Tutti i pezzi sono schierati sulla scacchiera: Cersei sul Trono di Spade ad Approndo del Re, Jon re del Nord e Daenerys a Roccia del Drago pronta alla conquista. A quanto pare l’arrivo della Madre dei Draghi ha fatto il giro del continente occidentale e tutti cercano di prepararsi di conseguenza. Stormborn ci lascia alcune perplessità ma anche alcune piccole speranze negli sviluppi futuri. Il fatto che la stagione conti un numero complessivamente inferiore rispetto alle precedenti ha irrimediabilmente messo una certa fretta alla produzione, fretta che si percepisce nel complessivo sviluppo degli eventi. Tuttavia questo “andare di corsa” in una serie che ha sempre avuto una narrazione dall’andatura piuttosto lenta sta rendendo la gestione dei tempi piuttosto confusa, e questo è il difetto principale di questa settima stagione.
Prima di scendere nel dettaglio vi consigliamo di recuperare l’episodio perché saranno presenti vari spoiler, detto questo procediamo.
La scena si apre a Roccia del Drago durante una tempesta, il che è anche apprezzato dato che spesso si trova una certa staticità nei cambiamenti climatici: neve a nord, sole a sud, stop. Fin da subito subentrano alcune perplessità sulla storyline: il dialogo tra Varys e Daenerys sembra presentarsi piuttosto “in ritardo”, dopo tutto il viaggio in nave e l’essere a Roccia del Drago già da un po’ Dany pensa di parlare della fedeltà di Varys solo ora? Per carità, è una conversazione lecita, ma narrativamente un po’ illogica. Comunque è al tavolo di guerra che si pianifica il primo attacco, durante il quale saranno gli alleati occidentali a portare le navi sulle coste della capitale mentre i Dotraki e gli Immacolati attaccheranno la fonte del potere della corona, ossia Castel Granito. Una mossa strategicamente intelligente che cerca, nei limiti del possibile di non far sentire gli abitanti di Approdo del Re invasi da un nemico straniero. In questa sede abbiamo un confronto tra Daenerys e Olenna Tyrell, la quale dimostra sempre il suo infinito carisma: una battuta pungente della Regina di Spine e il dialogo riprende subito vigore.
Parlando di incongruenze andiamo ad Arya, la quale viene a conoscenza del fatto che Jon e Sansa siano di nuovo a Grande Inverno da Frittella, nonostante abbia trascorso diversi giorni alle Torri Gemelle e sia stata in viaggio per un bel po’ sulla Strada de Re. Dato che la stagione inizia con la reciproca consapevolezza dei tre sovrani della conformazione politica attuale di Westeros sembra un po’ strano che Arya fino a quel momento non abbia sentito parlare della proclamazione del re del Nord, ma ce lo facciamo andare bene comunque perché questo spingerà Arya ad andare a Grande Inverno, anche se il motivo di tale scelta ci rimane oscuro, dato che gli ultimi nomi della lista si trovano a sud. Sta di fatto che questo cambio di rotta di Arya la porterà a una delle reunion più attese: quella tra lei e Nymeria, che ormai è diventata enorme e a capo di un branco di lupi. La scena è forse tra le più belle di tutta la serie, ricca di sentimento e girata anche piuttosto bene, in questo non siamo stati affatto delusi.
Intanto a Grande Inverno iniziano ad esserci sempre più dissensi fra Sansa e Jon, non si capisce bene se questo potrebbe far pensare ad una qualche ambizione da parte di Sansa nel prendere il controllo del nord o semplicemente perché la ragazza è una rompiscatole di prima categoria. Comunque possiamo finalmente prepararci all’evento che aspettiamo praticamente dalla prima stagione: l’incontro tra Jon e Daenerys, non tanto per chissà quale ship o simili, ma per la soddisfazione di vedere nella stessa stanza due personaggi che sono stati relegati per tutta la serie ai due poli estremi della mappa che comprende Westeros ed Essos. Ci si aspetta che non sarà un incontro tanto festoso, dato che la Madre dei Draghi pretende una sottomissione da parte del Re del Nord, il quale ha un estremo bisogno del vetro di drago presente nelle case di Dragonstone. Non vediamo l’ora che i due “protagonisti di punta” siano finalmente faccia a faccia, speriamo che i fatti potranno soddisfare le aspettative.
Andando invece ad Approdo del Re, Cersei è alla ricerca di tutti gli alleati possibili e dopo alcuni tentennamenti, sembra che Jamie abbia convinto Raldyll Tarly a voltare le spalle a Olenna Tyrell, alla quale aveva giurato fedeltà. Nel mentre Qyburn sembra aver ideato un espediente per uccidere i draghi…un balestrone. Va bene che i draghi non sono invincibili ma sinceramente ci saremmo aspettati qualcosa di più innovativo, se davvero ci vuole solo una balestra extra large per abbattere un drago o i Lannister stanno sottovalutando la situazione o i tre draghi si riveleranno essere di dubbia utilità tanto quanto buona parte dei metalupi; sinceramente speriamo nella prima possibilità. Che senso ha ricamare tanto su delle creature leggendarie se poi cadono come mosche? Speriamo bene.
Da un Tarly all’altro arriviamo alla Cittadella dove Sam fa ufficialmente la conoscenza di Jorah Mormont. Samwell una volta appresa l’identità del cavaliere si sente in dovere di aiutarlo in onore del defunto Jeor Mormont, un atto di profondo rispetto molto bello, che richiama quasi un atto di onore cavalleresco. La procedura di trattamento del morbo grigio fa storcere il naso sia ai maestri della cittadelle che a noi spettatori, ma mai dire mai.
Passiamo ora al gran finale di questo episodio: l’attacco di Euron Greyjoy alla flotta di Yara. Dopo due interi episodi di chiacchiere finalmente un bello scontro navale, pieno di fiamme e violenza esplicita. Tuttavia una domanda sorge spontanea: come diamine ha fatto Euron ad intercettare così facilmente Yara? Gli uomini di ferro sono dotati di gps? Alla fine sono dettagli e con la spettacolarità della battaglia i dettagli logici passano in secondo piano. Sta di fatto che la dipartita delle Serpi delle Sabbie ha forse lasciato piuttosto indifferenti dato lo scarso carisma dei personaggi, svuotando del pathos che avrebbe dovuto andarsi a caricare la vicenda. Chi invece eccede di carisma è Euron Greyjoy, emblema del villain caotico che in questa serie non deve mancare mai. Si è quindi capito che il “dono” di Euron a Cersei sarà Ellaria Sand, la donna che ha ucciso Myrcella, figlia della regina. Quanto a Theon, non ci si poteva aspettare chissà che atto di eroismo, ma è probabile che la sua sia stata una fuga nella speranza di un salvataggio futuro, di fatto un suo passo avrebbe potuto far uccidere Yara in qualsiasi istante, magari Theon è meno spregievole di quanto si possa pensare, diamogli credito. A questo punto ci accorgiamo che la conquista di Westeros da parte dei Targaryen non sarà una passeggiata preparandoci a dei risvolti di trama che fino a questo momento sembravano essere fin troppo lineari. Nonostante tutto i presupposti sono buoni, ora però basta con i preliminari, vogliamo i fatti, le puntate rimaste sono poche e la carne al fuoco è tanta, vediamo di cuocerla bene!