Il primo amore non si scorda mai. Così si dice. Spesso è difficile perfino lasciarlo andare; Riley (Alexandra Shipp), protagonista di Endless, si trova nella tragica condizione di perderlo prematuramente. Si tratta di uno dei primi film usciti dopo la pandemia di Covid-19, che sta fermando produzioni cinematografiche in tutto il mondo, ed è sicuramente una buona occasione per i più giovani per tornare a emozionarsi in sala.
Il mondo distrutto
Riley e Chris (Nicholas Hamilton) sono inseparabili nonostante le differenze: lui povero in canna, abbandonato dal padre, appassionato di moto; lei benestante, brillante negli studi, appassionata di disegno. Insieme sono determinati a vivere appieno la loro ultima estate da liceali.
Gli attriti tra loro riguardano principalmente il futuro di Riley: è stata ammessa all’Università di Georgetown, dove studierà Legge, ma Chris pensa che dovrebbe darsi una possibilità come fumettista e scegliere Belle Arti.
Proprio mentre discutono di questo argomento di ritorno dalla festa di un’amica, capita loro un terribile incidente d’auto, nel quale Chris perde la vita.
Quando morte ci separa
Riley è distrutta dalla morte di Chris, e non riesce a perdonarsi per aver causato l’incidente che lo ha ucciso; Chris resta bloccato sotto forma di fantasma in un limbo sulla terra, dove incontra Jordan (DeRon Horton), un ragazzo morto negli anni ’80, che gli insegna le regole di quel nuovo mondo.
I morti non dovrebbero riuscire a entrare in contatto con i vivi, ma Chris scopre presto di potersi manifestare a Riley. Lei è decisa a non separarsi da lui, nonostante parenti e amici si preoccupino per la sua salute fisica e mentale e le complicazioni riguardo le dinamiche dell’incidente che li ha coinvolti.
Il dono di rivedersi avrà un alto costo: è questo che scopriranno i due con dolore e rammarico prima di venire a patti col fatto che non potranno più rivedersi.
Un omaggio a Ghost?
Soltanto leggendo la storia di Endless è evidente il riferimento a Ghost: lui è morto, lei deve andare avanti. L’omaggio diventa tributo nella scena del taglio dei pomodori (un po’ bislacca forse). Il film è assai più melodrammatico e meno avventuroso, molto concentrato sulle dinamiche interiori della protagonista e sui conti in sospeso dell’altro protagonista.
Il dolore è talmente presente lungo tutto il film (in ciò che succede, nelle reazioni dei personaggi, ecc..) da risultare eccessivo. È complesso narrare il lutto, soprattutto quello di una ragazza che perde il primo amore, ma spingere troppo sul tono melodrammatico in questo caso ne indebolisce il racconto. Inoltre alcune ingenuità di scrittura non permettono di godersi il film appieno.
Si potrebbe obiettare che Endless è un film per ragazzi, ma non mancano esempi in grado di mostrare che raccontare una storia con un target e un argomento molto definito non significa non curare gli altri aspetti affinché il messaggio arrivi chiaramente.
Tralasciando questi aspetti, il film porta alla ribalta due protagonisti che devono affrontare i loro problemi in solitudine: la coppia, in questo caso per drammatiche ragioni logistiche, non è più una via di fuga da una realtà opprimente, il sospiro di sollievo alla fine di una vicenda travagliata. Nella mente dei due giovani, le cui strade ormai non si possono più incrociare, diventa un fardello alla crescita personale. Cosa resta, quindi, delle relazioni che finiscono? La risposta del film arriva, ed è probabilmente il suo dettaglio più convincente.
Lati positivi?
Endless è senza dubbio un film che parla con successo al suo pubblico di riferimento, ricco di sequenze suggestive e piccoli twist narrativi. Non rappresenta una grande attrattiva per chi non è appassionato del genere o si trova oltre la soglia dell’adolescenza. È utile per riflettere su come cambiano le storie d’amore tra giovani nel panorama attuale. Ragazze brillanti spinte con forza verso la carriera (Mulan style, per chi decidesse di vederlo e non aderire al boicottaggio) e ragazzi persi ma di buon cuore che arrivano a confrontarsi con i loro sentimenti e con il dolore sepolto (Onward style, per chi invece decidesse di farsi un favore e recuperarlo).
Il resto lo lasceremo decidere ai giovani.