Se per un attimo avevamo pensato che la fine delle riprese di Che fine ha fatto Baby Jane? potesse smorzare i toni dell’odio reciproco tra Bette Davis e Joan Crawford, ci sbagliavamo. La notte degli Oscar butta benzina su un fuoco sempre più ardente, alimentando le fiamme di questo quinto episodio di Feud – Bette and Joan, intitolato And The Winner Is… (The Oscars Of 1963).
La fatidica notte è giunta, la 35° edizione degli Academy del 1963 presentata dal cantante e attore Frank Sinatra, passerà alla storia per la drammaticità che avvolge la categoria miglior attrice.
Dopo aver affrontato la delusione e la perdita di autostima per non aver ricevuto la nomination al contrario della sua coprotagonista, Joan Crawford si prepara a sferrare il suo ultimo attacco ed al suo fianco avrà un’astuta Hedda Hopper (Judy Davis) che l’aiuterà a farle ottenere il momento di gloria da lei tanto agognato. In un modo o nell’altro sarà lei a scendere da quel palco con l’ambita statuetta, e non Bette Davis. Infatti quell’anno la Crawford rappresentò ben due attrici nominate che non furono presenti alla cerimonia, Anne Bancroft nominata per Anna dei miracoli e Geraldine Paige per La dolce ala della giovinezza (quest’ultima interpretata da una delle favorite di Murphy, Sarah Paulson).
La Crawford per tutta la sua carriera ha dovuto convivere con il complesso di inferiorità, un demone che per l’attrice portava il volto della grande e irraggiungibile Bette Davis. L’eterna insicurezza l’ha portata a rincorrere incessantemente l’approvazione e la stima di Hollywood, che in questa occasione ha dimostrato solidarietà per l’attrice.
L’atmosfera dei giorni prima della premiazione è al cardiopalma, soprattutto per la Davis che con il terzo Oscar avrebbe potuto segnare la storia del cinema e concludere degnamente la sua carriera a testa alta. Ma la sconfitta fa piombare sull’attrice la triste realtà, Bette è consapevole di non avere più occasioni, la sua carriera è arrivata al capolinea. Il commovente monologo difronte alle due statuette vinte nel 1936 e nel 1939, ci rende empatici con la donna che ricorda di essersi sentita amata solo in quelle due perfette notti di trionfo. La rivalità che permea ed oscura le luci dorate di Hollywood però lascia spazio anche all’amicizia più vera e sincera, come quella di Olivia de Havilland (Catherine Zeta-Jones) che rimane vicino alla sua amica Bette confortandola in quelle ore buie.
La sfavillante notte degli Oscar, che è stata ricostruita con minuzia di dettagli dalla scelta degli attori molto somiglianti ai vestiti praticamente identici, ha avuto un epilogo dolce amaro per entrambe. Bette, nonostante la nomination, si vede sfuggire dalle mani l’ultima opportunità per la sua carriera. Joan invece, chiude la puntata rendendosi conto che la sua vittoria è stata solo una rivalsa fugace e illusoria, presto dovrà staccarsi da quella statuetta che non le appartiene, e così sarà di nuovo sola e vuota.
Siamo quasi giunti alla fine di questo spettacolare ritratto del lento ed inesorabile declino delle due attrici. La fragilità delle due donne è palpabile attraverso le grandi interpretazioni di Jessica Lange e Susan Sarandon che riescono a farci rivivere la drammaticità di quegli ultimi anni delle loro carriere avvelenate dalla loro eterna rivalità. Arrendersi non fa parte della loro natura e la partita non è ancora conclusa. Cosa ne sarà delle due icone del cinema?