Eccoci giunti alla terza puntata della terza stagione di How to Get Away With Murder, i flashback in questa puntata si svolgono sei settimane prima dell’incendio a casa di Annalise. Sappiamo ancora molto poco, ma tra i pochi minuti che ci vengono mostrati del tempo presente possiamo vedere Oliver che frettoloso cancella i dati dal telefono di Annalise per poi riportarlo sulla scena del crimine (nessuno crede che l’incendio non sia doloso oramai). Mentre Annalise viene portata in prigione Bonnie interviene (e così scopriamo che anche lei è viva) e aiuta Oliver a rimettere il cellulare di Annalise nel posto prestabilito.
Nel frattempo, durante le sei settimane prima, Annalise continua a rifiutarsi di rinunciare alla sua cattedra all’università a causa dei misteriosi volantini che le stanno rovinando la reputazione, ma sarà grazie al nuovo caso di un assassino di prostitute, che Annalise riuscirà a ridare prestigio alla propria posizione: in realtà, ufficialmente, si tratta dell’omicidio di una sola prostituta, ma come si scoprirà in seguito l’uomo aveva ucciso già un’altra ragazza perché non voleva andare a letto con lui e lo aveva insultato per il suo aspetto fisico.
Annalise si vede quindi combattuta perché non può rendere pubblico l’omicidio a causa del segreto professionale; il problema è che la ragazzina risulta ancora scomparsa perché l’uomo ne ha nascosto il corpo. La nostra avvocatessa preferita adotta quindi una strategia tutt’altro che onorevole facendo dire, sotto giuramento, all’imputato che quella ragazza era sì stata uccisa, ma non da lui, bensì da un suo ex compagno di cella che gli avrebbe confessato l’omicidio. In questo senso il vero assassino riesce a cavarsela con soltanto tre anni di carcere per aver “aiutato” a risolvere un caso che era rimasto in sospeso per molti anni. Grazie quindi a queste azioni discutibili, Annalise riesce a far decollare nuovamente la propria reputazione finendo su tutti i giornali come colei che “ha risolto il caso della ragazza scomparsa”.
I cinque studenti sotto le grandi ali dell’avocatessa continuano le loro vite: Laurel chiede aiuto al padre con il quale ha un rapporto conflittuale, ma il suo desiderio di trovare Frank è molto più importante del rancore che prova verso il genitore che ha il potere di rintracciare Frank. Alla fine, dopo non poche discussioni, Laurel scende a compromessi con il padre e quest’ultimo trova Frank, ma quando la ragazza va da Annalise le mente dicendole che non è riuscita a convincere il padre ad aiutarla!
Rivangare il passato
Grazie a questo caso particolare, viene rivangato il passato: Bonnie parla del fatto che sarebbe potuta essere lei, la ragazza morta, perché se suo padre non fosse stato arrestato quando abusava di lei e Annalise non l’avesse salvata, lei sarebbe scappata di casa e avrebbe potuto fare la stessa fine di Jane. A proposito della ragazza scomparsa, esce di nuovo fuori il nome di Rebecca, vi ricordate chi è stata a ucciderla? Esatto, proprio Bonnie, eppure per i ragazzi Rebecca è ancora viva, fuggita chissà dove, con un mucchio di soldi. La tattica di far ricicciare fuori Rebecca potrebbe essere molto significativa, perché prima o poi Wes dovrà venirlo a sapere e se tutto questo c’entrasse con l’incendio della casa di Annalise?
Insomma, questa terza puntata ha portato con sé soltanto nuove domande e per scoprire le risposte non ci resta che attendere la prossima puntata e poi quella dopo ancora e così via…