Dopo avervi raccontato quanto detto dal trio di registi de Il Miracolo, serie prossima al debutto su Sky, arrivano le parole del cast. Infatti, nell’evento per l’anteprima della serie sono intervenuti anche i sei attori protagonisti. Guido Caprino, Elena Lietti, Tommaso Ragno, Alba Rohrwacher, Lorenza Indovina e Sergio Albelli.
Guido Caprino interpreta Fabrizio Pietromarchi, primo ministro italiano che si trova davanti ad un bivio personale e politico:
“Il momento in cui ti trovi quando leggi per la prima volta la proposta di una storia è fondamentale. Ti condiziona tantissimo, condiziona il tuo gradimento, condiziona il tuo modo di affrontarlo. L’affinità tra il personaggio che interpretavo a teatro in quel periodo ed il premier Pietromarchi mi ha dato un grande stimolo. Ritengo che la domanda che si pone Fabrizio, e poi tutti i personaggi sia “Perché proprio a me?” ed è una domanda che faccia camminare da sola un personaggio.”
A seguire le sue dichiarazioni è stata Elena Lietti. Il suo personaggio ne Il Miracolo, Sole è la moglie di Fabrizio:
“Sole è una donna irrequieta. Irrequieta da tempo, come un animale in gabbia nel suo ruolo da First Lady, che interpreta in maniera decisamente atipica. Che poi era un personaggio già vivo in carne ed ossa nelle pagine scritte da Niccolò. Leggendola l’ho sentita subito molto vera. Ho già detto che se un giorno una donna mi dicesse Ciao, sono Sole Pietromarchi, grazie di avermi interpretata” non farei fatica a crederci. Una donna reale, piena di contraddizioni. Una donna Umana. “
A questo punto la parola è passata a Tommaso Ragno, che ha svestito i panni di Marcello per parlarcene.
“Marcello è un personaggio in crisi che conosciamo in un modo per scoprirlo a poco a poco. Mi è molto difficile parlare dei personaggi che interpreto e del processo con cui vengono costruiti. Trovo che recitare sia una cosa molto personale, di cui mi è quasi impossibile parlare. Questo fantasma, questo corpo che prende vita con le riprese, è una figura che si presenta in un modo, ma poi si rivela essere tutt’altro. Poi la storia ci insegna che le figure vicine al sacro fosse quelle più esposte ai tratti della Notte Oscura dell’Anima, come ci insegna San Giovanni dell Croce, per esempio. Sin da piccolo ho ritenuto che una figura totalmente vestita di nero, anche se legata ad idee religioso-positive, potesse comunque risultare inquietante.
Mi è stata data inoltre la possibilità, con questo ruolo di perseguire liberamente la mia curiosità. Ho potuto conoscere in un orizzonte mitico Niccolò. Conoscendo i personaggi nella natura che un attore si auspica di incontrare per i suoi ruoli. Gli elementi di questo personaggio sono legati ad una trasformazione che subisce nel tempo ed era fondamentale chiedere per questi gradi di ossessione, sperdimento, follia e perdita del controllo. Andavano dosati. Altrimenti si rischiava il ridicolo, che era dietro l’angolo.”
Alba Rohrwacher interpreta Sandra, l’ematologa che studia il sangue che sgorga dalla statuetta:
“Ho letto questo scritto mentre ero in viaggio in treno e ricordo benissimo la traversata dell’Italia animata da questa storia di Niccolò, aiutato dalle strepitose Francesche [le sceneggiatrici], e quando ho visto la messa in scena, tutti i personaggi mi hanno sorpreso. Proprio come mi hanno sorpreso leggendoli. Di Sandra volevamo raccontare la storia di questa donna di scienza, che passa la vita accudendo sua madre malata. Questa vita viene sconvolta da un evento che non sa spiegarsi e che diventerà per lei un’ossessione. Ho cercato assieme a questi tre registi a lungo una cosa, uno sguardo. Uno sguardo ossessivo che ho poi ritrovato negli occhi di Niccolò.”
Lorenza Indovina ne Il Miracolo, è Clelia, personaggio che colpisce per il suo aspetto, ma che riserva risvolti inaspettati:
“La forza di tutti i personaggi si trova nel fatto che sono scritti da un autore. Clelia stessa ha un obiettivo nascosto sotto quegli occhialoni che possono trarre in inganno e la forza autoriale del personaggio si sente. Come per tutti gli altri personaggi del resto, ognuno ha una sua pienezza, una rotondità che raramente mi era capitato di incontrare.”
Per ultimo la parola è passata a Sergio Albelli che è Votta, il capo dei servizi segreti, custode della scoperta:
“Volevo spendere due parole per tutte le persone che hanno partecipato a Il Miracolo, perché raramente mi sono ritrovato a lavorare in una ambiente così aperto. Tutti erano disposti a parlamentare, dialogare, decidere assieme la direzione da intraprendere.
Anche io ho letto la sceneggiatura tutta d’un fiato, col piglio che i romanzi sanno dare. Quando ho finito di leggere il mio personaggio mi sono chiesto “Ma Votta da che parte sta?”, Un personaggio engimatico e complesso, che mi ha fatto inondare di domande il povero Niccolò e le Francesche. Chiamate, messaggi, incontri, conferenze Skype, per capire l’inclinazione da conferire al mio personaggio. E’ un personaggio travagliato, che appare come quello che custodisce l’ordine e si sobbarca l’onere di questo evento. Lo nasconde in un bunker di cemento armato e cerca di capire.”