La serie creata da Noah Hawley in questi anni ci ha insegnato una cosa: i protagonisti di Fargo alla fine devono rassegnarsi al loro destino volenti o nolenti e questa seconda punta, The Principle of Restricted Choice, non fa che confermalo.
Mentre Gloria (Carrie Coon), ora ex capo della polizia di Eden Valley, continua le sue indagini circa l’assassinio del suo patrigno avvenuto in circostanze sospette, i dissapori tra i fratelli Stussy non fanno che aumentare.
Mentre Ray cerca di “sbloccare il suo chi”, cercando di risolvere i suoi problemi con il fratello, la sua fidanzata Nikki Swango (Mary Elizabeth Winstead) manda tutto all’aria cercando di rubare il famoso francobollo e lasciando ad Emmit un regalino di cattivo gusto. Ma Emmit ha problemi più gravi di cui occuparsi che portano il nome di VM Vargas, il suo nuovo collega d’affari che opera al di fuori della legge. Oltre all’impegnativo e complesso doppio ruolo di Ewan McGregor che dà il volto ad entrambi gli Stussy, il signor Vargas è sicuramente il personaggio più interessante fino ad ora, interpretato magistralmente dall’attore britannico David Thewlis, (Sette anni in Tibet, Naked, Harry Potter), un personaggio ambiguo ma ben costruito e delineato nella sua spregiudicatezza.
Ray può essere considerato il tipico anti-eroe, con una calvizie imminente e poche prospettive per il futuro, che conduce una vita non appagante, con scarsa autostima, vessato da tutti e che, mosso dalla voglia di un riscatto personale, si invischia in situazioni più grandi di lui e che sicuramente non sa gestire. Seguendo la linea ben dichiarata della serie si può identificare con il vecchio Lester Nygaard della prima stagione o i coniugi Blumquist della seconda. Nonostante sembri essere l’esatto opposto del fratello Emmit, il Re dei Parcheggi del Minnesota (i parcheggi, un altro elemento ricorrente in ogni progetto targato Fargo) un uomo ricco e facoltoso, dalla folta chioma e il sorriso carismatico, il mutare degli eventi portano anche quest’ultimo in una condizione di vassallaggio e impotenza avvicinandolo in un certo senso al fratello Ray. Per non parlare del fatto che entrambi sembrano essere soggetti alle influenze uno di Nikki l’altro di Sy che li manipolano a loro piacimento. Dopotutto i due fratelli nono sono poi così diversi.
Oltre all’ambientazione iconica fatta di lunghe distese innevate, un altro elemento portante della serie è una soundtrack alquanto particolare, a tratti evocativa e a tratti spassosa e irriverente per dare maggiore incisività allo black humor che connota la serie. Un esempio lo abbiamo avuto nella prima puntata con la chicca Prisencolinensinainciusol di Adriano Celentano.
Fargo ricrea un mondo a parte, un mondo fuori dal tempo, infatti nonostante sia ambientato in un 2010 così vicino a noi, sembra di essere tornati indietro di decenni dove la tecnologia spaventava e i computer non si volevano o non si sapevano usare.
La trama si va ad intrecciare sempre di più e ogni puntata vola via tra omicidi, loschi affari, indagini, e conversazioni quasi surreali, appagati da questi due primi episodi non si può che continuare la visione.