In queste nuove puntate di How to Get Away with Murder stiamo pian piano ripercorrendo le vicende che hanno portato alla tragica morte di Wes, ma giunti a questo punto della serie è difficile cercare di capire chi sia il responsabile.
Frank è stato incriminato, ma noi lo sappiamo che quello che sembra palese in How to get Away with Murder non può essere la strada giusta. Non è stato Frank, Shonda, lo sappiamo.
Nel frattempo Bonnie, una volta aver mandato giù l’ennesimo boccone amaro per non essere riuscita a tirare fuori di galera Annalise, cerca ancora una volta ogni metodo per aiutare la sua mentore. Si scoprirà, grazie a Laurel, che il corpo di Wes è sparito, quale segno più chiaro di questo per accusare il procuratore di complottare per incastrare Annalise? E soprattutto chi ha fatto sparire il corpo?
Non lo sappiamo, non con certezza almeno.
L’argomento principale di cui vogliamo parlare in questa recensione è però uno: Annalise e sua madre. La ricomparsa della madre di Annalise segna un punto di svolta nella storyline singola del personaggio dell’avvocatessa più controversa d’America. Sappiamo che il rapporto di madre è figlia non è mai stato rose e fiori, questo argomento era stato affrontato nelle stagioni precedenti, ma adesso si approccia un altro tipo di tema: la demenza senile.
La madre di Annalise è convinta che la figlia stia in galera per un incendio causato da lei stessa, molti anni prima che uccise quella persona che aveva abusato di Annalise. La vendetta di una madre che per troppo tempo era rimasta in silenzio a far finta di non vedere. Davanti ad Annalise si apre quindi un’altra tragedia, chiunque abbia avuto un parente nello stesso stato sà che cosa significhi avere davanti a sé una persona con la quale si è cresciuti e rendersi conto che quella stessa persona non vi vede più. Non è più in grado di comprendere la realtà, è lì ma non è lì e per lei anche voi siete lì, ma non siete davvero lì. La demenza senile può manifestarsi in molti modi, ma più consuetamente, fa uscire la persona che ne è affetta dalla realtà, riportandola davanti a realtà diverse, quindi, ecco, si potrebbe dire indietro nel tempo.
Annalise si trova quindi costretta ad assecondare sua madre, ma tra le altre cose ha l’occasione di parlare del passato con suo padre, altro personaggio che all’epoca aveva fatto finta di non vedere.
Nel frattempo i grandi pseudoavvocati cercano di risolvere i misteri: non tutti credano che sia stato Frank a commettere quell’orribile crimine, vogliono crederci a forza, perché altrimenti l’assassino di Wes sarebbe ancora a piede libero.
E per ultimo, ma non ultimo Nate, cosa ha da nascondere? Perché il suo personaggio sembra diventare sempre più ambiguo? Lo stanno incastrando oppure è stato tutto programmato? Sono cose che ancora non riusciamo a capire, che non ci vogliono far capire.
Tra una scoperta sconvolgente e l’altra, arriveremo a fare una serie di supposizione che, ne siamo sicuri, si riveleranno sbagliate, ma un lato positivo c’è in tutto questo ambaradam: i tasselli stanno tornando al loro posto, manca poco, veramente poco, solo altre tre puntate per sapere finalmente la verità. E allora andiamo, noi impavidi spettatori di How to get Away with Murder, non dobbiamo demordere e nemmeno crucciarci più di tanto. Lo sappiamo che il vero assassino sarà il più insospettabile del mondo!