“This is a true story. The events depicted took place in Minnesota in 2010. At the request of the survivors the names have been changed. Out of respect for the dead, the rest has been told exactly as it occurred.”
Il chiaro marchio di Fargo apre la terza stagione con la premier The Law of Vacant Places, un’indicazione che sappiamo ormai non essere veritiera che palesa però le intenzioni della serie, ovvero l’alterazione della realtà.
La serie FX che prende le mosse dall’omonimo film dei fratelli Coen del 1996, e antologizzata dal suo ideatore Noah Hawley, ci ha catapultati di nuovo tra le lande innevate e gelide del Minnesota, stavolta per seguire le vicende dei fratelli Emmit e Ray Stussy, interpretati da un camaleontico Ewan McGregor che si fa letteralmente in due per questo ruolo.
La puntata però si apre su tutt’altro scenario portandoci in una Berlino Est del 1988. Un sadico ufficiale interroga un povero uomo accusandolo di un omicidio che non ha commesso, nonostante l’uomo cerchi di difendersi l’ufficiale chiude ogni tentativo di replica invitandolo ad ammettere la verità, che suona più come un ordine a sottostare alle decisioni del governo ed a rassegnarsi al suo destino. Un destino dal quale non possono scappare neanche i protagonisti della trama principale.
La ricchezza di dettagli anche in questa breve sequenza iniziale è fantastica, le scarpe innevate dell’uomo condannato che creano un rivolo d’acqua ci conducono ad un quadro raffigurante un paesaggio innevato in perfetto stile Fargo facendoci fare un salto temporale fino al 2010 nel lontano stato americano.
A quattro anni di distanza dai fatti narrati nella prima stagione, la situazione cambia di nuovo radicalmente. La rivalità tra i due fratelli protagonisti, un magnate del settore immobiliare e un semplice agente di custodia, danno il via ad un effetto domino di situazioni rocambolesche tra omicidi, rapine e ricatti.
Ray Stussy chiede dei soldi al ricco fratello per comprare un anello alla sua fidanzata Nikki Swango (Mary Elizabeth Winstead) una ragazza in libertà vigilata con il vizio del bridge. Emmit gli nega i soldi e Ray per ripicca decide di ingaggiare un delinquente per rubare un prezioso francobollo dalla casa del fratello maggiore. La situazione precipita a causa di un malinteso tipico, se vogliamo, della vis comica plautina il tutto condito da una componente black e grottesca. Alla storia si unisce anche il capo della polizia e madre divorziata Gloria Burgle (Carrie Coon), che dovrà lavorare al caso.
La serie neanche in questa apertura di stagione si smentisce regalandoci un inizio con i fiocchi. La puntata (come quelle delle due antecedenti stagioni) è talmente ricca di avvenimenti, da sembrare quasi un film a sé stante. Ritroviamo gli elementi tipici dello stile coeniano che hanno caratterizzato la serie e il film, dai personaggi iconici, allo stile noir, fino alla casualità che si lega alla violenza rendendo tutti possibili assassini o vittime. Non ci resta che proseguire la visione che non sembra avere intenzione di deludere.