Probabilmente le parole dopo un trailer come quello di Happy! sono superflue, ma noi ci proviamo comunque.
Happy! è la serie prodotta SYFY con protagonista Christopher Meloni, nei panni di Nick Sax. Il nostro protagonista è un ex-poliziotto, alcolista, nichilista e casinista. La sua vita precipita inesorabilmente nel baratro e non sembra prossima ad un’inversione di tendenza. Dopo uno scontro armato anche le sue condizioni fisiche si fanno critiche ed ecco che si palesa a lui Happy, un unicorno blu. Dopo svariati tentativi di farlo sparire, Nick scopre che l’amico immaginario è arrivato da lui con uno scopo: fargli ritrovare Hailey, la sua “padroncina”. Una serie di situazioni surreali contornate da sarcasmo e cinismo extra faranno da sfondo a questo improbabile duo.
Happy! ha l’immenso pregio di essere una serie fresca ed innovativa. D’altronde quando unisci due menti come quelle responsabili di questa serie, il risultato non può che esser questo. Stiamo parlando di Grant Morrison e Brian Taylor. Partendo dal primo, il suo nome è già un biglietto da visita sufficiente: scrittore affermato e pluri-premiato sia in casa DC che in casa Marvel, i suoi fumetti sono stati elogiati in lungo e in largo (a serie è tratta proprio dal suo omonimo fumetto). Il suo partner-in-crime probabilmente lo ricorderete per questo:
Bryan Taylor è proprio uno delle due menti deviate che hanno dato vita a Crank, film fuori di testa con Jason Statham che ha fatto scuola per quanto riguarda l’assurdo ed il nonsense. Non sorprende nessuno, quindi, che dopo aver fatto fare sesso a Statham all’interno di un cinodromo affollato, la sua mente abbia partorito Happy!
Entrando nel dettaglio, Happy! probabilmente non è una serie per tutti. La violenza sfacciatamente esagerata, la volgarità e le situazioni DECISAMENTENONADATTEALPOSTODILAVORO rischiano di far storcere il naso agli spettatori più delicati o sensibili. Questo aspetto rispecchia il pensiero espresso da Grant Morrison quando ha pubblicato il fumetto da cui è tratta la serie. Dichiarò che voleva scrivere questo fumetto al fine di poter esprimere sentimenti negativi che, quando scrivi su icone come Batman o Superman, non puoi far uscire liberamente. Inoltre ha voluto puntare la lente su tematiche complicate come il traffico di minori e la pedo-pornografia, con la maestria che lo ha contraddistinto negli anni.
Quello che colpisce della serie, però, è la cura tecnica con cui è realizzata. Il montaggio si colora molto spesso con trovate fumettistiche o comunque artifici evidenti, ma a fare la differenza è il montaggio quando “non si nota”, che rende sempre interessante la scena e punta sempre la lente sui personaggi da seguire, che sono uno più interessante dell’altro. Un sadico che porta il nome di un frullato, un intrattenitore di bambini ambiguo, mafiosi, donne di mezza età che si sacrificano la privacy per lo show business ed una vecchia strega che starnazza in italiano. Un gruppetto niente male.
Nick Sax ed Happy formano una coppia comica e narrativa da seguire con attenzione, con le classiche dinamiche che si aspetterebbero normalmente ben declinate, senza mai scadere nel banale.
La durata di appena otto episodi si adatta splendidamente al comparto narrativo ed il prodotto finale non stanca fino all’ultimo episodio. Le otto puntate risultano tutti altrettanto curate per un prodotto che arriva in un momento di inflazione seriale. La saturazione del mercato delle serie tv ha portato ad un generale appiattimento narrativo, ma sempre più spesso ci troviamo davanti ad eccezioni per qualità e tematiche. Happy! è una di queste.