Sono passati 9 anni dal tuo lungometraggio d’esordio, siamo nei duemila inoltrati, gli effetti speciali hanno fatto passi da gigante e la fanno da padrone: il pubblico ha ancora ben fresca l’epopea de Il Signore Degli Anelli, Harry Potter miete vittime al botteghino e tu sei un ancor giovane regista alla soglia dei 30 anni e di nome fai Edgar Wright, cosa fai?
Quello che ti riesce meglio: crei.
Freschi dell’uscita del trailer di Baby Driver, ecco una breve analisi della ricetta del successo di un regista che ha nascosto in bella vista il suo stile e fatto della comicità visiva la sua forza. Nell’epoca in della comicità si rifugia sempre più nella battuta, o comunque nella sua sola espressione sonora, Wright ha deciso a tutti i mezzi per far ridere, quindi suoni, immagini, e stratagemmi tecnici, denota una potenza creativa senza pari, ecco qualche esempio:
OGGETTI, ENTRATE ED USCITE: Uno degli stratagemmi più in bella vista è il sapiente utilizzo di entrate ed uscite di scena, in particolare da parte degli oggetti. Dall’alto, dal basso, da destra e sinistra, nei momenti in cui non ce lo aspettiamo, una mano che porge una torta arriva oppure un corpulento Nick Frost che, stizzito, si prende buoni 6 secondi nel correre via sotto la pioggia reggendosi il cappello.
MONTAGGIO: A dimostrazione che con tutti gli elementi del cinema si può, e deve, fare comicità, un altro degli elementi che posiziona i film di Wright al di sopra del livello delle altre commedie è la voglia di non buttare neanche un’occasione, neanche con montaggio e cambio scena.
RITORNO ALLA GAG: Senza scomodare paragoni scomodi, è evidente che il regista inglese sia un grande conoscitore a tutto tondo del cinema, in particolare della commedia muta ci Chaplin e Keaton, che hanno contribuito alla formazione della potenza comica nei film del regista inglese. Tra tanti esempi che se ne potrebbero fare, quello che è diventato un segno distintivo della Trilogia del Cornetto, la gag del recinto, che viene declinata in tutte le salse, senza mai perdere la sua potenza comica.
Per ciò che concerne il montaggio sonoro, i suoi film sono stracolmi di suoni posti nell’esatto momento in cui possono quantomeno strappare un sorriso: elementi provenienti dalla cultura pop o videogiochi oppure più banalmente fuori contesto, ma posizionati esattamente dove se ne sentiva il bisogno.
Nei cambi scena e transizioni Edgar è un vero e proprio maestro, siamo abituato a transizioni spaziali e temporali poco interessanti, ma, prevedibilmente, non siamo di fronte ad uno di quei casi:
spostamenti e passaggio del tempo sono decisamente interessanti nei film di Wright, i primi perché non sono mai banali, spesso nascondono comicità e veicolano perfettamente lo spostamento del protagonista, esempio lampante è Hot Fuzz, mentre per il passare del tempo, diventano presenza fissa il cambio scena mantenendo fissa l’inquadratura, con un passaggio repentino; il messaggio è chiaro: o lo rendiamo interessante o non lo mostriamo.
Ma, per dirlo con un formula trita e ritrita, nei film di Edgar Wright l’occhio vuole la sua parte: la stratificazione comica su più livelli dei suoi film, rende ogni inquadratura/scena/sequenza interessante e nasconde particolari e “inside jokes”, rendendo i film doppiamente rivedibili, innanzitutto perché gradevolissimi, ma, soprattutto, perché con una seconda o terza visione, ed in questo Scott Pilgrim vs. The World guida la fila, si scovano particolari che, a causa della “foga” della prima visione, potrebbero essere rimasti nascosti.
Quanto detto finora aiuta a capire, in minima parte, quanto il regista tenga alla perfezione dei suoi film, per quanto questo sia un lato più che positivo per gli spettatori, ha creato qualche problema a Wright, nello specifico: il regista cercava di fare un film su Ant-Man, personaggio di casa MARVEL da lui amatissimo, dal 2005. Qualche anno, è più tardi il sogno diventa realtà, la sua figura viene messa al centro del progetto dai Marvel Studios, a sceneggiatura ultimata Wright abbandona bruscamente il progetto perché, nato come stand-alone, avrebbe dovuto modificare il film per integrarlo all’universo cinematografico Marvel, che è in piena fase ascendente, e venne successivamente sostituito da Peyton Reed.
Nonostante Reed si sia sempre definito “più che un rimpiazzo” anche in Ant-Man la mano di Wright, che viene comunque citato nei titoli di coda, è più che evidente, con scene dall’immensa potenza visiva e comica, distintive dei suoi film, come quella del trenino Thomas che travolge il cattivone di turno.
Per quanto se ne possa parlare per ore, queste righe non vogliono essere altro che un invito al recupero dei film di questo immenso regista che è Edgar Wright.
A seguire il trailer di Baby Driver, ultima fatica del regista di cui tanto abbiamo parlato, in uscita il prossimo autunno. Buona visione!
Baby Driver – Trailer internazionale
Finalmente è online il primo trailer ufficiale di Baby Driver, il nuovo film di Edgar Wright in uscita il prossimo agosto in America. Con Ansel Elgort, Kevin Spacey, Lily James, Eiza Gonzalez, Jamie Foxx e Jon Hamm.#BabyDriverMovie
Pubblicato da MovieSource.it su Domenica 12 marzo 2017