Game of Thrones mette a segno un pieno centro: Eastwatch, quinto episodio di questa attesissima stagione, spicca per la maestria di montaggio e regia, l’equilibrio tra narrazione e personaggi, la sapiente intessitura della trama e alcuni colpi di scena.
Non continuate a leggere se non volete rovinarveli.
L’orizzonte si espande e la Barriera e la Cittadella tornano ad affacciarsi attraverso gli occhi di Bran e alla battaglia di Sam contro l’incredulità dei Maestri, che lo porta a un nuovo atto di coraggio sulla scia di quello già compiuto a casa Tarly, nella piena consapevolezza di se stesso e del proprio ruolo. Il ragazzo è cresciuto ed è pronto a rivelarsi provvidenziale per le sorti dei vivi, anche se il cruciale particolare scovato da Gilly sulle circostanze che hanno portato alla nascita di Jon per ora è sfuggito. Ma il giovane studioso resterà al fianco dell’amico e di Daenerys dopo aver saputo che la Madre dei Draghi ha provocato la morte del fratello e del padre?
Anche Sansa e Arya hanno pienamente compiuto una maturazione che si mostra fortemente divisiva, in linea con la diversità che sin dall’infanzia le ha contraddistinte, perfettamente rappresentata da un magistrale confronto tra sorelle nelle stanze dei genitori, reso al meglio dalle due giovani e talentuose attrici. Proprio Grande Inverno diventa l’interessantissimo scenario di un piano ordito da un Baelish al massimo della propria insidiosità, apparentemente in grado di ingannare anche la ninja del Dio dai Mille Volti.
Il corvo, che da ampi voli sull’infinita distesa di ghiaccio da cui rivediamo spuntare gli Estranei, collega attraverso i sigilli dei messaggi tutte le roccaforti di Westeros fino a Roccia del Drago, teatro di importanti avvenimenti, tra cui il ritorno di Jorah. Dopo i brividi che avranno percorso la schiena di ogni spettatore di fronte al contatto diretto tra Jon e Drogon, testimonianza del vero lignaggio del Re del Nord, il messaggio di Bran apre a uno scenario del tutto inedito e imprevisto, e cioè la possibilità di un’alleanza con Cercei per sconfiggere i Morti.
Questa necessità diventa il pretesto per giungere ad un altro grande incontro, quello tra i fratelli Lannister. La scena ad Approdo del Re regala grandi e gradite sorprese: Tyrion e Davos, che riemergono finalmente in tutta la forza della loro caratterizzazione, il tocco magico di Bronn nel combinare l’appuntamento (non sappiamo come sia stato possibile ma diavolo se ci è piaciuto!), e Gendry Baratheon, degno erede del padre tanto nel temperamento sanguigno quanto nel maneggiare il martello, arma con cui Robert vinse la guerra contro il Re Folle uccidendo Rhaegar Targaryan. Un vero e proprio “Ritorno dei Re“ che si impone in tutta la propria potenza nel dialogo nelle grotte e nella spettacolare convergenza con il Mastino, Tormund e la Fratellanza Senza Vessilli alla Barriera. Dopo aver efficacemente sottolineato grazie alle parole di ciascuno l’eterogeneità della coalizione, vediamo i nostri eroi dimessi, a testa bassa contro il freddo, uscire a stanare gli Estranei come dei Magnifici Sette.
Anche ad Approdo del Re, e in particolare nel ventre di Cersei Lannister, si cova la novità. Chi scrive avanza però il dubbio che la nuova gravidanza della Regina non sia che uno stratagemma per tenersi stretto l’alleato più prezioso, Jaime, che per amore del fratello minore ha già compiuto azioni imprevedibili. Attendiamo con impazienza di conoscere la verità, ammirando la testarda coerenza con cui l’alter ego di una sempre meravigliosa Lena Headey non morde il freno dello scontro, restando refrattaria a qualunque alleanza o compromesso.
Insomma, Eastwatch sorprende e stupisce piacevolmente per gli spunti narrativi e l’abile orchestrazione degli eventi, trainati da una sceneggiatura che riesce a far progredire la trama senza penalizzare i personaggi, celebrati da splendidi dialoghi perfettamente rappresentativi di intenti, caratteri e relazioni, da cui trasuda epicità. Gli showrunners hanno dato vita a un episodio complesso e strutturato, in cui il futuro e il passato cominciano a intrecciarsi, degno degli illustri precedenti dello show, che impenna le aspettative per il gran finale.