che questa terza stagione fosse stata di passaggio e che probabilmente non sarebbe stata all’altezza delle prime due. A nostro avviso i punti che rendono Castelvania 3 da dimenticare sono:
- La mancanza di un villain che possa sostituire la malvagità pura e il carisma di Dracula. Nessuno dei nuovi personaggi è alla sua altezza.
- Troppi dialoghi e troppe poche scene di azione che vengono limitate soltanto all’ultimo episodio e al sogno di Saint-Germain.
- La serie non si basa più sul gioco della Konami e non è degna di continuare ad avere il titolo Castlevania.
Sicuramente avremmo preferito una soluzione differente da quella creata e adottata da Ellis: dieci episodi per introdurre un nuovo arco narrativo sono troppi, era meglio farne meno ad esempio come nella prima stagione e soprattutto era meglio dedicarsi e concentrarsi bene su un’unica storia.
In poche parole questa terza stagione è un unico grande filler per una probabile quarta e ultima stagione.
Sicuramente in questo periodo in cui tutti i film e serie sono stati bloccati per la pandemia creata dal Coronavirus Castlevania 3 è un buon titolo nella lista delle produzioni Netflix per passare il tempo, in attesa anche del rilascio di Disney+ con nuove produzioni come il live action di Lilli e il Vagabondo e l’attesissimo The Mandalorian.