Dopo The Bells sono spariti i non detti e le tensioni in Game of Thrones. Tutto è esploso irrimediabilmente, da adesso in poi i superstiti giocheranno a carte scoperte. Un episodio che ha il gusto di un lungo e sofferto addio, dove tutti i personaggi, nella morte o nella sopravvivenza, mostrano il loro volto finale. E dove la follia divampa.
“Che mi temano, dunque”
A Daenerys è rimasta solo l’ambizione. Non si fida più di nessuno, neanche di Jon, dopo che ha rivelato le sue origini ai fratelli. Tyrion, in una posizione precaria con la Khaleesi, le rivela del complotto ordito da Varys, giustamente preoccupato per le sorti del popolo in ostaggio. Con l’esecuzione fulminea di Varys (che ha comunque il tempo di comunicare via epistolare quanto scoperto a un misterioso interlocutore) risulta chiaro che Daenerys non ha più intenzione di stringere legami a Westeros. Se non amata, ma temuta dovrà essere, sia.
La battaglia stavolta è fulminea, la Flotta di Ferro sterminata in un batter d’occhi. Dothraki e immacolati si fanno avanti oltre le mura della cittadella. Cersei, riconosciuta la sconfitta, sente suonare le campane della resa, i suoi soldati gettano le armi. Ma ormai è tardi. Daenerys vuole vendetta, poco importa se la compirà sulla pelle dei suoi futuri sudditi. Drogon fa fuoco.
Ha inizio un massacro folle, rabbioso, ai danni di Approdo del Re. Daenerys sembra aver perso la ragione, non ha intenzione di salire sul trono senza aver seminato un terrore pari alla sofferenza da lei patita. Il popolo scappa, i personaggi si trovano nel mezzo: Jon, sconvolto, combatte in prima fila al fianco di Verme Grigio e Ser Davos; Arya, insieme a Sandor Clegane, cavalca verso Cersei, intenzionata ad ucciderla; Jaime è (già) arrivato ad Approdo del Re, pronto a raggiungere Cersei in un ultimo disperato tentativo di fuga.
Sola andata per Clegane
Quando la situazione comincia a precipitare, Sandor Clegane, aka il Mastino, intima ad Arya di lasciare la fortezza dove i due sono riusciti a penetrare. Lui tenterà di tutto pur di uccidere il fratello, Gregor “la Montagna” Clegane, guardia del corpo di Cersei, ma sa che il suo sarà un viaggio di sola andata. Prima di spingere Arya ad abbandonare la fortezza, il Mastino le intima di non lasciarsi consumare la vita dalla vendetta come ha fatto lui. Arya esce di scena, ignara dell’orrore e della morte che l’aspettano nelle strade di Approdo del Re, mentre Sandor va incontro al suo destino.
Per il Mastino e la Montagna sarà il confronto finale: la Montagna è indistruttibile, il Mastino riuscirà a sconfiggerlo solo gettandosi con lui dalla cima del palazzo. Come da lui professato, la voglia di vendetta ha avuto la meglio sulla sua stessa vita. Uno dei personaggi più amati di Game of Thrones ha il suo epilogo.
Il crepuscolo dei Lannister
Non ci vuole molto prima che Jaime venga individuato e catturato dall’esercito di Daenerys, ma Tyrion non ha intenzione di lasciarlo prigioniero. In un impeto di fiducia in Jaime e nella misericordia di Daenerys, prima che quest’ultima perda il sennò, Tyrion libera il fratello e lo spinge a cercare di convincere Cersei ad arrendersi e scappare con lui. Dopo un toccante addio, i due Lannister si separano per sempre.
Se non fosse stato per te, non sarei mai sopravvissuto all’infanzia. Sei stato l’unico a non trattarmi come un mostro.
Il percorso di Jaime è costellato di ostacoli: rimasto chiuso fuori dalle porte della cittadella, dovrà fare il giro largo, passando per la costiera. Lì, ad aspettarlo, c’è Euron Greyjoy, deciso a farlo fuori. Entrambi si feriscono a morte, ma Jaime ha la forza di alzarsi e continuare il suo cammino verso la Fortezza Rossa, piegata dal fuoco nemico.
Odiata o adorata che fosse, Cersei Lannister è sempre stata una certezza, una roccia. Una roccia acuminata, sicuramente. Ma ha sempre lottato per il bene dei suoi cari, in maniera non diversa da Sansa nello scorso episodio. Nonostante i suoi mezzi spregevoli, era impossibile non ammirarla. La sua è stata una morte commovente e romantica, come era lei a modo suo. Insieme all’uomo che ama, Jaime, arrivato al suo fianco non per salvarla, ma per perire insieme a lei. I due si ritrovano e cercano disperatamente di fuggire attraverso i sotterranei, ma le uscite sono bloccate, il castello inizia a frantumarsi intorno a loro. I due amanti soccombono insieme sotto le macerie.
Niente ha importanza. Solo noi.
Brividi. Un epilogo che li vede uniti oltre ogni apparente logica: perché Jamie non è rimasto a Winterfell come un eroe di guerra al fianco di Brienne? I legami possono essere ingiusti, egoisti e distruttivi. Ma sono parte di noi. Il “più stupido dei Lannister” questo lo sa bene.
Insomma, il fulcro emotivo di The Bells è tutto per i Lannister, dei quali Tyrion resta ufficialmente l’ultimo in vita. Lo sarà ancora alla fine del prossimo episodio?
Quel che resta di Approdo
Nelle strade della città, durante l’attacco della Khaleesi, il popolo è completamente indifeso. Jon si trova nell’occhio del ciclone. Sconvolto prima da Daenerys e poi dall’assalto di Verme Grigio alle truppe reali disarmate, Jon metterà al sicuro quanti più civili possibili difendendoli dagli attacchi dei suoi stessi compagni.
Anche Arya, lasciata la Fortezza Rossa, si troverà nel mezzo del caos. Nonostante le buone intenzioni, riuscirà a mettere in salvo solo se stessa. Ferita e accecata dalla polvere, nel silenzio spettrale di Approdo del Re, Arya troverà miracolosamente un cavallo bianco, in sella al quale cavalcherà attraverso le strade deserte, fuori da quell’inferno.
Verso l’epilogo
Daenerys ha ormai mostrato di cosa sia capace: la sua follia ha prevalso sulle strategie di Cersei e sulla fiducia dei suoi alleati. Possibile che fossero queste le intenzioni del Signore della Luce? Portare sul trono l’ennesima Targaryen folle? Cosa succederà a Jon, Tyrion e Sansa, che hanno più di un conto in sospeso con la nuova despota di Westeros?
Il prossimo episodio segnerà la fine di un lunghissimo viaggio, iniziato nell’ormai lontano 2011. Game of Thrones era semplicemente l’atteso ritorno al fantasy di Sean Bean (Ned Stark), ma col passare degli anni è diventato un fenomeno culturale seguitissimo, che ha tenuto i fan incollati alla poltrona per anni. Una delle serie più “facili” da bingiare (tutti hanno almeno un amico che pur avendola iniziata tardi è stato in grado di recuperare tutte le stagioni in meno di un mese), la preferita del grande pubblico. Nonostante quest’ultima stagione sia stata finora estremamente divisiva (le situazioni precipitano in fretta e furia), tutti attendono l’epilogo con il fiato sospeso. Un’ultima settimana ancora prima della fine dei giochi.