Siamo alla vigilia di uno degli episodi più sanguinolenti e attesi di tutta la serie di Game of Thrones. E visti gli standard imposti dalle precedenti stagioni, è un’affermazione significativa. Finalmente l’Inverno è arrivato: nell’ultimo frame di A Knight of the Seven Kingdoms i White Walkers si presentano ai cancelli di una fortificata Grande Inverno. All’interno del castello, in maniera simile – ma addirittura più ficcante e emozionale – alla prima puntata della stagione, si consumano drammi, si solidificano rapporti e si intrecciano storie su questo incredibile gruppo di personaggi che ormai conosciamo quasi come elementi della nostra famiglia.
Nelle ore che precedono il conflitto, l’attenzione si concentra quindi sugli abitanti vecchi e nuovi di Winterfell, ai quali si è recentemente unito Jaime. L’ormai ex Sterminatore di Re è uno dei personaggi che hanno subito un arco narrativo e trasformativo più drastico negli anni, un cambiamento che viene evidenziato subito quando il Lannister si presenta davanti a un parterre di persone – Daenerys, Sansa, Jon e il resto dei combattenti del Nord – che fino a poco tempo fa avrebbero avuto tutte le ragioni per metterlo immediatamente a morte. L’intervento di Brienne riesce a riabilitare immediatamente il cavaliere davanti al plotone d’esecuzione, qualcosa che Jaime non si scorderà certo e riuscirà a ripagare più avanti nell’episodio, quando, in uno dei momenti più emozionanti dell’intero episodio, userà i suoi poteri di cavaliere per – al grido di “fanculo alle tradizioni” – nominare proprio l’eroina di Tarth la prima cavaliere donna dei Sette Regni. Bellissimo vedere la donna che ha tenuto testa al Mastino finalmente sorridere, nonostante il terribile destino che incombe su tutti sia probabilmente inevitabile.
Il sesso prima della tempesta
A Knight of the Seven Kingdoms è generalmente una puntata dove si impongono in maniera ancora maggiore se possibile i personaggi femminili di Game of Thrones, in maniere però molto diverse tra loro. Detto di Brienne, è di grande interesse anche il conciliabolo tra Sansa e Daenerys, momento in cui Khaleesi apre il cuore alla sorella del suo amato, per scoprire che in fondo queste due leader forgiate dal dolore e dagli eventi hanno più in comune di quanto pensassero. Ma in pieno stile GoT, quella che a un primo sguardo pare una nuova alleanza nata sull’amore comune verso Jon, si rivela un possibile nuovo punto di scontro quando Lady Stark chiede a una risoluta regina dei draghi quale sarà il futuro del Nord dopo il conflitto.
Infine, anche il personaggio di Arya mostra, dopo la “cura” di Braavos, un lato di vera umanità quando, messa davanti alla realtà della sua probabile morte, decide di prendere l’iniziativa e tagliare di netto la tangibile tensione sessuale che ormai si portava avanti da tempo con Gendry. Arya non è solo “Nessuno”: è una vera donna che vuole vivere per una notte un’esperienza importante nella vita di una ragazza come le altre, prima di sperimentare sul campo di battaglia l’arma segreta che proprio Gendry le ha preparato.
Poche ore prima che Arya decidesse di sfogarsi in questo modo e i nostri combattenti preferiti si godessero una canzone e un bicchiere davanti al fuoco – momento in cui scopriamo alcuni fatti di Tormund decisamente divertenti ma che preferivamo non sapere – fervono i preparativi tattici per la battaglia. Samwell, Gilly e il Cavaliere della cipolla si preparano a difendere la cripta dove si rifugeranno donne e bambini, e il rampollo di casa Tarly decide persino di donare la spada di acciaio valiriano della sua famiglia a Ser Jorah Mormont e di fargli portare così in battaglia anche il vessillo della famiglia bruciata dai draghi di Daenerys.
Un ragazzo al centro di tutto
La chiave del conflitto imminente però sembrerebbe essere il ragazzo in carrozzina che fissa in maniera inquietante le persone. Bran, dopo aver perdonato, a seguito di un interessante faccia a faccia, l’uomo che lo ha costretto sulla sedia a rotelle (giudicando quell’episodio come una vera e necessaria svolta sia per lui che per Jaime), nella riunione tra i generali dichiara, tra lo stupore generale, come il White King stia cercando proprio lui. L’obbiettivo dei White Walkers è infatti quello di cancellare la memoria del genere umano, memoria che è proprio conservata nel ragazzo che è ormai il Corvo a Tre Occhi. Il piano di difesa di Grande Inverno viene così fissato: Bran farà da esca per il re oscuro nel Parco degli Dei, protetto dal ritrovato Theon Greyjoy e dai soldati delle Isole di Ferro, cercando di far cadere in trappola proprio il leader dell’armata di ghiaccio e così indebolire l’apparentemente imbattibile avversario.
L’intenso episodio si chiude con un altro confronto molto atteso: Jon rivela infatti a una sconvolta Daenerys la realtà sulla sua origine e sulla loro parentela. Dopo un primo momento di incredulità però colpisce come la reazione della donna riguardi più l’inatteso diritto sul trono dell’ex componente dei Guardiani della Notte, piuttosto che le ripercussioni che la rivelazione abbia sul loro rapporto, sia fisico che sentimentale. Sarà l’amore di Daenerys per Jon abbastanza per farla rinunciare al trono? Ce ne sarà bisogno dopo la battaglia? E cosa starà tramando Cersei ad Approdo del Re?
Ci aspettano settimane davvero sconvolgenti.