La notte degli Oscar è sempre più vicina, e ogni altro premio cinematografico assegnato in questo periodo è un indizio su cui porterà a casa le ambite statuette al Dolby Theatre di Los Angeles il prossimo 24 febbraio. Ieri sera sono stati assegnati i DGA Awards, Directors Guild of America Awards, i premi dell’associazione dei registi di Hollywood, e a trionfare è stato Alfonso Cuarón per il suo ultimo capolavoro: ROMA.
Il regista messicano, già vincitore del Leone d’Oro all’edizione 2018 del Festival di Venezia e tra i favoriti alla cerimonia degli Oscar con ben 10 nomination, ha portato a casa l’ennesimo riconoscimento per il suo film autobiografico. Questo premio non fa che consolidare la candidatura di Cuarón alla corsa all’Oscar per il miglior regista. Infatti dal 1949 a oggi solo sette volte il vincitore del DGA non ha vinto l’Oscar alla regia. Quest’anno la vittoria sembra scontata, e porterebbe a cinque le vittorie di registi messicani negli ultimi sei anni. Proprio Cuarón ha aperto questo ciclo nel 2014 con Gravity, proseguito con la doppietta di Inarritu nel 2015 (Birdman) e nel 2016 (Revenant), fino alla vittoria di Guillermo del Toro lo scorso anno per La Forma dell’Acqua.
Di seguito tutti i vincitori dei DGA Awards:
LUNGOMETRAGGIO
- Bradley Cooper, “A Star is Born”
- Alfonso Cuarón, “ROMA”
- Peter Farrelly, “Green Book”
- Spike Lee, “BlacKkKlansman”
- Adam McKay, “Vice”
DOCUMENTARIO
- Morgan Neville, “Won’t You Be My Neighbor?”
- RaMell Ross, “Hale County This Morning, This Evening”
- Elizabeth Chai Vasarhelyi and Jimmy Chin, “Free Solo”
- Tim Wardle, “Three Identical Strangers”
- Betsy West and Julie Cohen, “RBG”
ESORDIO ALLA REGIA DI UN LUNGOMETRAGGIO
- Bo Burnham, “Eighth Grade”
- Bradley Cooper, “A Star Is Born”
- Carlos López Estrada, “Blindspotting”
- Matthew Heineman, “A Private War”
- Boots Riley, “Sorry to Bother You”