Stand by Me – Ricordo di un’estate (Rob Reiner, 1986)
Nel pieno di quegli anni ’80 oggi oggetto di continue rivisitazioni nostalgiche da parte di film, serie televisive, musica e persino videogames, Rob Reiner centra quella che è non solo una delle migliori pellicole basate sulle opere di Stephen King, ma una malinconica e ancora oggi insuperata fotografia di uno dei passaggi di età più difficili nell’esistenza di una persona, quello dall’infanzia all’adolescenza. Stand by Me – Ricordo di un’estate coglie l’essenza del racconto Il corpo, contenuto nella raccolta Stagioni diverse, mettendo in scena uno dei più struggenti ed emozionanti racconti di formazione mai visti sul grande schermo, raccontando al tempo stesso l’amicizia, le difficoltà della crescita, i primi durissimi approcci al mondo degli adulti e infine il rimpianto e il ricordo di questi ultimi per ciò che è stato e non sarà mai più.
Un film leggero e al tempo stesso profondo, sincero ma con diversi livelli di lettura, sorretto da un cast di giovani stelle (fra gli altri Wil Wheaton, Kiefer Sutherland e il compianto River Phoenix) e dalla magia della fantasia di King, che trova il proprio perfetto completamento nella solida mano di Reiner.