Non sarà un punto di riferimento per il genere, non avrà interpretazioni impeccabili, non sarà il miglior film dell’anno e nemmeno la miglior commedia dell’anno. Ma Game Night fa quello per cui è stato realizzato, e lo fa dannatamente bene. Come ben sapranno i consumatori compulsivi di popcorn, ogni anno arriva al cinema una quantità industriale commedie made in U.S.A. dalla vocazione prettamente commerciale, di cui un buon 90% è mera spazzatura. Game Night, italianizzato in Indovina chi muore stasera? per renderlo più accattivante al pubblico del Bel Paese, fa parte del restante 10%.
Sei personaggi in cerca di stupore
La storia è semplice, ma originale. Un gruppo di amici che si incontra regolarmente per fare giochi di società, si ritrova a cercare di risolvere il mistero di un omicidio. I protagonisti del film sono Max e Annie, interpretati rispettivamente da Jason Bateman e Rachel McAdams, una coppia oltremodo competitiva nel gioco, il cui rapporto sarà minato dal ritorno del fratello di lui, Brooks (Kyle Chandler), che propone alla coppia ed ai loro amici un gioco mai provato prima.
Se Jason Bateman è ormai un veterano del genere, Rachel McAdams se la cava davvero bene e sorprende per la sua dimestichezza col ruolo. L’attrice riesce infatti ad essere convincente senza subire il peso di un attore navigato come Bateman. Grazie ad un affiatamento e ad una complicità invidiabile, le battute tra i due funzionano a meraviglia. La comicità del film però non è portata esclusivamente sulle spalle dai protagonisti, ma è ripartita equamente su un supporting cast decisamente all’altezza. Ci sono Kevin e Michelle, la coppietta di fidanzatini del liceo Kevin (Lamorne Morris) e Michelle (Kylie Bunbury) che sono protagonisti di una gag ricorrente davvero spassosa con protagonista Denzel Washington, e Ryan (Billy Magnussen), l’amico piacione che ad ogni serata porta sempre una partner diversa.
Nel cast figura anche Jesse Plemons, che forse ricorderete in USS Callister, prima puntata della quarta stagione di Black Mirror e Fargo. L’attore è veramente convincente come caratterista, riuscendo a strappare una risata con un semplice sguardo.
Game Night: Buona la seconda
John Francis Daley e Jonathan Goldstein, alla loro seconda collaborazione dietro la macchina da presa, possono dire di avercela fatta. Dopo lo scialbo e dimenticabile (ma vincente al botteghino) Come ti rovino le vacanze, i due registi sono tornati dietro la macchina da presa con Game Night, e hanno fatto centro.
Nonostante non portino sostanzialmente nulla di nuovo al genere, e si limitino ad accompagnare con la cinepresa la solida sceneggiatura di Mark Perez, evitando tecnicismi a parte rare occasioni – come lo spassosissimo piano sequenza all’interno di una villa extra lusso – portano a casa il risultato. E che risultato. Girato come un thriller d’azione, Game Night crea suspence, non annoia e colpisce esattamente dove intende farlo. Un film di puro intrattenimento, che grazie ad un ritmo forsennato, eccessi travolgenti e battute taglienti ma mai volgari, riesce a centrare l’obiettivo che si era prefissato: far ridere. E questo, per una commedia leggera che non si prende sul serio, basta e avanza.
I due registi, che tra e il loro film d’esordio e Game Night hanno trovato il tempo di firmare lo script di Spider-man: Homecoming, dirigeranno il prossimo cinecomic del DCEU: Flashpoint. Con la commedia hanno dimostrato di saperci fare, ma come se la caveranno con le cupe atmosfere che caratterizzano il franchise della DC?