Pensavamo di essere pronti. Dopo lo scorso episodio e gli avvertimenti del regista, avevamo capito che sarebbe stata una macelleria messicana. Eppure, forse perché si è trattato di una delle ultime grandi battaglie, oppure perché in tanti sono caduti, l’impatto è stato notevole. The Long Night ha segnato una svolta incredibile in questo capitolo finale di Game of Thrones.
Lotta contro la morte
Nel più profondo della notte, i paladini di Westeros, riuniti a Winterfell, difendono il mondo dei vivi dall’invasione dei morti, capeggiati dal Re della Notte. Era dalla prima scena del primo episodio che si aspettava questo momento. A quasi nove anni dalla prima messa in onda di quell’inizio, Game of Thrones è diventato un fenomeno mondiale di culto con ascolti da capogiro. Insomma, durante questa lunga notte un cerchio si è chiuso. Un enorme cerchio, che ha accompagnato, negli anni, milioni di spettatori in tutto il mondo.
Un vero confronto con la morte, insomma: sfiancante, un’ora e venti di buio (tanto buio da dover aguzzare la vista più di una volta per capirci qualcosa) e angoscia per questo attesissimo confronto finale. Davanti alla morte personificata, ognuno dei personaggi ha mostrato di che pasta è fatto. In questa sanguinosa battaglia, dunque, l’umanità dei personaggi è venuta prima di tutto, nella migliore tradizione di Game of Thrones. Pronti a ripercorrere gli ultimi passi degli eroi di Winterfell?
… And they ran!
Game of Thrones non è ambientato in un mondo di eroi. Certo, alcuni personaggi lo sono: Jon, il compianto Robb, Arya… ma uno dei punti di forza della serie è proprio quello di mostrare che anche in un mondo selvaggio le persone sono in grado di sopravvivere nei modi più disparati. Non sono in pochi, durante la lunga lotta contro il Re della Notte, ad avere cedimenti, a farsi sopraffare dalla paura. Perfino Sandor Clegane, il Mastino, sta per arrendersi prima del tempo, salvo poi tornare in sé vedendo la ferma determinazione di Arya, che affianca in questa battaglia con Melisandre e Beric Dondarrion.
Sansa, Tyrion, Varys e Missandei aspettano nelle cripte della fortezza insieme a donne e bambini. I due ex coniugi Lannister, Sansa e Tyrion, riflettono sulla loro inutilità in quel momento. Sansa in particolare constata che, vista la loro impotenza, aspettare è l’atto più coraggioso da compiere in quel momento. Quando gli Estranei si introducono nelle cripte, i due esiteranno alcuni istanti prima di uscire dal loro nascondiglio e fronteggiare i nemici.
Una boccata d’Arya in pieno inverno
Tanti sono stati gli exploit sorprendenti e i ritorni inattesi. Ad esempio, quello improvviso della donna in rosso, Melisandre, che, nell’arco di quella che dichiara da subito essere la sua ultima notte, è fondamentale nella lotta agli Estranei. La profezia da lei pronunciata ad Arya nella terza stagione (“Vedo dell’oscurità in te. E nell’oscurità vedo degli occhi che mi fissano. Occhi marroni, occhi blu, occhi verdi. Occhi che tu farai chiudere per sempre. Ci incontreremo ancora”) si rivela, a fine episodio, corretta. Tra i caduti più illustri meritano una menzione la piccola Lyanna Mormont, amatissima dai fan, che perisce solo dopo aver abbattuto un enorme gigante Estraneo e Dolorus Edd, che cade sul campo al fianco di Sam. Jaime, Verme Grigio, Brienne, Podrick e Sam combattono strenuamente e sopravvivono per miracolo a questa lunga notte.
Intanto, Jon e Daenerys, in groppa a Rhaegal e Drogon, fronteggiano il Re della Notte a cavallo del redivivo Viserion, con risultati inaspettati. Rhaegal non ha la meglio su Viserion, e Daenerys non riesce neanche col fuoco del suo Drogon a sconfiggere il Re della Notte. Per la prima volta il Dracarys di Daenerys non ha alcun effetto. Disarcionata da Drogon e spaventata, al fianco della regina appare Jorah Mormont, che, fedele fino all’ultimo respiro, dà la vita per proteggerla.
Jon ce la mette tutta per abbattere il Re, ma questi, con l’alzata di braccia ormai celeberrima, riporta in vita i caduti dell’esercito umano, che si scagliano al fianco dei non morti contro gli esausti sopravvissuti. Il Re lascia Jon al suo nuovo esercito e si dirige da Bran. A quel punto tutto sembra perduto. E invece, nel Parco degli Dei, la situazione si ribalta nuovamente.
Uno dei più grandi eroi di di The Long Night è Theon Greyjoy, che dopo uno dei percorsi più controversi della serie, sacrifica la sua vita per proteggere Bran, soccombendo solo al Re della Notte in persona. Forse per la prima volta in otto stagioni, Theon è al posto giusto al momento giusto, e non vorrebbe essere altrove. Quella della sua morte è una delle scene più intense di questa nuova stagione, anche se in questo specifico caso forse c’entra il fatto che Theon sia da sempre il preferito di chi scrive.
Infine, lei, l’irriducibile ammazza Estranei, Arya Stark, entra in scena a sorpresa un istante prima che il Re della Notte si avventi su suo fratello Bran. Nell’arco di una quindicina di tesissimi secondi, Arya pugnala a morte il Re della Notte. In pochi istanti, dopo la morte del suo sovrano, l’intero esercito nemico crolla a terra inerme. Arya risolve un conflitto che sembrava ormai perso, lasciando tutti a bocca aperta (molti ce l’hanno aperta ancora adesso). Laddove perfino la Madre dei Draghi aveva fallito, la giovane e tenace Stark trionfa. Ha acquisito un senso il ritorno alla vita di Beric Dondarrion, che si è sacrificato coraggiosamente per proteggere la rampolla di casa Stark, come predetto da Melisandre, che, stravolta dalla troppa magia usata, finita la battaglia toglie il suo diadema e si lascia morire nei campi innevati del Nord davanti agli occhi attoniti di Ser Davos.
The Long Night è una puntata pienissima, incredibile, che si imprimerà di certo a fuoco nella memoria degli spettatori di tutto il mondo. Questa lotta estenuante ha ricordato a tutti quanto Game of Thrones sia speciale, avvincente e significativo. Ormai resta solo la lotta per il Trono (a meno di sorprese?), e per Daenerys la strada è tutt’altro che spianata ora che Jon si è rivelato il legittimo erede. Come se non bastasse, ad Approdo del Re, Cercei aspetta avversari e fratelli a braccia aperte. Cosa succederà adesso?