Greta Gerwig, il cui Piccole Donne uscirà tra appena cinque giorni al cinema, ha raccontato con un appassionato e coinvolgente discorso il cinema di Quentin Tarantino, vincitore del premio come miglior regista per C’era una volta a… Hollywood al 31° Palm Spring Film Festival, spingendolo quasi alle lacrime. La regista, sceneggiatrice (Lady Bird, per citare il più celebre) e interprete (Frances Ha, Mistress America, Jackie e perfino To Rome with Love), compagna di un certo Noah Baumbach, è uno dei personaggi più singolari ed eclettici di Hollywood, e osservando la sua passione e la sua onestà durante il discorso, si intravedono i perché di questo successo.
«Quentin Tarantino fa film come se i film potessero salvare il mondo. I film possono uccidere Hitler, liberare gli schiavi e dare a Sharon Tate ancora un’altra estate… lui realizza film come se fossero alta arte – cosa che sono – e allo stesso tempo arte populista – altra cosa che sono. I suoi film dicono le verità più profonde alle folle più grandi con spavalderia, una spavalderia che deriva dalla fiducia che collettivamente tutti saranno cambiati in meglio da quella esperienza.»
La replica, commossa e affettuosa, di Tarantino a Gerwig, non si fa attendere:
«Lei ha letteralmente parlato di me nel modo in cui solo qualcuno parlerebbe di me solo nei miei più sfrenati sogni. Grazie. Voglio dire, oh mio Dio, grazie davvero. A volte scherzo dicendo alle persone che devono dire qualcosa su di me “Parlane come se fossi morto”. E non lo fanno mai. E tu invece l’hai fatto!»