Sono argomenti pesanti e più che mai attuali quelli che How to get Away with Murder continua ad affrontare con più o meno agilità. Avevamo apprezzato nelle puntate precedenti lo sviluppo dell’argomento sugli abusi domestici, molto ben sviluppata e quasi commovente.
Con questa quarta puntata Shonda Rhimes torna alla carica con un altro tema tanto delicato quanto mai attuale, sviluppato forse in maniera peggiore del precedente perché, nel frattempo, il caos che avevamo preannunciato, sta per scatenarsi (e siamo solo alla quarta puntata!)
Alla fine del terzo episodio si era scoperto che nella casa di Annalise era stata ritrovata un’altra persona e che quest’ultima fosse ancora viva, in questo episodio, abbiamo avuto la fortuna di scoprire chi fosse!
Nel flashback (situato adesso quattro settimane prima) assistiamo invece al ritorno in città di Eve che, con il suo solito fascino enigmatico, porta Annalise a bere e a sbronzarsi.
Poco dopo la sbornia colossale, Annalise viene informata di essere stata sospesa dall’albo perché ha schiaffeggiato un cliente (eppure aveva ragione nella puntata precedente!), in ogni caso Annalise si ritroverà sola e senza un lavoro, perché a causa dell’alcohol perderà anche Nate.
Protagonista di questo quarto episodio diventa invece Bonnie, perché il tema trattato questa volta è sugli abusi sessuali su minori. Troviamo infatti il caso di un quindicenne che ha rubato della carte di credito per raccimolare dei soldi, con i quali ha comprato beni per neonati. Si scopre infatti che il ragazzo stava pensando a quel bambino portato in grembo dalla sua insegnante di biologia.
Essendo Annalise interdetta, l’unica che potrà prendere in mano il caso sarà Bonnie che si ritroverà ancora una volta a fronteggiare il suo passato fatto solo ed esclusivamente di abusi. Nel frattempo ritroviamo Frank intento a mettere in atto un piano che solo alla fine della puntata avrà il suo senso, il sicario infatti ha deciso di prendere di mira il padre di Bonnie, colui che le ha rovinato l’infanzia.
Laurel nel frattempo scopre che Frank non è sempre stato quel bravo ragazzo (?) che credeva, ma che, addirittura, egli sia stato in prigione (buongiorno principessa!)
Insomma, quando Bonnie scoprirà che suo padre è morto, sarà proprio Laurel a dirle che lei sapeva dove si trovasse Frank e avrebbe dovuto dirglielo, eppure, mentre Laurel confessa queste cose a Bonnie, ella dice un’unica, significativa, frase: “Don’t Tell Annalise”.
L’avvocatessa nel frattempo trova un modo geniale per convincere la commissione a riammetterla nell’albo, ovvero “ammette” di avere un problema con l’alcohol e promette che andrà in riabilitazione in cambio dell’interruzione della sospensione.
Infine, finiti i flashback e tornati al presente, assistiamo a un disperato Oliver che vuole cercare di capire chi sia la persona rimasta gravemente ferita e soltanto alla fine verrà inquadrata: si tratta proprio di Laurel.
Insomma, questa puntata si è basata interamente sulla frenesia, tante cose sono successe e tante nuove domande sono state aperte, l’argomento principale è stato sviluppato male e con foga, ma aspettiamo in ogni caso, perché noi appassionati sappiamo che Shonda ne sa una più del diavolo!