Tutti ormai conoscono le vicende di Sherlock Holmes (in attesa del terzo film), ma è arrivato il momento di fare luce sulla certo meno conosciuta sorella Enola Holmes. Tratto dalla serie di romanzi The Enola Holmes Mysteries, il film è stato reso disponibile da Netflix a partire dal 23 settembre 2020. Diretta da Harry Bradbeer, la pellicola ci porta nel difficile viaggio della piccola di casa Holmes (Millie Bobby Brown) alla ricerca di sé stessa e della madre scomparsa (Helena Bonham Carter). Ma andiamo adesso a vedere nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere su questa recente uscita nella nostra minuziosa recensione.
Uno Sherlock Holmes davvero sotto tono
Nel corso degli anni abbiamo visto tanti interpreti del famoso detective inglese, da Robert Downey Jr. a Benedict Cumberbatch nella serie televisiva Sherlock. Quello interpretato da Henry Cavill però è a dir poco deludente e completamente fuori da ogni contesto. In Enola Holmes al detective più geniale al mondo sono affidate pochissime scene e in queste l’ex uomo d’acciaio si mostra completamente a disagio nel ruolo. Il suo look è perfetto ma il personaggio è letteralmente fuori da tutti i canoni possibili. Sherlock Holmes è conosciuto per essere la persona meno empatica del mondo. In Enola Holmes si dimostra invece essere molto legato alla sorella minore e soprattutto un bravo fratellone. Il detective inoltre è conosciuto per essere un genio, un mago dell’intuizione. Coglie dettagli invisibili quasi a tutti per risolvere i casi che affidatogli (molto spesso utilizzando come cocaina e morfina). Nella pellicola tutto questo manca e Sherlock è rappresentato come un gentiluomo inglese che addirittura si fa superare dalla sorellina inesperta nel lavoro investigativo. Va bene che è sempre una Holmes ma risolvere un caso prima del grande detective ci è parso un sacrilegio per chi conosce un minimo questo personaggio.
Una trama molto confusa
Il film comincia con un monologo di Enola in cui ci spiega sostanzialmente chi è, come è cresciuta e soprattutto cosa deve affrontare/fare nel film. La piccola Holmes deve ricercare sé stessa e soprattutto la madre scomparsa. Il tutto fila liscio fin quando entra in scena il Visconte di Tewkesbury (Louis Partridge). Da questo momento la ricerca della madre è completamente accantonata per dare spazio alla storyline del ragazzo sullo scoprire chi lo voglia morto e perché. Non neghiamo il fatto che ci siano molti altri film che raccontano più vicende legate tra di loro. In Enola Holmes però questa caratteristica crea una grande confusione. A nostro avviso non è consigliabile cominciare un film introducendo il moto principale che muove la trama e poi tralasciarlo del tutto e riprenderlo solo nei 10 minuti finali (e in qualche piccolo spazio nel mezzo).
Un film per adolescenti
Enola Holmes si rivela un film per adolescenti con al centro una storia per e con ragazze ribelli. Il messaggio femminista che si vuol far passare va anche bene perché è inserito in un contesto storico perfetto. Questo però non viene approfondito e dettagliato lasciandolo così ai minimi livelli possibili di semplicità. Nel film non si vedono altro che mosse acrobatiche, scontri a cazzotti semplici e discorsi generici sui corsetti. Alla fin fine il personaggio di Enola Holmes è ben scritto e riesce a prendere lo spettatore con la sua modernità, la sua autosufficienza e il suo coraggio. Tutto questo è reso ottimo da una magistrale interpretazione di Millie Bobby Brown che si è cucita addosso letteralmente il personaggio. Nonostante la sua buona volontà di dare miglior vita al suo personaggio, la semplificazione della narrazione e dei concetti rende tutto vano.
Enola Holmes: promosso?
Se siete alla ricerca di un prodotto che include personaggi legati alla letteratura ma che si discostano completamente dai modelli dei romanzi, allora questo film fa per voi. Il tono del film è simile a quelli di Guy Ritchie per montaggio, concept e sequenze di azione ma nonostante questo Enola Holmes è molto consapevole del target a cui si rivolge. Il regista riesce a cambiare le carte in tavola per presentare in un concept diverso personaggi che sarebbero poco digeribili per la trama concepita. L’elemento che però riteniamo più degno del film è l’interessante e ben portato a schermo contesto storico in cui è inserito. É vero che il meccanismo che muove la pellicola non è originale: i giovani che cercano la loro indipendenza in un mondo popolato da regole fatte dai vecchi. Il contesto storico però è davvero importante e spiega al pubblico giovane quali erano i problemi della società del tempo.
In sostanza quindi Enola Holmes è sicuramente un progetto interessante ma non così riuscito come vorrebbe essere. Nonostante questo la pellicola fila liscia senza alcun problema e le oltre due ore del film passano velocemente riuscendo anche a divertire.