Finale di stagione col botto per questa settima stagione di The Walking Dead. Colpi di scena a raffica e un finale che valeva la lunga attesa durante tanti episodi riempitivi. Il primo giorno del resto della tua vita da finalmente il calcio d’inizio all’evento che aspettavamo da lunghissimo tempo ma di cui purtroppo potremmo goderne a pieno solo nella prossima stagione.
Sasha è la protagonista indiscussa dell’episodio. Il suo filo narrativo ha svariati salti temporali, compresi dei flashback risalenti a prima della fatidica “conta” di Negan, che tolse al vita ad Abraham e Glenn. L’episodio si apre con lei chiusa in uno spazio buio e angusto mentre ascolta della musica.
Non è la prima volta che la serie utilizza un intreccio alternato negli episodi, un elemento che si è sempre rivelato uno dei pezzi forti di The Walking Dead.
Sta di fatto che scenario principale si rivela essere Alexandria dove si stanno mettendo in atto gli ultimi preparativi per l’attacco ai Salvatori. Dwight è quindi deciso a collaborare con Rick, nonostante il disappunto di Daryl e Tara.
Sta di fatto che l’improvvisa disponibilità di Dwight non può che destare sospetti, anche se la vera minaccia si rivelerà altrove. Eugene è ormai uno dei Salvatori e sta cercando di far passare Sasha dalla loro parte, anche perché la donna ha molto colpito Negan che vuole tenerla con sé a tutti i costi.
Inoltre avrebbe detto che in un modo o nell’altro anche le altre comunità avranno un ruolo da giocare, ma ci teniamo i dettagli per la sezione spoiler, e questa volta ce ne saranno parecchi, perciò vi consigliamo di continuare la lettura solo dopo la visione della puntata.
Tradimento e sacrificio
Dopo lunghi preparativi tutto è pronto, sia il gruppo di Rick che lo strano gruppo di Jadis sono schierati, armati e pronti ad accogliere i Salvatori ad Alexandria dipo che Dwight gli ha informati del loro arrivo. Le cose però non vanno come previsto, Jadis e company erano in combutta con Negan e hanno tradito gli abitanti di Alexandria per consegnarla ai Salvatori.
Intanto Sasha aveva precedentemente accettato di collaborare con Negan e si è fatta il viaggio per arrivare alle porte di Alexandria in una bara, per essere usata come ostaggio. Si scopre che nei vari intermezzi in cui lei è sudata al buio e con le cuffiette, era all’interno di quella bara mentre si dirigeva ad Alexandria. Nel suo isolamento Sasha ricorda del discorso che aveva fatto ad Abraham e di come lui le aveva ricordato che loro sono fatti per stare in prima linea, che se devono morire è per uno scopo. Così Sasha porta con sé la pillola di veleno e quando Neagan apre la bara salta fuori il cadavere di Sasha tramutato in vagante che lo attacca. Un ultimo, spettacolare estremo sacrificio da parte della cecchina, che esce di scena eroicamente pur fallendo l’obiettivo.
Nonostante il sacrificio di Sasha, Negan è ancora vivo e vegeto e i Salvatori hanno di nuovo il controllo su Alexandria. Stavolta niente conta, tocca a Carl a cadere sotto i colpi di Lucille ma l’esecuzione è interrotta dalla tigre Shiva che attacca uno dei Salvatori alle spalle di Negan. Quando tutto sembrava perduto il Regno è arrivato in soccorso di Rick e compagni assieme alla gente di Hilltop guidati da Maggie.
Dopo una violenta battaglia riescono a mettere in fuga il gruppo della discarica, stessa cosa per i Salvatori, purtroppo Negan ne esce incolume e scappa con i suoi uomini. Durante lo scontro Michonne se l’è vista davvero brutta facendo uno scherzetto simile a quello che le fece Rick qualche tempo prima.
Ora sono ufficialmente in guerra, i due fronti sono schierati, anche se Dwight sembra ancora essere dalla parte di Rick, quando Daryl trova dietro al cancello un soldatino con su scritto “non lo sapevo”, quindi hanno forse la possibilità di avere ancora una talpa dietro le file nemiche.
I protagonisti rimasti sono di nuovo riuniti e sono tutti pronti a lottare per la propria libertà.
Salto, respiro e salto
Tirando le somme questa stagione raggiunge i punti più alti nella prima (Io ti ucciderò) e nell’ ultima puntata (Il primo giorno del resto della tua vita). Tutte gli episodi nel mezzo sono stati veicolati esclusivamente per delimitare tutti i punti che avrebbero portato allo scoppio della guerra. Inutile dire che sarebbe stato ovvio che la prima scioccante puntata avrebbe eclissato tutte le puntate successiva per quanto riguarda la suspense e l’adrenalina. C’è di buono che è stato dato il giusto spazio a tutti i personaggi, anche a quelli che fin’ora erano stati più che altro di contorno. C’è di male però che ci siamo trovati di fronte spesso a vari, forse troppi riempitivi, che hanno fatto ristagnare un po’ troppo la narrazione principale.
Se si divide la storia in tanti luoghi contemporaneamente è inevitabile che il tempo narrato si allunghi a dismisura – cosa che ci ha insegnato Game of Thrones ma c’è di diverso che questo è uno status narrativo di questa serie mentre per The Walking Dead è una novità visto che ha sempre avuto una geografia sempre piuttosto ristretta – cosa che fa pensare ad un voler “allungare il brodo” per arrivare al finale di stagione.
La settima stagione si può quindi riassumere in due grossi salti intervallati da un momento di recupero per recuperare fiato. Essa si è rivelata un lungo episodio di transizione per quello che si immagina dovrà essere il “terzo atto” della lotta contro Negan. Mettiamo quindi tutto in pausa e aspettiamo settembre per la fatidica resa dei conti.