Dopo lo straordinario successo in patria al botteghino, il ventesimo lungometraggio d’animazione di una delle saghe più celebri della storia sbarca nelle sale italiane.
Dragon Ball Super: Broly ha polverizzato ogni record, confermando la forza del franchise simbolo degli anime anni ’80 in occidente e l’affetto incredibile dei suoi fan. Il film è il primo della nuova serie, Dragon Ball Super, 131 episodi, in Italia quasi la metà inediti, che raccontano i dieci anni fra la fine della battaglia contro Majin Bu e l’ultimo episodio della serie Dragon Ball Z.
Broly, chi era costui?
Figlio del colonello Paragas, originario del pianeta Vegeta, Broly è uno dei pochissimi sopravvissuti alla strage dei Saiyan di Freezer. Esiliato sul pianeta Vampa in tenera età dal re Vegeta, che era invidioso del fatto che il suo potenziale combattivo superasse di gran lunga quello dell’erede al trono suo figlio, Broly cresce insieme al padre Paragas, che medita vendetta contro la stirpe Saiyan.
Dopo averli ritrovati per caso quarant’anni più tardi tramite la sua armata, Freezer, sempre alla ricerca di un modo per far fuori Goku e Vegeta, aizza padre e figlio contro gli ultimi due Saiyan ancora in vita. Lo scontro con Broly è assai più difficile di quello che i due nemici/amici si aspettano, e dovranno combatterlo con ogni mezzo necessario.
Il personaggio di Broly, già comparso in tre film precedenti della saga come antagonista di Goku & Co., ha in questo film una nuova storia e un nuovo carattere: è ancora un Saiyan dall’immenso potere, ma ha un animo buono e vive tenuto sotto scacco dal padre, tramite un collare che porta al collo e che rilascia potenti scariche elettriche.
I panni sporchi del pianeta Vegeta
Viene dedicato molto spazio al racconto del pianeta Vegeta e all’ingiusto esilio di Broly, vittima dell’invidia del crudele Re Vegeta, padre dell’amatissimo principe dei Saiyan rivale di Goku. I Saiyan vengono descritti più volte come una specie aliena di combattenti tutt’altro che onesta: vendicativi e arroganti, la loro maggior fonte di guadagno deriva dall’occupazione dei pianeti che rivendono al miglior offerente. Ricorda l’operato di qualcuno? Sicuramente, dato che, prima di essere sterminati, i Saiyan lavoravano per Freezer, il loro futuro carnefice.
Chi ricorda il primissimo Vegeta, sceso sulla terra per vendicarsi del traditore Kakaroth (Son Goku), può farsi una prima idea del resto della popolazione Saiyan.
Ma tutti i nodi vengono al pettine, e toccherà a Goku e Vegeta, ormai completamente ambientati sulla terra, difendere coloro che amano dalla furia vendicativa di Broly e Paragas, in un incandescente scontro in mezzo ai ghiacci.
Pugni e calci, e pugni e calci, ecc…
Come prevedibile in un film di Dragon Ball, le scazzottate la fanno da padrone: ben animate e coinvolgenti, non deluderanno chi le aspettava con impazienza. Montagne spaccate, urla, trasformazioni continue e attacchi speciali in inconfondibile stile Dragon Ball non mancano. Impossibile non fremere di nostalgia, soprattutto durante l’allenamento sul mare di Goku e Vegeta e nella discesa in campo di Goku contro Broly.
Inoltre arriva una fusion inedita di Goku e Vegeta: Gogeta, protagonista di una delle sequenze più divertenti del film.
Ha un’aura comica potentissima!
L’umorismo è, come sempre, uno dei marchi di fabbrica della storia. Le performance di Freezer strappano ben più di una risata, e rendono chiaro perché, fra tutti i nemici storici di Goku, sia l’unico ad essere rimasto vivo finora.
Anche il duo Goku e Vegeta, uno entusiasta e ingenuo, l’altro duro e orgoglioso, è fantastico come sempre. Piccolo tornerà per pochi istanti, giusto in tempo per mandare in visibilio i fan pronunciando la sua più celebre catch phrase: “Ha un’aura potentissima!”.
Sempre al limite della parodia, la storia intrattiene e diverte, per quanto sia triste non sentire più le battute dalle voci storiche di Goku e Freezer: Paolo Torrisi e Gianfranco Gamba, entrambi venuti a mancare negli scorsi anni.
Nostalgia canaglia
C’è un legame molto forte in Italia fra i nati negli anni ’80-’90 e Dragon Ball. Goku, Vegeta e tutti gli altri sono stati fra i compagni preferiti di un’intera generazione cresciuta a pane e cartoni. Irriverente, sopra le righe, lungo ed esagerato, ma anche divertentissimo, emozionante e geniale, Dragon Ball ha lasciato un segno indelebile nella cultura pop. Akira Toriyama (che si è occupato di sceneggiatura e character design del film) fu fra i primi a far uscire gli esseri umani dai robot negli anni ’80, e a renderli protagonisti delle storie fantascienza in tutta la loro inconfondibile fisicità.
Dopo averli fatti entrare per anni in casa propria, in quella al mare, o in quelle di amici e parenti, andare a trovare Goku e Vegeta in sala dal 28 febbraio dopo tanti anni susciterà forti emozioni negli animi più nostalgici, probabilmente gli stessi che da bambini davanti al televisore alzavano le braccia per aiutare Goku a sconfiggere Majin Bu.