Oggi, 15 maggio, farà apparizione nelle sale cinematografiche Deadpool 2, il secondo film dedicato al “non-supereroe” più irriverente di casa Marvel.
Ryan Reynolds torna a vestire i panni di Wade Winston Wilson, in arte Deadpool, micidiale sicario pronto a tutto per ottenere la propria vendetta. Dopo gli eventi del primo film, la sua vita sembra procedere per il meglio, tanto che si sente pronto a mettere su famiglia. Ma il mondo è pieno di criminali che ce l’hanno con lui e sono proprio i suoi affetti a risentire del suo lavoro di “giustiziere”.
Dovrà quindi trovare il modo di rimediare ai propri errori e mettere il cuore al posto giusto, preparandosi a diventare un esempio e a fare la differenza!
Nel nuovo film ritroviamo parte del cast originale che comprende Morena Baccarin nei panni di Vanessa, Brianna Hildebrand la giovanissima X-man Testata Mutante Negasonica, Colosso, interpretato da Andre Tricoteux, e Karan Soni nei panni del fedelissimo taxista Dopinder.
Ma ci sono state anche moltissime aggiunte a partire da Josh Brolin che interpreta Cable, un super soldato dal braccio meccanico capace di viaggiare nel tempo e che darà del serio filo da torcere al nostro protagonista, e Julian Denninson, nei panni di un giovane mutante che fatica a venire a patti con il peggio del suo passato.
E David Leitch ha fatto un ottimo lavoro cercando di evolvere il “mutante in tutina spandex rossa e nera” ma senza mai fargli abbandonare il suo essere sboccato e irriverente.
Deadpool 2: l’autoironia è l’arma vincente
Perché non è il fatto che sotto la maschera si nasconda il volto di Ryan Reynolds che rende questo film vincente, anzi!
Il personaggio è sfigurato e porta il suo iconico costume praticamente tutto il film, ed è quindi sul suo carattere che si concentra tutta la forza espressiva della pellicola.
Le sue battute, i doppi sensi , i “casuali” riferimenti ai film della saga di X-Men o Wolverine o addirittura al primo film a lui dedicato sono quello che rendono Deadpool 2 diverso da qualsiasi altro film sui supereroi.
È un film che non eccede nonostante i suoi eccessi, trovando tra una valanga di proiettili e parolacce, il giusto equilibrio tra commedia, combattimenti e grandi principi morali da salvare.
Deadpool 2: Note su un’ottima produzione
Perché le scelte tecniche dietro a questo film sono davvero eccellenti.
Le inquadrature, l’illuminazione, la fotografia, niente è lasciato al caso. Non ci sono quelle inquadrature tremolanti come spesso capita nei film d’azione in cui il movimento in scena è troppo veloce per l’operatore, e sarà il miracolo della tecnologia, ma è un segno riconoscibile di grande abilità tecnica di tutta la squadra di produzione.
Una menzione particolare va a Tyler Bates, che ha curato una colonna sonora spettacolare (in cui figura anche Ashes di Celinè Dion, il cui video vede danzare lo stesso protagonista del film), composta di grandi pezzi classici ma giocata sopratutto sul disaccordo tra ciò che vediamo e ciò che ascoltiamo.