Il 9 luglio arriverà nelle sale la commedia francese Gamberetti per tutti. Il film è tratto dalla storia vera dei Gamberetti Paillettati, una squadra di pallanuoto composta da omosessuali festaioli che da anni partecipa agli eventi sportivi soprattutto – a detta dei diretti interessati – per fare bisboccia. La pellicola è scritta e diretta a quattro mani da Cédric Le Gallo, reale componente della squadra, e Maxime Govare.
I need a hero!
L’avventura ha inizio con i guai di Matthias (Nicholas Gob), campione di nuoto agli sgoccioli della carriera, in pessimi rapporti con l’ex moglie e la figlia adolescente, interessato solamente a chiudere la sua esperienza sportiva con una vittoria agli imminenti mondiali. Frustrazione e irascibilità lo portano, nel corso di un’intervista in diretta, a rivolgere un insulto omofobo a un giornalista. Preoccupata di correre ai ripari e riabilitare la propria immagine pubblica, la Federazione di nuoto impone all’atleta di dimostrare il proprio ravvedimento allenando la squadra di pallanuoto dei Gamberetti Paillettati, in procinto di partecipare ai Gay Games in Croazia. Da qui una commedia, un road movie in cui riecheggia il classico Priscilla, ma soprattutto un film corale sull’amicizia, la libertà, la diversità … e un culto davvero devoto per Ryan Gosling.
La sostenibile leggerezza dell’essere gai
Gamberetti per tutti è una commedia dai buoni sentimenti e come tale la struttura narrativa, le svolte della trama e l’evoluzione dei personaggi sono del tutto prevedibili. Ma lo scopo del film è quello di raccontare il mondo gay in maniera sincera e aperta, senza tralasciare contraddizioni ed eccessi, di rivendicare le proprie esistenza e libertà, smascherando l’ipocrisia dei perbenisti. Il tutto attraverso l’uso ponderato di stereotipi, una divertente messa alla berlina del politically correct e una serie di personaggi in grado di esprimere diverse esperienze di vita, punti di vista, filosofie. Da questo variopinto mondo Matthias imparerà la leggerezza, non intesa come superficialità, ma come modo di affrontare la vita e i problemi personali. La sua rigidità verrà smussata dalla dimostrazione che ogni cosa, persino la più tragica e difficile da accettare, può essere celebrata con gioia di vivere. Anche la squadra, però, imparerà da Matthias alcune lezioni, come lo spirito agonistico, l’importanza dell’impegno e del sacrificio per raggiungere i propri obbiettivi. Proprio qui sta il punto forte della scrittura: il film non si pone solo come uno scontro moralizzante tra fazioni monolitiche, una buona e l’altra cattiva, in cui una delle due finisce per educare l’altra. Al contrario ci sono scambio, apertura e autocritica.
Gamberetti per tutti: un titolo, un consiglio
Un feel-good movie è quello che molti degli spettatori potrebbero cercare in questo periodo storico. Se siete tra questi, il film è ciò che fa per voi. Risate, personaggi che si fanno amare, un messaggio positivo che si propaga per tutta la pellicola senza appesantirla. I nove attori protagonisti sono tutti molto bravi, divertenti e in parte, i loro ruoli ben scritti e in grado di rappresentare la variegata realtà del mondo queer, e non solo. Le trovate comiche funzionano e la commozione finale è garantita. Il tutto condito da necessari, visto il contesto, momenti musical in cui il nostro paese è direttamente coinvolto (vi ricordate il maggior successo di Sabrina Salerno?).
Non mancano ovviamente neppure i momenti dedicati all’adrenalina: agguerriti match, recuperi dell’ultimo minuto e scontri con avversari temibili sono parte integrante della narrazione. Gli esperti di Tre uomini e una gamba non potranno non notare un’azione acquatica molto simile all’emersione dalla sabbia di Aldo Baglio durante la partita di calcio sulla spiaggia, giocata per recuperare il Garpez nel cult del trio nostrano. Le Gallo e Govare filmano un’opera senza pretese, ma dal fine senso dell’umorismo, in grado di riflettere sulle contraddizioni della società e soprattutto di trasmettere un genuino inno alla vita in grado di abbattere ogni amarezza.