Dopo quasi dieci anni arriva in Italia l’attesissimo sequel di Piccole bugie tra amici (Les petit mouchoirs). Campione di incassi in patria francese e fenomeno di culto, continua la storia dello scapestrato gruppo di amici alto borghese. Il cast del 2010 e il regista sono sempre gli stessi, ma è davvero difficile ritrovare l’intensità del primo episodio.
Grandi bugie tra amici rappresenta una possibilità, per chi conosce i personaggi del primo film, di scoprire che fine hanno fatto. Nel 2010, i suoi protagonisti non erano ancora molto famosi. François Cluzet avrebbe fatto il “botto” con il suo film successivo, Quasi amici (fresco fresco di remake), come anche Jean Dujardin con The Artist e il conseguente l’Oscar, Marion Cotillard era fresca di Inception ma ancora ben lontana dall’essere una star. Insomma, Piccole bugie tra amici è stato un film che ha portato tanta, giustificata fortuna al suo cast.
Un’altra vacanza molto sopra le righe
Sono passati sette anni da quando Max (François Cluzet) ha perso i contatti con i suoi vecchi amici. Ha continui attacchi d’ansia e grosse difficoltà economiche, che lo hanno portato alla sofferta decisione di vendere la sua casa vacanze. Ma Vincent (Benoît Magimel) non ha intenzione di lasciargli passare da solo il suo sessantesimo compleanno, e riunisce il gruppo per fargli una sorpresa, con la forzata complicità della compagna di Max, Sabine (Clémentine Baert).
Max è tutt’altro che entusiasta del loro arrivo, ma dopo aver confessato la sua situazione a Eric (Gilles Lellouche) facendosi promettere di tenerla per sé, si lascia convincere a passare il suo compleanno in compagnia dei suoi amici in una splendida villa sulla spiaggia. Max non è l’unico ad avere degli scheletri nell’armadio, e le nevrosi degli amici si scontreranno ancora una volta, dando luogo a incomprensioni e situazioni assurde. In tutto questo, il fantasma di Ludo (Jean Dujardin) ancora tormenta ognuno di loro, in particolare la problematica Marie (Marion Cotillard).
Repetita iuvant…?
Grandi bugie tra amici, preso come film a sé, ha molti difetti. I personaggi, con figli e nuovi compagni al seguito, sono troppi e complessi da seguire, soprattutto per chi non conosce o non ricorda bene il film precedente. Inoltre ha dei tempi abbastanza dilatati, specialmente all’inizio, che non sono semplici da digerire in una commedia.
A differenza del film precedente, che aveva un incipit estremamente drammatico, in questo secondo episodio si ha l’impressione di vedere un gruppo di cinquantenni sull’orlo di una crisi di nervi finché un deus ex machina non risolve i loro problemi e il film finisce.
Certo, le gag e i momenti interessanti non mancano, ma si cerca troppo di cavalcare l’onda del cult precedente e riprodurne la situazione “a circuito chiuso” che però in questo caso non funziona benissimo. Particolarmente lodevoli le performance degli attori principali, specialmente Marion Cotillard, che dà prova di tutta la sua già nota bravura.
Anche i borghesi piangono
Un pregio innegabile della cinematografia francese contemporanea è senza dubbio la capacità di mescolare comicità e dramma, mantenendo uno sguardo sui personaggi e i loro difetti severo ma benevolo. Non è una scontata quella di mantenere un tono arrabbiato ma non astioso, che permette di raccontare situazioni discutibili senza prendere in giro o giudicare. Certo, non tutte le volte i conflitti messi in scena sono forti abbastanza da dare il giusto bilanciamento tra dramma e commedia, ma si tratta sicuramente di una qualità invidiabile. Soprattutto laddove il cinema comico italiano degli ultimi anni ha raccontato la borghesia quasi sempre in modo superficiale e/o maligno, contrapponendola al popolo “vero, vivo” che però al cinema non ci va.
Grandi bugie tra amici è sicuramente un film adatto a chi apprezza il cinema francese e imperdibile per chiunque abbia amato il film del 2010. Non è sicuramente alla sua altezza, ma le risate sono assicurate.