Dopo il drammatico finale della scorsa stagione sulla barca di Enzo Sangue Blu (Arturo Muselli), era chiaro che Gennaro Savastano non sarebbe più stato lo stesso. Ma il cambiamento di Genny in Gomorra 4 sarà davvero radicale. Le prime due puntate – che abbiamo visto in anteprima – hanno già rivelato grandi cambiamenti nella storia.
E adesso?
Come dichiarato dagli stessi autori, uno degli innumerevoli pregi di Gomorra è quello di riuscire a rinnovarsi con ogni nuova stagione, come il suo protagonista, interpretato da Salvatore Esposito. In Gomorra 4, l’ultimo dei Savastano, stanco delle continue guerre, cercherà di emanciparsi da Secondigliano, lasciando il comando a Patrizia (Cristiana Dell’Anna). Cercherà una nuova identità come imprenditore onesto, scoprendo che la malavita è presente anche fuori dal suo mondo, fra i “colletti bianchi”. Intimidazioni e minacce, che erano una regola a Scampia, a Posillipo, dove Gennaro si trasferirà con Azzurra e il piccolo Pietro, diventeranno un’arma potentissima, in grado di aprire tante porte.
Per Patrizia, invece, la vita da reggente non sarà affatto facile, circondata dai lupi famelici dei clan vicini, pronti a saltarle al collo. Sangue Blu ha riconquistato il regno del nonno e ha al suo fianco l’homo novus della malavita Valerio (Loris De Luna); mentre i Capaccio, Elia O’Diplomato (Andrea Di Maria) e Ferdinando O’Crezi (Carlo Caracciolo) mirano ad espandersi ai danni di Secondigliano. Per prevalere, Patrizia troverà alleati nella vasta e sanguinaria campagna a nord di Napoli dominata dai Levante. Gerlando (Gianni Parisi), patriarca della famiglia, fa il buono e il cattivo tempo in un territorio vastissimo, il figlio Michelangelo Mickey (Luciano Giugliano) come braccio destro. Non ci penserà due volte a schierarsi al fianco di Patrizia su richiesta di Genny, figlio della sua defunta sorella Donna Imma.
Ancora una volta, nulla è come sembra, e non basterà lo spaesamento a dissuadere Gennaro dalle sue ambizioni, o Patrizia dalla sua determinazione a farsi rispettare, anche a costo di scatenare una nuova guerra.
Tutto il mondo è paese
In quella come si preannuncia la stagione più politica della serie, verrà mostrato come il male si cela ovunque, soprattutto ai piani alti. Gennaro abbandonerà presto le sue buone intenzioni, dinanzi a un mondo spietato quanto quello che ha lasciato, dove sarà facile per lui iniziare a muoversi una volta comprese le regole del gioco. Come suo padre Pietro all’inizio della serie, il suo desiderio sarà quello di tenere lontano suo figlio da violenza e dolore. Ma il nome Savastano non sarà facile da scrollarsi di dosso, tanto varrà trarne profitto.
Più politica significa in questo caso più umanità: mai come in questo caso ci sarà lo spazio per vedere i gangster nostrani senza punti di riferimento. Si tratterà solo di calma prima della tempesta, prima di cagna’ strategia (cambiare strategia).
Come dichiarato da Roberto Saviano nel video messaggio rilasciato alla conferenza stampa, il male delle istituzioni la farà da padrone, nascondendosi dietro la parola “cambiamento”.
Gli uomini sono persi, nel Venezuela d’Europa che è l’Italia, mentre le donne cresceranno militarmente e strategicamente.
Vengono alla ribalta i personaggi femminili, Azzurra (Ivana Lotito) e soprattutto Patrizia, che mostreranno una inedita gestione del potere. Cristiana Dell’Anna, parlando dell’evoluzione di Patrizia ha dichiarato:
Stiamo dimostrando che le donne possono gestire il potere a modo loro, con un’attenzione differente da quella maschile.
D’altronde, Gomorra è una serie sui gangster il cui pubblico è composto per la metà da donne. L’attrice ha poi continuato:
Non è più corretto di parlare di serie al maschile o al femminile, e su questo set il cambiamento è passato anche dall’atteggiamento impeccabile dei miei colleghi uomini.
Illustri addetti ai lavori
Accanto ai volti noti (Francesca Comencini e Claudio Cupellini), il reparto di regia si arricchisce con due new entry (Enrico Rosati, Ciro Visco) e con il passaggio di Marco D’Amore da davanti a dietro la macchina da presa. Una grande emozione per il fu Immortale, che fa il grande salto dopo una regia teatrale (American Buffalo) e due film realizzati con Francesco Ghiaccio come produttore e sceneggiatore (Un posto sicuro, Dolcissime).
Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, sceneggiatori, confermano di tenere sempre la realtà come modello principale per costruire l’universo narrativo di Gomorra. L’assenza o l’impreparazione delle istituzioni è un terreno fertile per la malavita, che penetra facilmente negli appalti, nel business dei rifiuti, corrompendo anche chi sembra sano. Sofferenza e difficoltà sono al servizio di scorciatoie e corruzione.
Tutti gli addetti ai lavori sono concordi nel dire che Gomorra è riuscita ad aprire all’Italia le porte della serialità internazionale (è esportata in 190 territori) grazie allo spazio riservato non a un autore solo, ma ai talenti di ogni maestranza, esaltando il lavoro di ognuna.
Made in Italy
Non ci sono dubbi sul fatto che Gomorra abbia alzato la posta, raccontando i vizi del paese con una storia estrema e reale. I protagonisti della serie cercano di sopravvivere con ogni mezzo a loro disposizione: l’istituzione non esiste o è al loro servizio. La facilità con cui si scivola nell’illecito è impressionante, e il riferimento a fatti reali non è casuale.
Questi primi due episodi, diretti da Francesca Comencini. hanno già rivelato un livello di scrittura e regia estremamente alto. Nonostante il leitmotiv di questa stagione sia lo spaesamento, il ritmo è incalzante e le sorprese non mancano.
Gomorra ha mostrato che nessuno può distogliere dal proprio proposito chi è votato al male, che troverà sempre il modo di prevalere, a costo di tutto. Valeva nelle scorse stagioni e vale anche stavolta. Chi non riesce ad adattarsi viene inglobato, non è possibile abbassare la guardia. Soprattutto davanti a politici e uomini d’affari, la cui corruzione è alla base del marcio del paese. Insomma, il male indossa completi firmati e si muove su auto sportive.
Insomma, questa nuova stagione segnerà una svolta nettissima. Promette di essere “la stagione del cambiamento”. E non si tratta affatto di un caso. Fuori da Secondigliano nessuno è comunque al sicuro. E chi cerca redenzione dovrà fare i conti con la dura realtà e mettere mano maniere forti se vuole sopravvivere. Per Genny non sarà di certo un problema.
Gennaro sarà davvero il pesce grosso che crede di essere o finirà preda degli squali? Si scoprirà dal 29 Marzo ogni venerdì alle 21:15 su Sky Atlantic.