Eravamo molto contenti che l’attesa per le nuove puntate di How to get Away with Murder fosse finita. Non vedevamo l’ora che si sapesse qualcosa in più, avevamo bisogno di nuovi indizi, nuove soluzioni, troppe cose erano rimaste in sospeso, tanto che avevamo cominciato a pensare che ci fosse un buco nella trama. Eppure, avendo visto le due nuove puntate cominciamo a capire che forse, quei buchi di trama, verranno piano piano riempiti.
Uno è il grande mistero di cui i ragazzi sono all’oscuro: la morte di Rebecca. Ebbene, sembrava che nessuno ci pensasse più nella prima parte della terza stagione, eppure, adesso, Rebecca sta continuando a tornare fuori. I nostri giovani e insopportabili (diciamocelo) protagonisti sono ancora convinti che Rebecca sia scappata in qualche bel posto con i bigliettoni che le ha dato Frank, e invece no, beh, noi lo sappiamo, ma loro no.
Adesso, l’unica motivazione della morte di Wes ci riconduce a questo, se davvero non è stata Annalise (davvero ucciderebbe il suo cucciolotto?) e non è stato neanche Frank, sono pochi i personaggi imputabili del suo omicidio. Uno in particolare, ma non vogliamo mettervi strane idee in testa. Sta di fatto, che la probabilità che Wes abbia scoperto chi sia stato(a) a uccidere Rebecca, riconduce a una logica motivazione della sua morte. Siamo folli?
Niente è folle in confronto ai viaggi mentali di Shonda sul piccolo schermo, questo è sicuro. Tutto è possibile in How to get Away with Murder, anche uccidere il protagonista della serie. Ce lo ha dimostrato, no?
In questa undicesima puntata di How to get Away with Murder ci siamo ritrovati davanti a un Frank che, ancora tormentato dai sensi di colpa, ha confessato l’omicidio di Wes. Nessuno vuole credergli, tanto meno la procuratrice ex amante di Nate che farebbe qualsiasi cosa per condannare la tanto odiata rivale all’ergastolo.
Questa puntata si incentra quindi su una disperata ricerca, da parte dei protagonisti, di una qualche prova che possa incastrare Frank e far rilasciare Annalise. Non c’è molto da dire, se la puntata precedente era incentrata per lo più sulla nostalgia e sulla consapevolezza che Wes non tornerà mai più, questo nuovo episodio si incentra su un dettaglio pressocché inutile e il motivo lo scoprirete presto.
Nel frattempo, però, è interessante notare come Annalise stia affrontando la prigione; è spaventata, ma è anche arrabbiata. Non parla, non mangia, nella scorsa puntata non faceva neanche la pipì. Annalise sembra essere consapevole che questa volta, potrebbe non esserci una via di scampo e che potrebbe essere condannata, davvero, a vivere la sua vita all’interno di un carcere. Soprattutto quando le altre detenute scoprono che è stata accusata dell’omicidio di un giovane studente, la situazione si farà critica. E nel frattempo Bonnie (anche lei sembra sentirsi in colpa, chissà perché?) prova qualsiasi espediente per cercare di scagionare la sua mentore e salvatrice. I protagonisti rimasti, invece, si crogiolano nella loro inettitudine, come già detto, non c’è molto da aggiungere.
Non ci resta che attendere altri dettagli dal passato e sperare che non escano fuori colpi di scena privi di senso. La trama deve tornare ad avere una forma, ne abbiamo bisogno, la bramiamo e non possiamo farne a meno. Speriamo per il meglio (o peggio).