La ricerca della redenzione non è mai compito facile, Frank lo sa bene. In questa puntata di How to get Away with Murder ci viene mostrato tutto il dolore e la difficoltà che si prova nell’affrontare i propri scheletri nell’armadio.
Mentre Wes cerca in tutti i modi, con l’aiuto di Annalise, di incastrare definitivamente Charles Mahoney, la relazione tra Oliver e Connor si complica nuovamente. Il nostro hacker preferito non aveva lasciato Connor perché voleva stare da solo, ma perché non sopportava più l’idea che il suo amato non gli dicesse mai la completa verità. Oliver è stufo di sentirsi dire che ci sono cose di cui non possono parlare, è stufo di farsi proteggere da qualcuno che non vuole dirgli tutta la verità. Allora in un momento di furore Oliver afferma ciò che veramente pensa di Connor: “You really think that I’m damaged?”. Questa è l’unica frase che Connor riesce a formulare prima di andarsene via e di attuare la propria stupida, impulsiva vendetta.
Siamo ormai molto vicini al presente e allo scoprire chi sia l’uomo rimasto ucciso nell’incendio, ciò che ci preme analizzare in questo frangente è il personaggio di Frank. Egli continua, disperatamente, a cercare quella redenzione che Annalise non può e non vuole concedergli. Egli è il responsabile della morte del figlio di Annalise, è responsabile di tante, troppe azioni terribili. Eppure tutti noi sappiamo che Frank è un’anima in pena in cerca di comprensione, alla ricerca di qualcuno che stia al suo fianco, di una madre, di una guida. E per lui, tutte queste cose sono Annalise.
E il climax di questa puntata giunge presto, all’improvviso: il tanto atteso incontro tra i due. Un momento intenso che gli attori, soprattutto la bravissima Viola Davis, hanno saputo cogliere e far loro. Parliamo di un minuto, forse un minuto e mezzo, un dialogo pieno di risentimento, sogni bruciati, perduti per sempre. Un perdono che non può arrivare. Tante, troppe scuse che si vanno a perdere nell’aria. Frank cerca di dare la colpa a Sam, affermando che egli avrebbe voluto, in tutti quegli anni, confessare i suoi peccati. Ma era lui che guidava quella macchina, quel fatidico giorno di quindici anni prima. Era lui, era colpa sua. Annalise questo lo sa, e non può dimenticare, non può perdonare. Non può passare sopra al fatto che egli le sia rimasto al fianco per tutto questo tempo senza mai dirle nemmeno una parola su quella verità che vorrebbe non aver mai dovuto scoprire.
Allora Frank si propone di rimediare per l’ultima, definitiva, volta. Si punta la pistola sotto al mento ed ecco qui quel climax stracolmo di tensione durante il quale Annalise lo sprona a farlo, a spararsi, perché solo così lei potrà sentirsi meglio. Nel frattempo interviene Bonnie che, tra le lacrime, implora Frank di fermarsi, perché nessuna delle due sopravvivrebbe se lui lo facesse.
E ora?
Ora aspettiamo, a questo punto sembra troppo scontato che l’uomo ucciso nell’incendio sia Frank e in How to get away with murder niente è scontato. Non si arriva mai alla conclusione del caso per logica. Altro deve ancora accadere e a noi sarà dato sapere cosa solo la prossima settimana.